20 giugno 2025
La candida distesa della schiena ancora poco abbronzata, i capelli lisci che scendono morbidi sulle spalle, un braccio e una mano che tendono a lui, alla sua di mano, che, come ogni sera, ha intrecciato e accarezzato in procinto di addormentarsi.
Sangio ogni mattina si sveglia con la stessa visione, ma oggi, diversamente dagli altri giorni, è il compleanno della ballerina che ancora lui si ostina a chiamare piccola, nonostante i 23 anni appena compiuti.
Decide quindi che si merita qualcosa di più speciale del solito risveglio con le coccole, e provvede a uscire a comprarle la sua colazione preferita, che non si concede poi così spesso, e i suoi tanto amati girasoli.
Cerca di fare il più piano possibile per non svegliarla ora, infilandosi i primi pantaloncini che trova e una t-shirt non troppo ricercata. Lascia poi un bacino sulla testa a Giulia e un bigliettino sul comodino, nel caso si svegliasse e si preoccupasse nel non trovarlo li.
"Oi Giuseppe buongiorno" esclama il ragazzo entrando nel bar sotto casa, ormai testimone di numerosi pranzi al volo tra i due prima di scappare in studio.
"buongiorno Giovanni, tutto a posto? Ma la tua metà dove l'hai lasciata?" ribatte il proprietario, che da sempre li prende in giro dicendo che sono inseparabili, dove c'è uno c'è sempre l'altro, anche se abitano di sopra e potrebbero staccarsi per quei 5 minuti, a detta sua.
"l'ho lasciata dormire, è il suo compleanno e volevo portale la colazione" Sangio risponde con una risata mentre Giuseppe provvede a preparare la solita colazione per i ragazzi: latte macchiato e cornetto alla crema per Giulia e cappuccino e bignè al cioccolato per il ragazzo.
"oh fai tanti auguri a Giulietta, mi raccomando oggi trattala meglio del solito" esclama Giuseppe facendogli l'occhiolino
"certo, adesso vado a comprarle dei fiori, speriamo che apprezzi"
"sicuramente, non servirebbe neanche, sai quanto ti adora" ribatte sinceramente l'uomo, anche lui colpito dall'amore tra i due ragazzi.
"Ci vediamo presto e buon concerto per stasera" ribatte l'uomo sempre estremamente gentile con tutti. E' proprio il prototipo del signore anziano, con capelli bianchi e il sorriso gentile di chi ama stare con la gente.
"Grazie, e ricordati che un posto per te e Anna lo troviamo sempre". Anna è la moglie del signor Giuseppe, nonché colei che li ha aiutati a trovare quell'appartamento che è ufficialmente diventato casa loro. Spesso capita che si ritrovino tutti e quattro a mangiare a casa dei due coniugi e nonostante le età diverse riescono ad avere davvero un bel rapporto. "Grazie Giovanni, se riusciamo ci veniamo sicuramente". Aggiunge l'uomo rivolgendo un altro sorriso al ragazzo.
Sangio, munito di sacchetto con la colazione in mano, si dirige verso la fioreria più vicina, che è certo avere i girasoli tanto amati da Giulia.
Una volta finite tutte le commissioni, con la busta della colazione a destra e a sinistra i 5 girasoli (uno per ogni compleanno passato assieme) destinati alla persona che lo aspetta a casa, velocemente si reca verso a casa, sperando che Giulia non si sia già svegliata, ma non pensa sia possibile, dato che ieri sera sono rincasati davvero tardi e la ballerina era davvero stanca.
Dopo aver aperto la porta, non senza alcuna difficoltà, si premura di disporre la colazione in un vassoio e di mettere i fiori in un piccolo vaso da lasciare nel comodino.
Senza fare troppo rumore poggia il vaso sul comodino di Giulia e torna in cucina a riprendere il vassoio che poi appoggia nel suo comodino, in modo tale da non rovesciare tutto prima di mangiare.
"Giù, amore, svegliati. Buon compleanno" le sussurra lasciandole carezze sul capo e baci sulle spalle scoperte.
Per Giulia non poteva esistere risveglio migliore che il fidanzato che la coccola a dovere, soprattutto durante periodi stressanti, come quello che sta vivendo: stage continui, provini da giudicare, coreografie da montare, per non parlare del lato affettivo. Sicuramente convivere con Sangio aveva facilitato la situazione non di poco, ma comunque vedeva i genitori appena una volta a settimana, quando andava bene, Chiara ancora meno, per non parlare della parte di famiglia a Vicenza, che riusciva a raggiungere troppo sporadicamente. In questo contesto Sangio era praticamente l'unico affetto che viveva quotidianamente e quindi i periodi in cui a causa del lavoro era costretto a spostarsi anche per settimane di fila a Milano erano devastanti per la ragazza, che viveva la lontananza ancora peggio dei primi anni.