«Era ora che arrivaste» li accolse Chirone con tono burbero. La sua metà equina in quel momento era nascosta nella famigerata sedia a rotelle magica; il suo travestimento per fare il professore di latino nelle scuole medie o la sua scorciatoia per non camminare più di tanto.
Jason fece per parlare, spiegando che la colpa di quel ritardo non era sua – a ragione, – ma il figlio di Ade lì presente lo anticipò: «È tutta colpa di Jason».
Il figlio di Giove era incredulo. Fece per protestare, ma Leo – il suo migliore amico, nonché figlio di Efesto ritornato dalla morte con una pozione magica, per poi rifare la sua grande entrata in scena al Campo in compagnia della figlia di Atlante Calipso – con un ghigno da folletto gli chiese, falsamente preoccupato: «E sei svenuto?».
Jason, se voleva, riusciva a evocare folgori degne di suo padre e a controllare i venti, sfruttandoli anche per volare. E in quel momento voleva solo utilizzare quei suoi poteri semidivini per scagliare l'amico in cielo e fulminarlo ancora a mezz'aria.
D'accordo che era restio dall'essere un cadavere ambulante, e d'accordo che con il suo sacrificio li aveva salvati; ma dovevano piantarla di trattarlo come quello che sviene sempre per ogni cosa! Era successo meno di dieci volte, dopotutto. E Nico lì presente lo stracciava alla grande in questo frangente. Quindi, perché dovevano sempre rinfacciare a lui la perdita di sensi?Ma non ebbe il tempo di ribattere – magari ammazzando di nuovo il texano. Per sbaglio, naturalmente. – che Percy, il semidio greco figlio di Poseidone ora seduto con noncuranza su una poltroncina imbottita, domandò: «Sbaglio o hai gli occhiali rotti?».
«No, ti sbagli.»
«Mentre svenivi ti sei rotto gli occhiali? Accidenti bello, nuovo record!»
«Leo, taci.»
«A me sembrano rotti...»
«Tu dici?» Jason stava incominciando a stufarsi seriamente, e per giunta il naso non aveva ancora smesso di sanguinare. Forse se lo era rotto, ma sperava di no.
«Avete finito?» Evidentemente, anche Chirone stesso si era stancato di quei battibecchi.
«Quasi.» Leo fece un pollice in su rivolto al centauro, che sospirò.
Passò un'altra manciata di minuti nella quale la piccola discussione si trasformò in un tira e molla di frecciatine – tutte cose molto mature degne del semidio protagonista di due Grandi Profezie, del Pretore Romano più rispettabile di sempre e del folletto salvatore del mondo. – finché, alla fine, sotto ordine di Chirone un fischio sonico tagliò l'aria. E forse anche qualche timpano.
«WILL!»
Il figlio d'Apollo scrollò le spalle. «Eravate fastidiosi», si giustificò.
«E adesso abbiamo cose ben più importanti di cui discutere, sicuramente superiori alla velocità in chilometri orari di un mattone in volo» concordò il centauro in tono di rimprovero.
I tre semidei parvero lievemente imbarazzati.
«Innanzitutto, ho chiamato proprio voi perché, secondo gli dèi, siete i più indicati per questo genere di compito.»
Solo allora Jason notò il messaggio-Iride presente nella stanza, attraverso il quale si vedevano Reyna Avila Remírez-Arellano – Pretore del Campo Giove, per semidei romani –, Frank Zhang, l'altro Pretore, e Hazel Levesque, Centurione della Quinta Coorte. A giudicare dallo sfondo che si scorgeva, si trovavano nella tenda dei Pretori.
Hazel li salutò con la mano, nel classico saluto italiano. Nico ricambiò immediatamente.
Quando vuole, allora, sa salutare. Jason sospirò.
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L'ANIMA NON MUORE ─ crossover hp!hoo
Fanfiction❝ « Ora andate, miei Eroi » concluse Ecate. Apollo dedicò loro un sorriso incoraggiante. « Cosa...? Ora?! » Leo, come tutti, era un filino titubante. « Ma... e se moriamo? » « E che ne so! » gli rispose allegramente il dio del Sole. « Le profezie re...