«Dove eravate finiti?!» chiese Annabeth nel vedere uscire Leo e Nico dalla locomotiva rossa e nera. Il gruppo, facendosi largo tra la folla di alunni avvolti da divise scure, era riuscito a trasportare fuori i due bauli – non senza un piccolo aiuto da parte di Jason – ed a raggiungere una giovane donna dal viso sottile e corti capelli color topo, al limite del marciapiede che affiancava i binari; qualche giorno prima avevano ricevuto una lettera tramite allocco – i piccioni sono passati di moda, da queste parti? – che li informava di doversi fare scortare da un suddetto Auror, una sorta di agente segreto, per i maghi. La donna, come seppero presto, si chiamava Tonks.
«La torcia umana stava tradendo Calipso con uno spaventapasseri ossigenato» fu la risposta monocorde del figlio di Ade.
«Non statelo a sentire! È solo geloso perché ha un debole per i biondi» protestò Leo, aggiungendo sul finale una frecciatina che, lo sapeva, sarebbe stata l'ideale per fare infuriare l'italiano, perché avrebbe centrato in pieno un tasto dolente: quello sentimentale.
«Tu, brutt–...» ringhiò Nico, con gli zigomi tinti di una lieve sfumatura rosata. Fece per fare un passo avanti – e, con ogni probabilità, finire in carcere per omicidio colposo – ma venne trattenuto appena in tempo da Jason, che non apprezzava particolarmente la prospettiva di dover raccattare l'ammasso sanguinolento che sarebbe stato il suo migliore amico.
«E comunque stavo solo chiedendo qualche informazione» proseguì il texano, noncurante della sua vita a rischio d'estinzione permanente. «E, per la cronaca, ho ancora fame.»
«La cena è prevista fra poco» intervenne l'Auror di nome Tonks; per qualche motivo, lo disse come uno avrebbe annunciato la morte del proprio gatto – o drago di metallo, dipende dai punti di vista. «Venite, vi accompagno al castello.» Fece per avviarsi, ma poi si guardò, solo per pochi istanti, intorno, come se cercasse qualcuno fra gli studenti. Voltò nuovamente il capo con un'espressione accigliata: evidentemente non l'aveva trovato.
Poi, in un tentativo di sviare l'attenzione da se stessa, domandò: «Serve aiuto con i bagagli?».
Visto che, oramai, la calca di maghetti si era già dileguata, nessuno ebbe nulla da ridire quando Jason, con un movimento del polso, controllò l'aria per sollevare i due bauli. Dopotutto, Tonks sapeva già della loro discendenza – una settimana prima avevano inviato la lettera scritta da Ecate al Preside della scuola, che a sua volta aveva informato alcuni membri del loro Ministero e del corpo docente – e, dato che non c'era nessun altro in vista, non rischiavano di creare troppo scalpore con dimostrazioni di abilità eccentriche.«Non è necessario», rispose cortesemente il figlio di Giove, poco prima che Leo, con il suo grido da battaglia – "banzaaai!" –, si fiondasse a peso morto sopra uno di quei bauli fluttuanti. Quantomeno quello lo resse, così il moro si rivolse all'amico romano, chiedendo: «Non ti dispiace darmi un passaggio, vero?».
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A Hogwarts, nella Sala Grande, la cena proseguiva tranquilla al tavolo di Serpeverde: Goyle si ingozzava senza ritegno di pollo e patate fritte, Zabini se ne stava per i fatti suoi e, infine, Pansy Parkinson ridacchiava ogni volta che lui respirava. C'era però una buona notizia in tutto ciò: Draco aveva notato con piacere che Potter non era ancora arrivato. Sogghignando, pensò che ormai doveva essere a Londra, celato alla vista di tutti grazie al suo bel mantellino e con ancora il volto ricoperto di sangue.
Il suo sorriso diminuì di tre quarti quando vide il Prescelto entrare nella stanza, ma lo riacquistò notando la sua faccia ancora sporca e il professore che lo seguiva: Piton. Anzi, per poco non si mise a ridere nel guardare il suo vecchio rivale, ancora vestito come un babbano, che correva attraverso la sala per raggiungere il tavolo dei Grifoni, sotto lo sguardo insistente di centinaia di occhi.
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L'ANIMA NON MUORE ─ crossover hp!hoo
Fanfic❝ « Ora andate, miei Eroi » concluse Ecate. Apollo dedicò loro un sorriso incoraggiante. « Cosa...? Ora?! » Leo, come tutti, era un filino titubante. « Ma... e se moriamo? » « E che ne so! » gli rispose allegramente il dio del Sole. « Le profezie re...