Arrivammo in aereoporto e dopo nemmeno dieci minuti avevamo già effettuato l'imbarco. Tra poche ore avrei lasciato la mia bellissima Washington. Dopo pochissimo tempo l'aereo decolló. Il viaggio non fu molto lungo ma mi addormentai lo stesso. Stavo sognando tutti i miei amici, la mia vita che però avevo abbandonato, quando sentii la voce di mia madre svegliarmi. Mamma: Sveglia tesoro, siamo arrivate!" disse lei con un sorriso a 32 denti! Peccato che io non feci lo stesso rispondendo solamente con un freddo "Va bene."
Dopo essere scesi dall'aereo e aver preso tutti i bagagli un uomo sulla quarantina cominciò a gridare dicendo X:"Cristina, Laura! Da questa parte!" Subito mi girai e mia madre senza dire una parola mi prese dal polso e mi trascinò verso quell'uomo, a quanto pare il suo compagno, con un grandissimo sorriso.
X:"Benvenute signore. Cristina, tesoro, sono molto felice di rivederti" disse.
Mia madre rispose con un caloroso abbraccio. Poi l'uomo continuò. X:"Tu devi essere Laura. Piacere io sono Carl. Tua madre mi ha parlato moltissimo della sua bellissima figlia. "
Io:"Il piacere è il mio Carl." risposi.
A prima vista sembrava un uomo molto simpatico. Ma non lo avrei mai detto a mia madre. Sono troppo orgogliosa anche perché da quando l'ho scoperto non ho fatto altro che criticarlo.
Carlo era un bel uomo, con dei bellissimi occhi color nocciola, con lunghe ciglia. Aveva dei capelli castani, corti ma non troppo. Aveva inoltre anche un bel fisico, per quello che poteva avere un uomo di quella età.
Dopo aver finito le presentazioni ci dirigemmo verso la macchina e misimo le valigie nel porta bagagli. Successivamente ci incamminammo verso la mia nuova casa.