q u a t t r o

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Era passato esattamente un mese e mezzo dall'ultima volta che avevo visto il ragazzo del tetto e sinceramente non avrei mai pensato di rivederlo ancora una volta

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Era passato esattamente un mese e mezzo dall'ultima volta che avevo visto il ragazzo del tetto e sinceramente non avrei mai pensato di rivederlo ancora una volta. 

Insomma, uno che scommette la propria vita con una sconosciuta? Una persona del genere non poteva durare molto, anzi, non durava proprio. Era messo probabilmente peggio di me, quindi non immaginavo minimamente di poter ritrovarmelo davanti nel bel mezzo del corridoio della mia scuola. 

L'unico posto in cui pensavo di ritrovarmelo davanti era in un cimitero, detta sinceramente. Probabilmente per lui non era diverso.

Notai che alla luce del sole o, se vogliamo essere precisi, alla luce dei led sopra le nostre teste, era molto più magro di quanto me lo ricordassi, con la maglietta che gli cadeva in maniera scomposta sulle spalle. Sembrava tenersi in piedi per miracolo. 

Per la prima volta nella mia vita mi ritrovai a non sapere come comportarmi o cosa dire. Era una sensazione che mi faceva venir voglia di urlare a squarciagola in preda alla frustrazione.
Io, Katherine Reyes, che non avevo idea di cosa fare. Sembrava una specie di scherzo di cattivo gusto. 

Io le persone le mandavo a fanculo e sicuramente non me ne stavo impalata a boccheggiare cose incomprensibili. 

Pensai che sarei scoppiata a ridere in una risata isterica.
Ebbi abbastanza forza di volontà per non farlo e mi limitai a sbuffare, mentre il ragazzo sorrideva maliziosamente e io pensavo che solo un malato di mente poteva avere quel dannatissimo ghigno costantemente stampato in faccia. 

Già, era decisamente messo peggio di me.

"Vi conoscete?"
Lily fece ballare lo sguardo tra me e l'individuo, genuinamente sorpresa dato che di solito la gente non si fermava a parlare con me. Mi morsi nervosamente l'interno della guancia per poi distogliere lo sguardo.

Era una situazione abbastanza sconveniente.

"Non esattamente", risposi velocemente per far finire nel dimenticatoio quella questione. Feci poi un cenno svogliato verso le scale dietro di noi. "L'ufficio della presidenza è al secondo piano. Prima porta a destra. Addio."

Girai i tacchi ma il ragazzo del tetto mi fermò prima che potessi solo fare un passo, sfiorandomi impercettibilmente il braccio e io sentii immediatamente come tutto il mio corpo si irrigidiva sotto il suo tocco.
Odiavo quando la gente mi toccava senza il mio permesso. 

"Aspetta", sussurrò a voce talmente bassa da farmi pensare di essermelo immaginato. 

Fu allora che mi voltai di scatto, la mascella serrata fino a farmi male, ritrovandomi la sua faccia a un palmo dal mio volto e la frangetta praticamente tutta sugli occhi. Soffiai via rabbiosamente un paio di ciocche di capelli dalla faccia e il ragazzo ebbe la decenza di fare mezzo passo indietro.
Ci fissammo. Lily tossì e lui la ignorò.

"Io sono Maverick, comunque", disse a quel punto scandendo il proprio nome, anche se non glielo aveva chiesto assolutamente nessuno.
Sbattei le ciglia più volte. Sembrava che si aspettasse una risposta da parte mia.

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