Gennaio 2007
Lenzuola aggrovigliate e sudore, seguiti da insonnia e brividi. Sarebbe stata davvero una cosa drammatica se non fosse così comune, di quei tempi. Draco Malfoy finalmente smise di cercare una posizione comoda per dormire e si sistemò sulla schiena. Gli occhi grigi si aprirono e fissarono il soffitto, contando i bei pannelli di una camera da letto impeccabilmente arredata. Probabilmente era l'alba, o quasi.
Si girò per afferrare il suo orologio da polso sul tavolino di mogano: le 4:46 del mattino.
Era stato gentile da parte dei suoi incubi lasciarlo riposare un po'.
A quel punto si poteva dire che avesse paura di dormire, e che non aveva nessuna fretta di tentare di addormentarsi proprio in quel momento. Si era appena svegliato da uno dei suoi viaggi preferiti in assoluto sul viale dei ricordi: quello in cui la professoressa di Babbanologia veniva mangiata da un serpente gigante sul tavolo da pranzo della sua famiglia, a pochi metri da lui.
Draco gettò le gambe oltre il bordo del letto e mise la testa tra le mani e tra le ginocchia. Un respiro profondo. E un altro. E un altro ancora.
Stai ancora respirando. Sei ancora qui. Hai il controllo di tutto questo.
Vestito con un abito nero da lavoro e seduto all'estremità di un lungo tavolo, trovò l'energia per portare una tazza di tè alle labbra ogni pochi minuti. L'impressionante varietà di cibi per la colazione giaceva intatta davanti a lui. Gli elfi avevano, come tutte le mattine, chiaramente cercato di attirarlo, ma era inutile. Draco sapeva che gli sarebbe sembrata cenere in bocca, e che non sarebbe riuscito a mandarla giù comunque.
Rimase in trance, indugiando su un piattino di tè freddo fino alle 7:30 passate.
Il caffè. Poteva raccogliere l'energia per una buona e forte tazza di caffè.
Mantieni la tua routine. Hai il controllo di questo.
L'odore del caffè caldo appena fatto era uno dei profumi che riconosceva dal calderone di Amortentia nell'aula di Pozioni del professor Lumacorno, al sesto anno. Naturalmente, quell'anno aveva cose un po' più urgenti per la testa, e così se ne era completamente dimenticato. Questo fino a quando non era entrato in un bar babbano, poco lontano da dove era rientrato nel mondo magico attraverso Diagon Alley.
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Remain Nameless [TRADUZIONE]
FanfictionCome si sentiva? Si sentiva come se si stesse trattenendo a malapena. Lei, tra tutte le persone, avrebbe dovuto evitarlo. O urlargli contro. Maledirlo. Sputargli addosso. Tirare fuori la bacchetta e farlo sparire dalla faccia della terra. Era un sen...