Capitolo 11

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"So che é la tua prima volta, quindi se vuoi che mi fermi, dillo adesso" il sussurro contro il suo orecchio fu sufficiente a farlo rabbrividire "E perché se continuiamo, dubito che riuscirò a fermarmi"

"E se non volessi che ti fermassi?" chiese in un sussurro "Ti voglio"

C'era un fuoco di disperazione negli occhi di Isaac, un fuoco che  riecheggiava nella sua stessa voce mentre continuava.

"Isaac, ti voglio"

"Okay" disse il riccio prima che le labbra morbide si scontrassero con quelle di James.

Le sue labbra erano morbide e forti, il piú piccolo ricambiava il bacio con intensità, facendo scorrere la lingua contro il suo labbro superiore.

Quando si staccó per prendere aria,  c'era uno scintillio predatorio nei suoi occhi mentre stava lí, guardando James, i suoi occhi fiammeggianti che bruciavano luminosi nell'oscurità della stanza.

"Mi vuoi?" chiese Isaac, chinandosi finché le sue labbra non toccarono a malapena quelle del ragazzo sotto di lui.

"Si" sospiró avvolgendo le gambe attorno ai suoi fianchi.

"Non hai idea di quanto ti desideri anche io, da quando ho posato gli occhi su di te"

"Allora prendimi" sussurró alzando la testa per far scontrare nuovamente le loro labbra.

"Lubrificante?" chiese ridacchiando quando le guance del ragazzo si colorarono di rosso.

"Primo cassetto" sussurró mentre Isaac allungava la mano verso il cassetto e lo apriva per prendere quello che gli serviva.

In pochi secondi i loro vestiti si ritrovano sparsi nella piccola stanza buia ma a nessuno dei due sembró importare.

"Rilassati" sussurró il biondo contro il collo del piú piccolo mentre iniziava a prepararlo.

Una smorfia di fastidio attraversò i lineamenti del ragazzo, ma per fortuna duró poco.

Isaac si infiló tra le gambe di James e si chinó per premere un bacio contro le sue labbra.

"Non voglio mentirti" disse togliendo le mani da lui e accarezzandogli le guance "Farà male, ma cercherò di renderlo il piú piacevole possibile per te"

James annuí.

"Mi fido di te" sussurró.

Attentamente Isaac scivoló dentro di lui facendolo sentire spaccato, aprí la bocca ma ne esce solo un piccolo gemito di dolore.

Si morse il labbro mentre strinse le gambe attorno ai suoi fianchi e le sue mani strinsero il lenzuolo.

"Come ti senti?" chiese passandogli una mano tra i capelli.

"Come se mi avessero spaccato in due" riuscí a sussurrare.

"Se rilassi i muscoli, presto ti sentirai meglio"

Dei leggeri baci sul suo collo riuscirono parzialmente a distrarlo dal dolore e quindi riuscí a rilassare visibilmente i suoi muscoli tesi.

"Stai andando bene, piccolo" sussurró infilandogli le dita tra i suoi capelli neri.

"Sto bene" disse dopo un po' "Puoi muoverti, Isaac"

Isaac sembró ansioso di obbedire.

All'inizio fu gentile, facendo dondolare i fianchi contro quelli di James con piccoli movimenti, grugnendo piano contro la sua spalla.

"Isaac..."

Il suo nome pronunciato dalle sue labbra in quel modo gli fece quasi perdere completamente il controllo.

Iniziò a dare delle forti, rapide e rudi spinte.

"Sei cosí bello in questo modo" gli sussurró mentre guardava i suoi begli occhi azzurri.

Nessuno dei due resistette a lungo e Isaac crolló su di lui, la testa sepolta sulla sua spalla.

"Isaac..." sussurró ansimante.

"Vai a dormire, James" sussurró assonnato "Siamo entrambi stanchi"

Non riuscì nemmeno a sentire la risposta del ragazzo perché subito dopo crolló in un sonno profondo.

***

Il weekend arrivó in fretta.

James controlló l'orario sul suo telefono.

Lydia e Malia sarebbero state qui tra meno di cinque minuti.

C'era un'altra persona con loro, non che l'avrebbe mai detto a Theo, sarebbe stata una grande sorpresa.

Ridacchiò pensando alla faccia del suo amico quando avrebbe visto la piccola Chrystal uscire dall'aereo.

"Qualcosa ti diverte?" chiese il suo ragazzo appoggiando la testa sulla sua spalla.

"Sta ridendo di me" sbuffó Theo "Stai tramando qualcosa, lo so"

"Oh Teddy, la tua affermazione mi offende tremendamente" disse con finta drammaticità mettendosi una mano al cuore.

"Teddy?" chiese Liam con uno sguardo divertito.

"Se provi a ridere, giuro che ti lascio" borbottó incrociando le braccia al petto.

"Mh, non é quello che dici tutti i giorni?" chiese sarcasticamente il biondo dandogli un bacio sulla guancia "Peccato che tu non lo faccia mai, tesoro"

"Theo ha già il broncio?" una voce familiare raggiunse le loro orecchie prima che dei capelli biondo fragola non si fecero largo tra la folla.

"Lydia!" esclamó Theo felice.

La rossa corse subito ad abbracciarlo.

"Come sei cresciuto, tesoro" sorrise "Comunque sia, c'é una persona che vuole vederti"

"Già, dov'é Malia?" chiese.

"Oh, non si tratta di Malia" disse facendo il solito sorrisetto alla Lydia Martin prima che un piccolo tornado dai capelli rossi invadesse le loro viste.

"Zio Theo!"

Theo spalancó gli occhi quando la vide, la sua piccola nipotina.

La prese in braccio e le vennero le lacrime agli occhi.

Era uguale a Tara alla sua età, per fortuna gli occhi erano quelli di Derek altrimenti potrebbe essere già scoppiato a piangere.

"Bhe, sorpresa immagino" disse James.

"Era questa che mi nascondevi?" chiese.

"Non illuderti, l'ha scoperto per puro caso" un'altra voce si intromise.

Finalmente la figura di Malia Hale si fece strada.

"Bhe, che dire..." Theo sorrise "Bentornate a casa, ragazze"

Angolo Autrice:
Mi dispiace dire che questo é stato l'ultimo capitolo, nei giorni che verranno vedró di pubblicare l'epilogo, ma ci vedremo ad un'altra storia, quindi ringrazio di cuore tutti quello che l'hanno seguita con passione e commentata.

~Lucy

Il ragazzo della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora