CAPITOLO 13

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Incominciò la settimana e io era dalla puntata di tu si que vales che non vedevo Noah ,mi preparai e andai a scuola

*davanti a scuola*

Io: (con tono triste) ciao

Angi: Ale cosa c'è?

Io: nulla è che non vedo Noah da sabato

Giulia: ah ma quindi l'ha scoperto ?!

Io: si, quando mia madre è stata male io sono corsa da lei e ovviamente lui ha voluto delle spiegazioni

Giulia: cavolo mi dispiace

*squilla il mio telefono*

Lo guardo era Noah rispondo

Io: p-pronto Noah?

Noah: ci vediamo sta sera alle 13:30 al bar vicino scuola ciao

E detto questo non mi diede tempo di rispondere che chiuse la chiamata

Angi: chi era?

Io: era Noah

Angi: cosa voleva?

Io: vuole incontrarmi al bar appena dopo scuola

La giornata di scuola passò molto velocemente e così mi ritrovai ad aspettare Noah al bar, finalmeNte dopo 15 minuti arriva

Io: ciao

Noah: ciao

Io: cosa dovevi dirmi?

Noah: lo so che ho sbagliato ad urlarti in quel modo sabato, ma ero preso dalla rabbia ,è che non capisco come tu abbia potuto tenermi nascosto una cosa del genere soprattutto quando stiamo insieme da quasi 2 mesi cazzo!

Disse con tono arrabbiato

Io: lo so ma te lo già spigato non è facile per me ogni giorno devo stare attenta anche quando esco per andare da mia nonna o da Mery, (piangendo) ti prego lo so che ho sbagliato ma voglio rimediare e soprattutto rivoglio il mio Noah l'amore della mia vita

Noah: porca puttana Alessandra per quanto lo voglia anche io non posso per me l'amore si basa sulla fiducia reciproca

Dopo aver sentito queste parole mi è caduto il mondo addosso iniziai a piangere come una disperata, usci dal bar piangendo , vedevo tutto appannato per colpa delle lacrime, mi girava la testa, mi tremavano le gambe.

Continuai a camminare dritta per la strada non vedevo dove andavo, mi sentivo strana, abbandonata, come se tutto non contasse più nulla, contavamo solo io e Noah che però ora non contavamo più.

Ad un certo punto mi scontrai con qualcosa di dura, io cercai di proteggermi ma fu del tutto inutile

sentì un boato

poi sotto di me il vuoto come se io stessi fluttuando nell'aria

e infine mi lasciai andare al buio che mi avvolgeva pian piano.

Come nelle favoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora