Capitolo 3

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Tate's pov
Aspettavo quella mattina ormai da quasi una settimana con l'ansia di scoprire come sarebbe stata la "Pollock Hig School".
Negli ultimi due anni era per me la terza volta che cambiavo istituto e , di conseguenza, il terzo trasferimento.
Fortunatamente quella mattina non vi era brutto tempo, che solitamente tendeva a peggiorare quello che per me era sempre un calvario: il primo giorno di scuola.
Dovevo cominciare alle 8:00 ed ero stato informato che proprio quel giorno la presenza nelle ore successive alla prima non era obbligatoria, in quanto era giorno di assemblea.
Questa cosa mi tranquillizzava molto, mi sarei preso il primo giorno con tranquillità.
Abitavo vicino alla scuola, o almeno questo c'era scritto nella descrizione dell'appartamento in cui mi ero trasferito, dettaglio alquanto irreale che mi fece arrivare tardi a scuola.
Non avevo ancora la macchina e il mio mezzo di trasporto era il mio vecchio skateboard.
I continui trasferimenti avevano causato le mie bocciature degli ultimi 2 anni, portandomi a 19 anni ad essere ancora all'ultimo anno.
Non volevo che questo accadesse di nuovo, anche se sapevo che non erano stati solo i cambiamenti a distrarmi.
Ormai soffrivo già da due anni e mezzo e non avevo più idee per combattere quegli strani sintomi.
Alle otto meno un quarto uscii di casa, credendo che un quarto d'ora fosse più che sufficiente per arrivare a scuola, ma presto notai che non era così.
"Merda!" Esclamai quando notai che erano già le otto e non ero ancora arrivato.
Arrivare in ritardo il primo giorno: bell'inizio.
Arrivai alle 8:10. Avevo mille idee per la stessa; non sapevo ancora come fossero le regole in quella scuola, se fossero molto rigide o magari flessibili, se al primo sgarro si venisse mandati dal preside o se le prof fossero tendenti a chiudere un occhio. Non sapevo nulla.
Una sola era la certezza: "8:00/ 3H/ inglese".
Scrutai attentamente tutto quello che vidi cercando la mia classe: la struttura non sembrava male, aveva numerosi dettagli che la rendevano retrò ma contemporaneamente sicura.
Finalmente trovai la mia classe, presi un respiro profondo e bussai.
Sentii dire "Avanti" dall'interno, ma non riuscii ad aprire la porta.
Quei sintomi.
Me lo stavano impedendo.
Fortunatamente dopo una decina di secondi ripresi il controllo e aprii.
Non diedi molto peso alla ramanzina della professoressa ma colsi il momento in cui mi disse di sedermi. Che vergogna. In ritardo e sgridato i primi 10 secondi di scuola.
Avevo scrutato tutte le persone della classe, facendomene immediatamente una chiara idea.
Non mi stupì nessuno di quei ragazzi, tranne una.

*****
"hei!" Fu ciò che riuscii a leggere dal labiale. Era lui. Il ragazzo nuovo.
Era il primo ragazzo che fosse venuto a salutarmi fuori dalla scuola da quando la frequentavo.
Subito non riuscii a rispondergli, ero rimasta parecchio colpita dal suo gesto.
"Ciao" risposi con un tono non troppo entusiasta, ma decisamente sorpreso.
"Non partecipi all'assemblea?"
"No"
-che domanda stupida- pensai -se non sono dentro, vuol dire che non partecipo-
Si vedeva che voleva fare amicizia, ma con me quello non era decisamente il metodo giusto.
Nulla mi innervosiva più delle domande stupide.
"Come mai? Se posso saperlo".
" ho già abbastanza problemi personali a cui pensare. Non voglio subirmi anche le lamentele di quegli schifosi viziati". Alla mia spiegazione rispose con una strana smorfia, che rese il suo tentativo di socializzare totalmente vano.
"Che significa quella faccia?" Gli dissi brusca.
"Niente" replicò con aria altezzosa e contemporaneamente in modo scherzoso.
-che bella faccia tosta a rispondere in questo modo- pensai.
Apprezzavo il suo tentativo, ma da quella breve conversazione, già non lo sopportavo.
Tuttavia Aveva qualcosa che mi intrigava e mi incuriosiva.
Era un ragazzo molto alto, con dei bellissimi capelli ricci e biondi come il grano che incorniciavano due larghi occhi marroni.
Ci furono alcuni secondi di silenzio imbarazzante: soprattutto per me.
"È tuo lo skateboard?" Gli chiesi con tono irritato.
"Si si! È il mio fidato mezzo di trasporto" mi rispose facendomi l'occhiolino.
Non riuscivo a capire a pieno le sue intenzioni: prima sembrava gentile, poi mi irritava terribilmente con le sue smorfie e i suoi occhiolini.
Rimasi con lui circa un quarto d'ora, tempo che mi sembrò durare una vita.
Poi per dileguarmi utilizzai la classica scusa del lavoro. Non lo era totalmente, ma il mio turno sarebbe iniziato più di un'ora dopo.
"Mi ha fatto molto piacere, ma adesso devo andare, comincia il mio turno di lavoro" gli dissi sperando che non cogliesse il mio tono palesemente ironico.
"Non preoccuparti, ci vediamo domani mattina" mi rispose.
-non vedo l'ora- pensai tra me e me roteando gli occhi.
Mi salutò con un gesto della mano e si allontanò a cavallo del suo skateboard.
Quel ragazzo era parecchio strano, insopportabile e intrigante al tempo stesso; era una sensazione insolita per me, anche perché non ero abituata a parlare con un ragazzo, anche se quello che avevo appena passato non era definibile come "parlare".
Non ero totalmente sola, ma una sola amica non era di certo un gruppo invidiabile.
Nonostante ciò, non mi importava: io la adoravo! Lei era la mia unica salvezza in quella gabbia di matti, peccato che non fosse in classe con me. Si chiamava Cassandra ed era la mia migliore amica.
"Cassie?!" La chiamai al telefono.
"Pronto Violet?"
"Che ne dici di un caffè fra 20 minuti all'Alex?"

Angolo autrice:
Ciao a tutti :)
Allora, ecco qua l'atteso incontro fra in nostri due protagonisti. ve lo aspettavate così? Violet non é molto entusiasta del nuovo arrivato, da come avrete capito.
Un dettaglio del carattere di Violet che ho deciso di mantenere è l'essere una ragazza molto diretta e senza peli sulla lingua, principalmente perché è una caratteristica che io non ho e che quindi mi piaceva inserire nel mio personaggio principale.
Spero che vi sia piaciuta la parte iniziale raccontata dal punto di vista di Tate, in modo da farvi conoscere un po' meglio anche questo personaggio.
Che dire, dal prossimo capitolo compariranno nuovi personaggi e ci sarà un forte colpo di scena ma non voglio spoilerarvi(?) nulla.
Grazie ancora a chi sta continuando a seguire la mia storia.
Un bacione louisjuliet_ ❤️

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