Capitolo 4

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Pov narratore

La mattina arrivò in fretta e tutti tranne Gaara si svegliarono.
La prima cosa che fecero fu uscire senza lasciare traccia e si incamminarono, per fortuna il tempo era sereno ed erano quasi giunti a destinazione.
Le ore passavano nel silenzio, finché il maestro disse:
-Ci siamo.
Ricordatevi il piano-
Erano di fronte a delle case disabitate molto probabilmente da molti anni, il maestro fece segno a Gaara di controllare e anche a Kankuro di utilizzare le loro tecniche.
Il primo creò un occhio con la sabbia all'interno della giara, mentre il secondo sciolse l'oggetto che portava sulla schiena e che si rivelò essere una marionetta che prese sembianze umane.
Controllarono ma non ci furono trappole, così fu il turno di Temari che utilizzando il suo ventaglio distrusse le case e i rapitori si rivelarono.

Pov Sora

"Sono in cinque, ne combatteremo uno ciascuno.
Però che noia", sbadigliai e decisa avanzai camminando.
Erano tutti stupiti, ma non mi importava e dissi:
-Lasciatelo andare e consegnatevi così nessuno si fa male.
Ok?
Non ho tempo da perdere.-
-Neanche noi, quindi dateci i soldi-
-Ah... bè...se non ci si riesce con le buone,...proviamo le cattive- detto questo, con un pugno distrusse il terreno destabilizzandoli, così dissi:
-Attaccate!
Ognuno combatta con uno solo di loro-.
Erano bravi nel combattimento, ma non erano ninja, quello con cui stavo combattendo, molto probabilmente ha ricevuto lezioni di combattimento corpo a corpo.
Temari era messa bene e anche Kankuro, ma poi notai Gaara che aveva già finito il combattimento, poi vidi un cadavere..."L'ha ucciso!".

(skip time combattimento)

Pov narratore

Gli avversari di Temari e Kankuro erano stati legati, Sora aiutò l'ex ostaggio ad alzarsi, poi disse:
-Che ne facciamo di loro due?
Gli uccidiamo o li portiamo al villaggio?-.
Nessuno rispose, ma Gaara controllando la sabbia li racchiuse con questo e li stritolò a morte, il sangue schizzo ovunque macchiando il terreno, I due fecero una faccia disgustata mentre Sora, il maestro e il rosso.
Ripartirono, questa volta però ci misero di meno, arrivati fecero rapporto e poi Sora ottenne i suoi soldi, quando stava per ripartire fu salutata dal team della Sabbia.
Il maestro disse:
-Addio Sora è stato un piacere-
-Addio- rispose lei:
-Addio- dissero gli altri tre che le strinsero la mano, ma quando fu il turno di Gaara lei disse sottovoce:
-Ricordati quello che ti ho detto-.
Poi si girò e ripartì.
Non sapeva che dopo tutto ciò, si sarebbe in futuro ritrovata con sentimenti che aveva giurato di non provare mai più.

Un mostro per un mostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora