Capitolo 11

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(skip time fino alla fine del salvataggio di Gaara)

Pov Sora

Non posso crederci.
Di fronte a me giace il corpo della persona a cui sono  riuscita a dimostrare il mio affetto: è morta.
Come la precedente.
Ecco perché non volevo legarmi a qualcuno, per non riprovare tutto questo dolore.
Mi sento un vuoto nel petto, come se   avessi perso il mio cuore, non sento più il mio sangue circolare nel mio corpo, anche se lo sento benissimo passare sopra la mia mano: una ferita alquanto profonda su tutto il mio fianco destro, causata da una delle esplosioni di deidara.
Ma non mi importa, fa più male trattenere le urla di rabbia e dolore.
Mi tornano in mente i discorsi, i sorrisi: i suoi sorrisi, i più belli che avessi mai visto.
Gaara, ti prego, ti prego, portami con te.
Non posso perdere anche te.
Non posso perdere il mio migliore amico.
Ma, a differenza mia, Naruto non si trattiene.
Io non ce la faccio a stare qua senza poter neanche versare una lacrima, così inizio ad avvicinarmi ad un albero non poco distante dai miei amici e Gaara.
Ma mentre mi allontano e Naruto continua a piangere sento la vecchia Chiyo dire:
-Calmati... Naruto Uzumaki-, ormai io mi ero nascosta dietro il tronco dell'albero e quando sentii questo, mi venne voglia quasi di uccidere la donna che era una dei responsabili della sofferenza di Gaara.
E Naruto diede voce ai miei pensieri e alle parole che volevo urlare:
-Zitta!
Questo non sarebbe successo...se voi ninja della sabbia...non gli aveste messo un mostro in corpo!
Avete mai provato...a chiedergli come si sentiva?!
Al diavolo il nome forza portante!
Vi sembra giusto chiamarlo in quel modo?!-
-Grazie Naruto...- sussurro senza maschera e il volto in lacrime; ormai non sento più niente di quello che dice, non vedo più niente, a parte il sorriso del ragazzo morto.
I minuti che passano sembrano un'eternità, come in un limbo di disperazione da cui non si può più uscire.
Finché non sento la sua voce roca:
-Naruto...ma che significa?-
A queste parole mi scende l'ultima lacrima, velocemente mi rimetto la maschera e mi giro e lo vedo lì seduto con Naruto accanto e circondato da tutti i ninja della sabbia, di cui non avevo sentito la presenza.
Mi avvicino lentamente e traballante, quasi preoccupata che potesse essere un miraggio.
Attraverso le persone intorno a lui, passo accanto al Team Gai finché non mi ritrovo accanto a Sakura che sorregge la vecchia Chiyo morta, ma poco importa.
Ed è lì che lo vedo, con gli occhi aperti e confusi.
Gaara!
Dopo che Temari gli consiglia di non muoversi, dopo un tentativo del ragazzo di alzarsi, i suoi occhi verdi di ghiaccio si posano su di me e un brivido mi pervade.
Quegli occhi che poco prima erano chiusi nel quieto riposo della morte, erano aperti e avevano incontrato i miei, e anche se non poteva vedere il loro colore la loro forma riescono a parlarsi.
Voglio correre ad abbracciarlo e piangere, ma devo trattenermi, tanto so che ormai ci siamo detti tutto quello che c'era da dire.
Ma questo contatto durato pochi secondi, che sembravano un'eternità solo nostra, il suo sguardo si posa sulla mia ferita sanguinante, che, appena notata,  mostra subito molta preoccupazione, però io non voglio di preoccupi, così la nascondo un po' di più con il braccio e gli sorrido senza farmi notare da altri.

Pov narratore

Alla fine di questo "dialogo", tutti spostano l'attenzione verso la vecchia Chiyo, ormai deceduta.
Allora Gaara si alza e dice:
-Preghiamo tutti...per la vecchia chiyo.- inizia così un grande silenzio.
Ma tutto viene interrotto da un gemito di dolore, tutti i presenti si girano verso la figura che aveva emesso quel suono, ed è lì che Gaara apprende che era Sora, piegata su se stessa per il dolore.
Sakura appoggia il cadavere dell'anziana e si avvicina poi verso Sora, le mette una mano sulla schiena con delicatezza e si piega per cercare di vedere il suo volto e la chiama preoccupata:
-Sora!
Sora!- ma non riceve risposta finché la ragazza dolorante sviene.
Naruto si avvicina preoccupato per l'amica e cerca di chiamarla, inutilmente, così Sakura la gira supina spostandole le braccia dalla ferita, poi le scosta il vestito e inizia a curare la ferita.
Nel mentre Gaara, rimane pietrificato in piedi di fronte alla ragazza svenuta.

Pov Gaara

Non riesco a fare niente di niente nemmeno muovere un dito.
Rimango pietrificato davanti alla scena della ragazza mascherata ferita e svenuta.
Osservo il suo volto coperto dalla sua maschera crepata sul foro dell'occhio, i capelli che ricadono sopra questa, la sua bocca socchiusa e la sua cicatrice.
Un dolore mi schiaccia il petto come una forza invisibile che mi pressa.
Mi sono molto affezionato a lei e non posso perderla, non ora dopo che io sono tornato, ora non può andarsene lei!
Tutto questo mi riporta al giorno in cui lo portata in ospedale.
Ma nonostante tutto però ancora non capisco cosa mi lega a Sora.

Pov narratore

Dopo qualche minuto Sakura finisce di medicare Sora e la ragazza dice:
-La ferita era molto profonda e ha perso molto sangue.-
-Quando...-
-Quando si riprenderà?- chiede Gaara interrompendo Naruto, allora Sakura risponde dicendo:
-Non lo so, come ho già detto ha perso molto sangue-
-Ok.
Meglio ripartire verso il villaggio- dice Gaara, tutti annuiscono, però emerge  il problema di chi avrebbe portato Sora fino a là e allora Naruto dice:
-La port...-
-La porto io- interviene Gaara, ma Temari allora ribatte dicendo:
-No!
Sei ancora troppo debole!-, ma il fratello la ignora e si china accanto a Sora, le mette delicatamente una mano sotto la nuca e un'altra sotto le  sue ginocchia e la solleva alzandosi, venendo osservato da tutti, scioccati dalla gentilezza con cui lui tratta la ragazza.
Si avviano tutti verso il villaggio.
Nel mentre, ormai vicini, il rosso nota un movimento della ragazza che trasporta, finché non sente la sua fievole voce dire:
-Gaara ...-, lì Gaara dice:
-Si è svegliata!-

Dopo il suo breve risveglio Sora si addormenta tra le braccia del rosso.
E dopo il lungo ritorno al villaggio, lei viene ricoverata per accertarsi che stia bene.

Pov Sora

Mi risveglio in una camera d'ospedale, apro gli occhi a fatica.
Mi guardo intorno, tutto normale, vedo i miei vestiti e le mie scarpe su una sedia vicino alla finestra e un bicchiere d'acqua su un comodino.
Mi sporgo e con un po' di tremore, causato dalla stanchezza, lo afferro e bevo.
Ma quando lo riappoggio entra un'infermiera che mi dice:
-Oh, è sveglia!
Sono venuta a portarle questa lettera.
Non so chi gliela manda.
Ora però chiamo il medico.
Non si muova e non si affatichi.-
Mi porge la lettera ed esce dalla stanza chiudendosi dietro la porta.
Allora apro la busta.
Forse è l'avviso che la mia missione è conclusa e che posso prendere il pagamento.
Tiro fuori il foglio, dove c'è scritto "ci vediamo dove tutto è incominciato" con accanto il simbolo di una stella a otto punte nere e circondata da un cerchio.

Pov narratore

Dopo aver letto questo messaggio, Sora guarda il cielo che si intravede dalla finestra perdendosi in questo.
Cosa stava per accadere?
Chi ha inviato la lettera?
È la risposta alla domanda che attende risposta da molto tempo?

CIAO!
SCUSATEMI SE DI RECENTE NON HO AGGIORNATO LA STORIA E CHE HO SALTATO TUTTO IL COMBATTIMENTO 😭.
SPERO CHE VI SIA PIACIUTO COMUNQUE IL CAPITOLO.
A PRESTO!
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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 23, 2023 ⏰

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