Capito 1

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Una anno prima

Era finalmente arrivata l'estate, il caldo. Iris, una ragazza dai lunghi capelli biondi, occhi azzurri. Non vedeva l'ora di dare l'ultimo esame all'università per finalmente andare al mare e divertirsi e rilassarsi con le sue amiche e la sua famiglia. Per tutto l'inverno è stata sommersa dagli studi e dagli esami, ha scelto una facoltà che ama, certo!, ma non voleva essere una studentessa mediocre né tanto meno dimostrare ai suoi genitori che i loro sacrifici erano vani. Ha puntato fin dall'inizio alla lode per ogni singolo esame, e con tanti sacrifici, fin ora ci è sempre riuscita, infatti non aspetta altro che le vacanze per dedicarsi finalmente al riposo e al divertimento, che per tutto l'inverno ha evitato. Aveva pensato di fare un lavoretto estivo giusto per pagarsi i vizi estivi e non aggravare ulteriormente sui suoi, ma non sapeva ancora cosa avrebbe trovato che le potesse lasciare il tempo per se, né se lo avrebbe trovato.

Si stava gustando il suo thè, zenzero e melograno, quando ricevette una chiamata. Sua madre. Rispose subito. "Ciao mamma, come state? Successo qualcosa?" "Ciao tesoro, tutto bene, no non è successo nulla. Sei pronta a tornare a casa?" "Si, non vedo l'ora, mi siete mancati tantissimo" "Anche tu! Ascolta, so che volevi trovare un lavoretto per l'estate. Ieri ho incontrato la tua professoressa, La Gismondi, e mi ha parlato di un suo alunno che ha rimandato, e le dispiace per questo ragazzo, dice che per le altre materie ha la sufficienza, tranne nella sua e non vorrebbe bocciarlo. Lei, allora, pensava che tu potessi dargli delle ripetizioni. Ai genitori del ragazzo lei ne ha già parlato, non di te ovviamente, ma di una figura che lo aiutasse. Tu cosa ne pensi? '" "Ci devo pensare, come idea non sarebbe male. Ora però non ti so dire di preciso, ho la testa sull'esame di domani e le valige da finire." "Va bene, ne riparleremo quando torni. Ciao amore!" "Ciao mamma"

Iris non aveva valutato la possibilità di fare da insegnante di ripetizione, ma la cosa non le dispiaceva, magari avrebbe trovato l'orario giusto con il ragazzo, in modo da poter avere tutto il resto della giornata a sua disposizione per se. Già, non era affatto male come idea, niente affatto. Ora però basta, doveva concentrarsi per l'esame, ultimo sforzo!

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