Capitolo 3

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La cena fu lunga più del normale, Iris raccontò ai suoi tutto quello che c'era da sapere sull'anno passato in facoltà. Si sentivano con i suoi tutti i giorni, ma il tempo che si dedicavano era sempre poco, o perché i suoi lavoravano oppure perché lei doveva studiare. Fortunatamente con la borsa di studio era riuscita a farsi ammettere nel dormitorio della facoltà, così non aveva altre spese rispetto già a quelle che aveva.

Finita la cena, Iris si diresse in camera sua, la sua vecchia camera era proprio come l'aveva lasciata, aveva il letto singolo con tutti i cuscini e i pupazzi sopra. Sarà che stava crescendo, sarà che aveva fatto un anno fuori casa, ma quella stanza era di una ragazzina, non della giovane donna che stava diventando, purtroppo non ci poteva fare molto, quella era il suo passato, magari in quest'estate l'avrebbe un po' modificata.

Lasciò perdere la stanza e guardò l'ora, doveva cominciare a prepararsi. Non sapeva cosa mettere, però di certo la prima cosa da fare era farsi la doccia per levarsi tutto l'odore del treno. Nel mentre che era nella doccia, di nuovo la sua mente tornò a quel ragazzo, a quegli occhi e cominciò a farci una piccola fantasia. Mentre si insaponava, immaginava che fosse lui con le sue mani a lavala, a massaggiarla, a baciarla con quelle belle labbra carnose; la sua mente viaggiava in una direzione a lei conosciuta e ben presto anche la sua mano che la stava accarezzando, immaginando che fosse la sua, arrivò a toccarla in mezzo alle gambe, cominciando prima ad accarezzarsi poi con delicatezza si massaggió fino a farsi dei piccoli cerchi e delle pressioni sul suo clitoride dandosi piacere come solo lei sapeva.

Terminata la doccia, non riusciva a credere che per darsi piacere era bastato, quel ragazzo sconosciuto sul treno, non che non lo abbia mai fatto di darsi piacere, ma generalmente erano personaggi dello spettacolo o magari ragazzi che gli piacevano, come quel ragazzo delle superiori , Giorgio, lui non l'aveva mai degnata di uno sguardo, non che fosse brutta, ma semplicemente era una ragazza semplice. Lui invece cercava le attenzioni di ragazze che si mettevano sempre in mostra, con vestitini anche fin troppo corti a suo parere per venire a scuola. Iris non era all'oscuro della vita sessuale. Ebbe un ragazzo, si chiamava Dario e stettero insieme per quasi un anno, con lui perse la verginità, per loro era amore e non si è mai pentita di averlo fatto con lui, però forse l'amore che avevano provato era qualcosa di blando di poco insignificante, infatti appena entrambi ebbero meglio da fare si lasciarono. Dopo Dario non ebbe altre storie importanti, solo qualche avventuretta estiva. Iris non conosceva l'amore, l'amore dalla A maiuscola, credeva che non esistesse, credeva che l'amore che si può provare per un partner non poteva essere così forte e che con il tempo si sarebbe affievolito e sarebbe rimasta la routine, e il volersi bene.

Finì di prepararsi, si mise un grazioso vestitino bianco a fiori a maniche corte, si fece una bella coda alta, un po' di matita e di mascara, infradito ed era pronta per uscire. Appena in tempo e senti suonare il cellullare era Ludi "sono sotto". Iris prese la borsa, il telefono, salutò i suoi e uscì.

Arrivate al Saloon, scelsero un posto e si sedettero. Arrivò un cameriere a portare i menu e poco dopo prese le ordinazioni, Iris prese un vino bianco, mentre Ludi prese una birra. Cominciarono a chiacchierare di quello che avevano fatto in quell'anno o meglio, Iris voleva sapere da Ludi cosa aveva fatto quell'anno, era lei che era nell'anno sabatico. Ludi le raccontò che aveva fatto qualche lavoretto nel ristorante dei genitori di Rosy, si era iscritta a un gruppo che faceva sub e che aveva conosciuto un ragazzo su FB, che si chiamava Alessandro, non si erano mai visti a parte qualche foto e qualche chiamata, andavano molto d'accordo e avevano interessi comuni.

D'un tratto la loro conversazione viene interrotta da un litigio di alcuni ragazzi, che cominciano a spintonarsi, uno dei due ragazzi che si spintonavano cadde al loro tavolo facendo rovesciare le loro bevande. Nel mentre che il ragazzo si tira su, Iris lo riconobbe, è il ragazzo che gli ha rubato il posto in treno, non credeva di averlo più rivisto, appena lo vide ebbe un tuffo al cuore e non riusciva a capire perché, aveva come paura che il sogno che aveva fatto nella doccia su di lui fosse leggibile.

Il ragazzo si gira e la vide, la fissò e la salutò <Ciao biondina, come stai?>
Iris rimase per un attimo sorpresa di lui e del fatto che le abbia rivolto parola< Ciao, si tutto bene grazie e tu? hai trovato il tuo posto?>
<Potrei stare meglio in questo momento. No il posto non l'ho cercato, ne ho trovato un altro che mi piaceva e mi ci sono seduto. Per mia fortuna non è arrivato nessun rompiballe o ragazza mestruata a insultarmi.>gli fece l'occhiolino e un sorrisetto.
Il tipo che lo aveva spinto viene verso di noi con aria incazzata, prende da un braccio "il ladro di posto" e gli sferra un pugno dritto sul naso e gli urla <vedi di non farti vedere più da queste parti, se no la prossima volta non ti rompo solo il naso>
Le ragazze rimasero a bocca aperta, lo aiutarono a tirarsi su e ad uscire.

Furono fuori dal locale, quando gli raggiunse Rosy.
Iris< Ma che problema hai, hai rubato un posto anche a lui? >
<No, lui non accetta la sconfitta> dice mettendosi qualcosa nella tasca posteriore e tenendosi il naso, reclinando la testa all'indietro per non far uscire il sangue dal naso.
Per un attimo a Iris le fece pena, ma una piccola parte di lei ce l'aveva con lui per la sua caffonaggine.
<Bè, ok, signor cafone, noi adesso rientriamo>
<Scusate, ma dovrei chiedervi un favore, non è che mi potete accompagnare all'ospedale? >
Ludi interviene<Non hai un amico, che ti possa accompagnare?>
<No, sono venuto da solo con il motorino>

Le tre ragazze si guardano, soprattutto Rosy si sentiva un po' estranea da tutto ciò.
Iris<Ok! Dammi le chiavi. Tu vai in macchina con loro e io ti porto il motorino all'ospedale, così sai come tornare. >
<Va bene, grazie>

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