"No Louis io no entro, no no, possiamo andare da qualche altra parte? Al parco? Non diciamo niente a mamma e papà, sarà il nostro piccolo segreto però ti prego non farmi entrare!" piagnucola Micol, piantando i piedi a terra mentre tutti gli altri bambini le passano di fianco ed entrano nell'edificio. Micol si mette a braccia conserte e guarda Louis, con l'aria di una che non vuole proprio saperne di essere contraddetta. D'altronde Micol è esattamente così: testarda come il suo papà.
"Micol, te lo scordi, tuo padre mi ammazza" sospira Louis, senza neanche preoccuparsi di contemplare anche Rachel. Lei neanche se ne accorgerebbe. "Mic, ascoltami. Abbiamo studiato insieme ieri. Sei preparatissima."
"Louis" ritenta Micol disperata e allo stesso tempo pensierosa. In fondo lo sa di essere preparata per quest'interrogazione, che non potrebbe esserlo di più e che la sua non è altro che un po' di paura per una maestra poco gentile e una materia che detesta con tutta se stessa.
"Io credo in te" la rassicura dolcemente Louis, sporgendosi per lasciarle un bacio sulla fronte. "Adesso entra a scuola e straccia quella sfigata della tua insegnante, va bene? Falle vedere chi sei."
Micol finalmente si lascia andare ad un sorriso e annuisce, girando sui tacchi e incamminandosi verso l'entrata della scuola. Louis aspetta fino a quando non la vede dentro insieme a tutti gli altri bambini, poi si affretta a raggiungere la sua auto che oggi deve andare in università e non vuole fare tardi.
Passa l'intera mattinata sui libri, poi verso le undici e mezza torna a casa e come al solito rimane davanti alla porta qualche minuto a litigare con la chiave, fino a che all'improvviso qualcuno mette fine ai suoi tentativi aprendola da dentro e... oh. Louis non si aspettava di trovarsi Harry a casa.
Harry lo afferra per la tracolla della borsa e lo tira all'interno, spingendo la porta senza neanche preoccuparsi di assicurarsi che sia chiusa bene. Gli sfila gli occhiali che si è dimenticato di togliere, gli scombina i capelli e poi lo tira definitivamente a sé. "Ti aspettavo. Che fine hai fatto?" gli chiede, prima di frenare ogni suo possibile tentativo di rispondere baciandolo. Louis si sente sopraffatto da tutto questo, dalla sua presenza, dalle sue labbra, dalla sua voce bassa.
"Ero all'università e non mi aspettavo neanche di trovarti qui, sinceramente. Sono tornato prima perché voglio cucinare qualcosa di più elaborato a Micol" gli dice e sorride quando vede la sua espressione diventare confusa tutto d'un tratto. "Aveva l'interrogazione di storia stamattina. Posso premiarla, vero?"
"La premi senza sapere com'è andata?" gli domanda Harry, sollevando un solo sopracciglio.
"Sono sicuro che sia andata benissimo, non ho il minimo dubbio" afferma Louis convintissimo, mentre Harry stringe per i fianchi e fa scivolare le mani sotto la sua maglietta. "Haz, ti ripeto... per quanto sia allettante il tuo tentativo di sedurmi, non sono tornato prima per te. Anzi, la tua presenza mi distrae parecchio..." gli sussurra cercando di essere un minimo convincente, ma poi Harry lo bacia di nuovo sulle labbra e non riesce più a resistere.
Porta una mano dietro la sua nuca e lo tira a sé, schiude le labbra e lascia che Harry approfondisca il bacio, mentre lo spinge verso il tavolo e si fa spazio tra le sue gambe. Louis gli accarezza i capelli e getta la testa indietro quando Harry fa scivolare le labbra sul suo collo, poi in uno strano momento di lucidità si ricorda di Micol. Di Micol che tra un po' deve andare a prendere a scuola e che ha deciso di premiare cucinandole il suo piatto preferito.
"Haz, no, ti prego. Fermati" mormora Louis, spingendolo via anche se è davvero difficile rinunciare a tutto questo. "Non è né il momento né il luogo adatto. Tu devi tornare in ufficio che se non ricordo male hai una riunione a mezzogiorno e io devo occuparmi del pranzo. Sono tornato prima proprio per Micol. Per favore."
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Come un Girasole
FanficLouis si trasferisce a Londra per cominciare una nuova vita, grazie all'appoggio del suo amico Zayn che ci vive, e poco dopo trova lavoro come "tato" presso la casa di un ricco imprenditore buono, gentile ma anche bellissimo e tanto passionale. Cos...