Non è abitudine di Harry lavorare di sabato, e in realtà neanche lo sta facendo veramente. Se ne sta semplicemente qui, in ufficio ad aspettare che si faccia l'orario giusto per tornare a casa, e trovare Louis e Micol giocare insieme come succede sempre da un po' di settimane a questa parte. Non era abitudine lavorare di sabato neanche per Louis, ma a quanto pare non è l'unico qui ad avere urgentemente bisogno di una distrazione.
Dicembre è cominciato solo oggi ed Harry non riesce a sentire quell'atmosfera natalizia che di solito avverte subito quando inizia questo mese. La verità è che Harry ha sempre amato il Natale e non ha mai smesso di farlo, neanche quando si è sposato, neanche quando è stato costretto a condividere questi suoi Natali insieme ad un'altra donna. Anzi, forse, nonostante questo, si è sentito di amarli un po' di più quando nella sua vita è arrivata Micol.
Micol che crede a Babbo Natale, Micol e la sua pura felicità nel vedere le luci di Natale fuori dalla sua finestra. Micol che ogni anno fa l'albero insieme a lui e smania per farsi prendere in braccio quando è il turno della stella. Si rende conto di essersi aggrappato troppo a sua figlia, in un modo in cui forse non avrebbe dovuto per quanto gli sembri disperato in questo momento. Micol è diventata tutta la sua famiglia, tutti i suoi Natali, tutti i suoi compleanni. Ha lasciato che Micol diventasse tutta la sua vita. Completamente. Ed è ingiusto aggrapparsi ai figli in questo modo, perché i figli non sono veramente nostri e Micol non sarà piccola per sempre. Crescerà, si farà una vita sua e per lui ormai sarà troppo tardi per poterlo fare.
Si rende conto che qualcosa sia cambiato quest'anno perché il Natale non lo sente, anche se è tutto uguale all'anno scorso, anche se Micol c'è ancora ed il loro rapporto è perfino migliorato, anche se tra quattro mesi si ritroverà a stringere tra le braccia un secondo figlio. Anche se. Il suo "anche se" è che quest'anno ha conosciuto un sentimento vero che non potrà vivere in un giorno bello come lo è il Natale. Ed è per questo che il Natale non lo sente. Perché a Natale ti viene voglia di stare con chi ami e Louis non riesce neanche a guardarlo negli occhi.
Niall è seduto davanti a lui, sta giocherellando con il portapenne e di tanto in tanto lo guarda, sbuffa e poi torna a cercare di rompere qualcos'altro sulla sua scrivania. Non ce la fa più a vedere il suo migliore amico in questo stato. Sembra un morto che cammina e soprattutto non fa altro che pensare, pensare, pensare. Niall non lo ha visto pensare così tanto nemmeno quando a vent'anni ha pensato di chiedere a Rachel di sposarlo nonostante non la amasse.
"Harry, ti prego, basta farti tante paranoie. Non ti sopporto più. Va bene che sei uno stronzo per la maggior parte del tempo ma ti sei comportato bene con Louis, quindi piantala con questi sensi di colpa" gli dice per l'ennesima volta. "Lui non ti odia. E non ti ha lasciato perché hai fatto qualcosa di sbagliato. Ti ha lasciato perché tua moglie è incinta e il pensiero che tu stia per avere un altro figlio lo ha terrorizzato a morte. Mettiti nei suoi panni, poverino. Che futuro potrà mai aspettarsi quando il tuo è già praticamente scritto?"
"Non è così" mormora Harry, scuotendo la testa. "Non c'è scritto da nessuna parte che devo stare insieme a Rachel per sempre. Io... aspetterò che nasca il bambino, lo riconoscerò come mio figlio e poi chiederò il divorzio. Con l'affidamento congiunto e tutto il resto. Non ho cambiato idea, ho solo rimandato di nove mesi quello che volevo fare."
"E lui lo sa?" gli domanda Niall, curioso. "A lui lo hai detto?"
Harry ci riflette su qualche secondo e realizza che no, in realtà non gli ha detto niente. E non gli ha dato neanche grandi dimostrazioni. Ha lasciato che consumassero il loro amore sempre togliendosi i vestiti, unendosi nel sesso e illudendosi che quel momento potesse durare per sempre. Non si sono mai fermati a parlare. A confrontarsi. A dirsi che cosa sarebbe successo dopo. Louis ha trovato conforto nell'atto fisico e lui glielo ha lasciato fare. Non lo ha fermato, non gli ha detto: aspetta un attimo, lo so che non vuoi parlare perché hai paura, ma non devi temere niente, io voglio stare insieme a te. Lo ha lasciato fare. Ha lasciato che si nascondessero senza dargli la prospettiva di un futuro insieme, alla luce del sole e con tutti che sappiamo di loro. Al suo posto lui sarebbe stato furioso.
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Come un Girasole
Hayran KurguLouis si trasferisce a Londra per cominciare una nuova vita, grazie all'appoggio del suo amico Zayn che ci vive, e poco dopo trova lavoro come "tato" presso la casa di un ricco imprenditore buono, gentile ma anche bellissimo e tanto passionale. Cos...