confusione

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Oppure c'era qualcos'altro?

Questa domanda devastava entrambi ogni giorno di più. Cos'era che li legava così tanto? La danza? Forse. L'amicizia? Forse.

Ciò di cui erano sicuri era che si trattasse
di qualcosa di fortissimo.

Il più piccolo distolse lo sguardo, subito dopo aver sentito le sue guance infuocarsi.

Sapeva bene cosa provava per il ballerino,
ma sapeva anche che non era ricambiato, almeno non in quel modo.

"Ti voglio tanto bene Matti,
non voglio perderti."

Christian si era deciso a dirglielo, dopo averci rimuginato su per circa dieci minuti.

Infondo sapeva che quel bene si era trasformato in qualcosa di più, ma
non l'avrebbe mai ammesso a nessuno,
figuriamoci a se stesso.

Lui non era gay.

Aveva sempre avuto fidanzate, che però non erano durate più di un mese. Non era mai stato innamorato, ma con Mattia era diverso.

Con lui si sentiva senza pensieri, come se il mondo si fermasse ed esistessero soltanto loro due. Ma si sentiva anche strano.

Quando lo guardava ballare rimaneva incantato dalla sua sensualità, dal suo movimento e dalla sua innegabile bellezza.

Christian sapeva di non essere gay, ma
sapeva che quel ragazzino gli piaceva.

"A-anche io, tantissimo Chri."
Sussurrò il biondo poggiandogli la testa
sulla spalla, accoccolandosi vicino a lui.

Il corvino sentì un brivido lungo la schiena,
ma era certo che non si trattava del freddo.

La perfezione di quel momento venne interrotta da Carola, che veniva ad offrirsi di preparare la cena per entrambi i ballerini.

"Scusate, non volevo rovinare nulla. Avete fame? Sto per fare la pizza insieme a Luigi."
Disse la bruna, poggiandosi sulla porta.

Mattia tornò a sedersi normalmente in un battibaleno, interrompendo il contatto fisico del suo capo sulla spalla dell'amico.

Il moro roteò gli occhi, in mancanza di voglia
di alzarsi proprio in quel momento in cui
stava così bene, così perfettamente bene.

"Ho sempre fame, dovresti saperlo."
Affermò il più alto, prendendo la ballerina sottobraccio per poi aspettare l'altro.

Risero tutti e tre all'unisono, facendosi strada fino alla cucina, dove c'era un Luigi Strangis
in grembiule, già sporco di farina.

Gli altri avevano già cenato a quanto
pareva, quindi l'appuntamento a quattro
andò a buon fine.

"Come stai Matti?"
Chiese gentilmente il cantante, alzandosi
per ripulire il suo bicchiere.

Il diretto interessato fece spallucce e finì
il suo ultimo boccone di pizza.

"Mi sento un po' una merda onestamente.
Per fortuna ci siete voi, non saprei che fare."

matian | closeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora