gelosia

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"Fra, sono le otto."

La voce del suo compagno di stanza riportò alla realtà Mattia, che stava ancora dormendo, probabilmente stanco dalla serata precedente.

"E quindi? Ho la sveglia alle 9."

Rispose con un marcato accento barese, mettendo il cuscino sopra alla sua testa.

"Ho pensato di svegliarti un'ora prima, così potevamo stare un po' insieme, no?"

Mormorò Christian risvegliando totalmente il biondino, che si alzò di scatto sedendosi.

"Ad una sola condizione.
Ordiniamo la colazione e decido io."

"Per me va bene, chiamo la reception allora."

Ribattè il corvino, intento a prendere il telefono fisso poggiato sul suo comodino.

I due avevano passato una notte tranquilla. Entrambi dormirono sulla propria parte del letto, tentando di non sfiorarsi ulteriormente, perchè sapevano che se fosse successo, sarebbe andata a finire in un altro modo.

"Buongiorno, servizio in camera!"

Esclamò una donna sui trenta,
bussando alla porta della 19B.

"Arrivo, buongiorno!"

Le rispose il più grande, infilandosi
un paio di shorts prima di farla entrare.

"Okay, qui c'è tutto. Buon appetito!"

Aggiunse la rossa, facendo per andarsene,
poi il ragazzo chiuse la porta alle sue spalle.

"Ecco frate, tieni."

Porse a Mattia la sua bevanda energetica
che gli piaceva tanto, poi afferrò il suo cappuccino e si sedette accanto al biondo.

"Domani ho la visita per la caviglia.."

Mormorò il biondo lanciando uno sguardo verso il calendario appeso vicino alla porta,
il cui gesto fece irrigidire Christian.

"Hai detto che il dottore è fiducioso, no?"
Non devi avere ansia."

Ribattè dopo aver rilasciato un bel respiro, sorseggiando la sua bibita mattutina.

"Sembra che ad avere ansia sia più tu che io."

Ridacchiò il riccio, afferrando un croissant
dal vassoio portato dalla cameriera, provocando una piccola risatina nell'altro.

"Pensi che non starei di merda se te ne andassi? Penso che avrei un cazzo di crollo emotivo e mi sbatterebbero fuori."

Rispose il corvino, tornando ad essere
più serio come in precedenza.

Il più piccolo si ammutolì e diede un
morso al cornetto, poi prese coraggio e
posò una mano su quella dell'amico.

"Non ci pensiamo okay? Siamo in questo
hotel da paura per dieci giorni, senza lezioni. Cosa possiamo chiedere di meglio?"

Cercò di rassicurarlo, nonostante
dovrebbe essere stato il suo turno
a ricevere consolazione.

"Soprattutto, godiamoci questo tempo
che abbiamo insieme, okay?"

matian | closeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora