jisung era di nuovo in macchina con suo padre, ma non per fare un giro di pattuglia questa volta. avevano deciso di andare a fare colazione in un bar che aveva aperto da poco
«senti quanto è buono!»
disse jisung porgendo a suo padre il ginseng da asporto che aveva ordinato, che lo prese e ne bevve un sorso
«decisamente»
disse continuando a guidare verso la centrale
«oggi voglio insegnarti come usare il taser, non farmene pentire ti prego»
«ti stai comportando come se mi folgorassi appena ne prenderò uno in mano»
« ne sei capace»
«papà!»
i due risero, poi jisung riprese a bere il suo ginseng, mentre guardava fuori dal finestrino
«quello non è il ragazzo dell'altra sera?»
disse il padre di jisung, rallentando notando la figura di minho ferma in mezzo al marciapiede, era di schiena quindi non si vedeva molto
« avvicinati un pò...»
qualcosa puzzava secondo jisung, forse aveva passato di nuovo la notte fuori.
si accostarono vicino a minho, jisung abbassò il finestrino
« minho?»
il ragazzo si girò, e vedendo il suo viso pieno di lividi e tagli non è stata certo una bella emozione
jisung senza pensarci due volte scese dall'auto
«che ti è successo?!»
disse esaminando meglio il maggiore, senza toccarlo per paura di fargli male
«ciao jisung...»
disse con voce debole, tossendo poco dopo e poi lamentandosi per il dolore allo stomaco
la preoccupazione sul viso di jisung non fece che aumentare
«fallo salire in macchina»
ordinò il padre
«non si preoccupi sto- sto bene»
strinse il tessuto della maglia davanti al suo stomaco
«non dire cazzate »
disse jisung con tono serio
« io non abbocco alle tue scuse, si vede da un miglio che non stai bene quindi tu ora sali in macchina e vieni in ospedale»
disse per poi accompagnarlo dentro l'auto, nonostante minho cercasse di opporre resistenza
minho deglutì e chiuse gli occhi non appena prese posto, il dolore era lancinante
«posso controllare?»
chiese jisung, indicando il suo stomaco
minho spostò il braccio, e jisung, prendendolo come un si, alzò lentamente il pezzo di tessuto
« oh cazzo»
lo stomaco del maggiore era viola
i lividi continuavano fino ai suoi fianchi, e salivano fino al petto
jisung guardò il maggiore negli occhi, ma l'altro si limitò solo a lamentarsi per il dolore, di nuovo.
aveva gli occhi lucidi, e jisung avrebbe voluto abbracciarlo
non aveva dubbi ormai, i suoi sospetti erano veri.
decise di non dire niente, si limitò a stringere la mano del ragazzo, la cui presa si stringeva ogni volta che inspirava
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HaPpy || minsung
Fanfiction[ COMPLETATA ] « sei casa per me Jisung, sei casa più di quanto queste 4 mura infernali possano mai esserlo» Disse Minho guardando Jisung dritto negli occhi «e tu sei tutto per me. Non so come dirlo a parole, ma ti amo così fottutamente tanto, quin...