5- preoccupato

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jisung era di nuovo in macchina con suo padre, ma non per fare un giro di pattuglia questa volta. avevano deciso di andare a fare colazione in un bar che aveva aperto da poco

«senti quanto è buono!»

disse jisung porgendo a suo padre il ginseng da asporto che aveva ordinato, che lo prese e ne bevve un sorso

«decisamente»

disse continuando a guidare verso la centrale

«oggi voglio insegnarti come usare il taser, non farmene pentire ti prego»

«ti stai comportando come se mi folgorassi appena ne prenderò uno in mano»

« ne sei capace»

«papà!»

i due risero, poi jisung riprese a bere il suo ginseng, mentre guardava fuori dal finestrino

«quello non è il ragazzo dell'altra sera?»

disse il padre di jisung, rallentando notando la figura di minho ferma in mezzo al marciapiede, era di schiena quindi non si vedeva molto

« avvicinati un pò...»

qualcosa puzzava secondo jisung, forse aveva passato di nuovo la notte fuori. 

si accostarono vicino a minho, jisung abbassò il finestrino

« minho?»

il ragazzo si girò, e vedendo il suo viso pieno di lividi e tagli non è stata certo una bella emozione

jisung senza pensarci due volte scese dall'auto

«che ti è successo?!»

disse esaminando meglio il maggiore, senza toccarlo per paura di fargli male

«ciao jisung...»

disse con voce debole, tossendo poco dopo e poi lamentandosi per il dolore allo stomaco

la preoccupazione sul viso di jisung non fece che aumentare

«fallo salire in macchina»

ordinò il padre

«non si preoccupi sto- sto bene»

strinse il tessuto della maglia davanti al suo stomaco

«non dire cazzate »

disse jisung con tono serio

« io non abbocco alle tue scuse, si vede da un miglio che non stai bene quindi tu ora sali in macchina e vieni in ospedale»

disse per poi accompagnarlo dentro l'auto, nonostante minho cercasse di opporre resistenza

minho deglutì e chiuse gli occhi non appena prese posto, il dolore era lancinante

«posso controllare?»

chiese jisung, indicando il suo stomaco

minho spostò il braccio, e jisung, prendendolo come un si, alzò lentamente il pezzo di tessuto

« oh cazzo»

lo stomaco del maggiore era viola

i lividi continuavano fino ai suoi fianchi, e salivano fino al petto

jisung guardò il maggiore negli occhi, ma l'altro si limitò solo a lamentarsi per il dolore, di nuovo.

aveva gli occhi lucidi, e jisung avrebbe voluto abbracciarlo

non aveva dubbi ormai, i suoi sospetti erano veri.

decise di non dire niente, si limitò a stringere la mano del ragazzo, la cui presa si stringeva ogni volta che inspirava

HaPpy || minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora