7- testardo

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«non uscivamo da un bel po' tutti insieme»

«hai ragione, mi era mancato»

Disse chan sorridendo

«anche a me»

Ammise changbin

«a me non è mancato per niente»
Disse Jisung sarcasticamente

«gne gne gne»
Lo prese in giro changbin, per poi dargli una gomitata al fianco

«trovati qualcuno può darsi che diventi meno permaloso»

«come se qualcuno avesse il coraggio di stare con Jisung, chan»

«cos'è un complotto contro di me questa uscita? Posso tranquillamente tornare a casa.»

«lo sai che ti vogliamo bene sungie»

Disse chan, abbracciando il minore affettuosamente

I 3 continuarono a scherzare fino al loro arrivo in un piccolo locale

«chan ma così aiuti la concorrenza»

Disse changbin prendendo posto, Chan era il titolare di un piccolo bar-pub, molto frequentato soprattutto il sabato sera.

«non è che mi importi»

Si sedette anche lui al piccolo tavolino , poco dopo un cameriere arrivò e fecero le loro ordinazioni

« non mi piace com'è arredato, mette angoscia»

Disse Jisung guardandosi intorno, prendendo posto, seguito dagli altri due poco dopo

«siete solo di parte»

«sai che non è vero»

La conversazione venne interrotta dal telefono di Chan che vibrò, segno che gli era arrivato un messaggio

L'australiano sorrise- in modo abbastanza sospetto agli occhi degli altri due- al telefono

«non dirmi che ti sei trovato una ragazza e non ce l'hai detto»

Disse changbin cercando di vedere la notifica sullo schermo di Chan

«fatti i fatti tuoi!»
Disse Chan portandosi il telefono al petto

« non cambiare discorso!»

«la mia vita sentimentale non deve interessarti changbin»

«oh ma a noi interessa eccome»

Disse Jisung, facendo sospirare Chan, che accettando la sconfitta mise il telefono - acceso- al centro del tavolo

«Felix?»

«non sapevo ti piacessero i ragazzi»

«a dire la verità non me ne sono mai fatto un problema, maschio o femmina o qualsiasi genere, non mi interessa. Ma non mi sono mai dato un etichetta, non mi piace l'idea di etichettarmi, si parla di amore alla fine»

I due al tavolo fecero dei piccoli "ooh", capendo il ragionamento dell'australiano

«non che per noi sia un problema, ovviamente. Essere gay e omofobo non avrebbe senso.»
Disse Jisung

«non è che non ve l'ho detto perché avessi paura, ma appunto non mi etichetto, e non sapevo esattamente cosa dirvi»

«capisco. Allora racconta!»

Le orecchie di Chan si fecero rosse, un sorriso si fece strada sul suo viso

«sottone»

«jisung ti rompo la sedia in testa»

HaPpy || minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora