26. una vita normale

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21 luglio 2015

Il tempo sembra non fermarsi mai, in un lampo sono passati sei mesi da quando ho scoperto di aspettare un bambino. Dopo lotte e speranzanze siamo arrivati al grende giorno: oggi Leo saprà la verità, spero in una buona notizia. Appena entrati in ospedale mi sale un senso di agoscia, ricordo quel giorno come se fosse ieri, ma in realtà sono solo otto lunghi e interminabili mesi. La dottoressa Lisandri ci riceverà fra due minuti, ma non posso stare tranquilla pensando che il mio ragazzo potrebbe essere ancora malato, non possiamo permettercelo.

Una volta che la Lisandri ci accoglie, mi guarda da testa a piedi, poi nota un piccolo dettaglio: la mia pancia che cresce giorno per giorno. Io, imbarazzata, non so cosa dire, l'unica cosa da fare è entrare nel suo studio. Dal suo sguardo noto qualcosa di strano, ho davvero paura che Leone potrebbe non esserci alla nascita della piccola e che potrebbe non riuscire a vederla crescere e fare i suoi primi passi. Non voglio pensare a un futuro senza il mio ragazzo.

« Leo, sono emozionata nel darti questa notizia» dice la dottoressa.

« Avanti, dottoressa, dica » risponde lui, impaziente.
« Sei ufficialemente guarito, non c'è più nulla, potrai fare una vita normale »

Mi lascio prendere dall'emozione dai miei occhi cadono numerose lacrime di goia. Adesso potremo realizzare tutto ciò che abbiamo sempre sognato. Leone non dice una parola, credo che nemmeno lui si aspettasse di guarire della sua brutta malattia. Finalmente ha vinto la sua battaglia.

Si alza dalla sedia tutto felice ed usciamo direttamente dalla studio del medico, sperando di ritornare in ospedale solo quando nascerà nostra figlia. Il mese scorso ho scoperto di aspettare una femmina, Leo è stato entusiasta di sapere che avrà un'altra donna nella sua vita.  Appena respiriamo aria fresca, lui non esita un momento e mi bacia davanti alle porte dell'ospedale.

« Sono guarito, mondo!» urla, al settimo cielo.

Durante il tragitto verso casa, penso di proporre a Leo di venire ad abitare con me ma, all'improvviso, mi arriva una chiamata da Thomas, che mi avvisa che Giulia ha rotto le acque e stanno correndo qui. Oggi le buone notizie sembrano non finire più.
"Manca solo una proposta di matrimonio" penso.
Mentre percorriamo la strada, mi accorgo di un particolare: la via non è quella del mio appartamento.

« Amore, ma dove ci siamo fermati?» chiedo.

« Adesso lo scoprirai » mi risponde.

Davanti ai miei occhi mi si presenta una casa a due piani con una staccionata color pesca al di fuori un giardino e una piscina annessa. Appena metto piede nella vita, trovo tutto vuoto, solo le pareti sono dipinte di color tiffany, il mio colore preferito. Salendo le scale, noto due stanze da letto: la prima è vuota. Apro la seconda ed al suo interno trovo tutto rosa con al centro la culla con un fiocco dello stesso colore. Mi giro verso Leone:

« Che significa?»

« Volevo mostrartela una volta che sarei guarito completamente»

« Ma di chi è? »

« Nostra, l'ho comprata per noi» risponde.

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