«Io mangio, che tu lo voglia o no» afferma Christian cercando disperatamente qualcosa da sgranicchiare, ma il signorino Alex non ha ancora fatto lo spesa, dunque siamo senza cibo.
«Ma hai pranzato un'ora fa, cazzo mangi ancora?» domanda Mattia al mio fianco, mentre il ballerino di hip-hop fa avanti e indietro per la stanza, provocando un grande fastidio da parte del ragazzo dato che sospira rumorosamente. Forse è sull'orlo di tirargli un pugno dritto sul naso.
«Tu hai finito tutto il riso, quindi non ho potuto fare il bis, ora il mio stomaco brontola» si lamenta Christian prendendosela con il suo compagno di stanza, e di conseguenza anche con me, siccome sono capitata nella loro stessa stanza.
«Smettila di infognarti» lo ammonisce il biondino mandandogli un'occhiata di fuoco, che potrebbe uccidere chiunque passasse di qua.
«Smettila di farmi da badante, non mi serve» impreca Christian tirando fuori l'unica scatola di cereali che è rimasta in dispensa, che a distanza di pochi minuti finirà.
«Christian, in frigo c'è la pizza avanzata da ieri, Mattia lascialo stare e finisci di leggere la dispensa della Celentano» dico puntando il dito ad entrambi, obbligata a togliere lo sguardo dal foglio di carta che tengo fra le mani.
Mi sa che qua la badante la faccio io mica Christian, questi due messi insieme non sono gestibili.«Ma ha iniziato lui!» esclama il ballerino di latino americano sbuffando verso di me, mentre l'unica cosa che posso fare con loro è alzare gli occhi cielo, sperando che qualcuno arrivi qui e interrompa questo loro continuo bisticciare.
«E ci credo, tu gli dai corda, fallo mangiare e non rompere» chiudo il tappo della mia penna, perché so che con due persone come Mattia e Christian non si può studiare. Già è impossibile farlo quando nella stanza c'è solo uno dei due, figuriamoci con entrambi.
«Dopo lo posso picchiare?» domanda sussurrando al mio orecchio per non far sentire nulla a Christian che ci osserva dal bancone della cucina, con i gomiti appoggiati su quest'ultimo.
«Appena arrivi in camera sì, non voglio bagni di sangue ora» dico facendo la stessa cosa che ha fatto lui poco fa, tenendo il tono di voce abbastanza basso, per quanto possibile ovviamente.
Christian ascolta solo quando vuole lui." State complottando contro di me? Qui dietro ho un padella e non ho paura ad usarla» esordisce il ragazzo intento a prendere veramente l'oggetto alle sue spalle, e farebbe ridere se lo facesse.
«No stavamo pensando ad un modo carino per farti fuori il più velocemente possibile» affermo io mostrandogli uno sguardo malefico, ma il discorso viene interrotto dall'ultima persona che avrei voluto vedere in questo momento.
«Oh ciao Fra»
«Astrid avanti chiamami Fra, Francesco è troppo lungo» aveva detto questo quando ancora potevamo etichettarci come una coppia, ricordo benissimo quando il cantante mi impose di chiamarlo in questo modo, perché odiava le persone che utilizzavano il suo nome per intero, sgridava chiunque lo facesse e immagino abbia fatto così anche con Christian e il suo socio.
Francesco fa per salutare i due ballerini ma non appena vede la mia figura il sorriso che aveva quando è entrato nella stanza si perde nell'aria, insieme alle speranze di essere salutata da lui. Fa un cenno di testa ovviamente rivolto solamente ai due, il suo sguardo manco sfiora di striscio il mio, neanche per sbaglio, è come se ogni volta che compare nella stanza, in cui sono presente pure io, si costruisca una barriera per impedirmi di interagire con lui, o semplicemente per non far riemergere i ricordi.
«Come è andata con Anna?» domanda Mattia andando verso di lui per salutarlo per bene, e credo che questa sia la situazione perfetta per puntare lo sguardo verso il foglio sotto di me.