Continuo a fissare le stringhe nere delle mie scarpe mentre sto seduta con una felpa in mano su un letto che oramai non ha più un proprietario. Ho smesso di piangere appena ho messo piede in questa stanza, in quella gialla, dove ormai solo il mio letto colora veramente la stanza, dopo l'uscita di Inder, Albe, che prima anche lui faceva parte di questa camera, si è trasferito in quella arancione, insieme ad Alex e Luca, lasciando dunque la sottoscritta da sola, insieme a Crisitano, anche lui entrato da poco.
«Avanti vi vedete di fuori» afferma Christian facendo capolino nella stanza, appoggiandosi quindi sulla parete, fissando me piegare in modo molto delicato la felpa azzurra e nera che Tommaso mi ha lasciato come sorta di regalo, diciamo che quando era ancora in casetta gli rubavo spesso quella felpa, in un certo senso era più mia che sua.
«Non doveva uscire» ammetto con un filo di malinconia nella mia voce. «Non così presto» continuo.
«È normale questo, prima o poi faremo tutti la sua fine, il vincitore di Amici è pur sempre uno Astrid» mi canzona Christian, ormai sarà la quinta volta che mi fa questo discorso, utilizzando addirittura le stesse identiche parole.
«Lo so cavoli ma-» non mi dà la possibilità di continuare che mi precede.
«Ma con lui hai legato molto, avete un rapporto speciale, era il tuo compagno di stanza e bla bla bla» dice cercando di imitare la mia voce, ma non gli viene per niente bene.
«Sembri la copia tarocca di Mattia se fai così, la sai?»
«Oddio no» afferma Christian facendo una faccia schifata, picchiettando il piede a terra nell'attesa di non so cosa.
«Vogliamo stare qui a deprimerci in due oppure andiamo a salutare il nuovo arrivato?» annuncia il ballerino venendo a darmi una mano così da farmi alzare dal letto, ma detto sinceramente non ho nessuna voglia né di vederlo, né di ascoltarlo e men che meno di parlarci assieme, dunque declino la sua offerta, che se sarebbe stata fatta in una situazione diversa mi sarei di certo messa a ridere.
Christian che fa il gentiluomo non è una cosa da tutti i giorni
«Ti raggiungo dopo io, vai intanto» gli suggerisco, ma la posizione fissa sul punto di prima mi fa capire che non sembra essere intenzionato a voler muoversi da lì.
«Non sono rincoglionito Astrid, oddio un po' sì, ma non così tanto da non capire che una volta uscito da questa stanza tu ti stenderai sul suo letto a versare lacrime inutili. Guarda che non è mica morto» mi canzona un'altra volta il ballerino, forse stanco di tutti questi capricci da parte mia.
«Mi sa che devi ripassarti un po' la geografia dell'Italia mio caro Chri, siamo praticamente a 4 ore di distanza uno dall'altro, lo vedrò pochissimo» dico affranta non solo consapevole di poter vedere Tommaso tra non so quanti mesi, ma soprattutto la distanza che ci separa è veramente tanta.
«Sembrate una coppia se mi dici così» corrugo la fronte non appena pronuncia queste parole.
«Christian è fidanzato» gli ricordo dato che si scorda questo piccolo particolare ogni volta che esce fuori l'argomento. Il ragazzo annuisce facendomi capire che ha inteso quello che gli ho detto, ma non si muove di una virgola da dove si trova.
«Dunque vuoi venire di là? Ho una voglia matta di conoscere Crytical mi hanno detto che non solo sa rappare ma fa anche-»
«Freestyle» lo precedo io, sapendo benissimo cosa voleva dire. Solo ricordare quei bei tempi ancora mi vengono i brividi, i tempi in cui eravamo felici, quando non ci scannavamo contro anche solo per una parola fuori posto. Possibile che sono passati due anni e fa ancora così male?