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(""" SMUT ALLERT """)

Quando Kacchan si lasciava andare Izuku perdeva totalmente il controllo. Voleva di più. Voleva avere la libertà di viverlo in cucina, in mezzo alla gente, voleva gridare al mondo quanto fosse felice.  Lo baciava con l'avidità di una persona che se avesse potuto lo avrebbe divorato. 

Devo darmi una calmata, pensò Izuku mentre mordeva Kacchan, sotto di lui. I suoi fianchi lo facevano impazzire. Adorava afferrarli saldamente mentre spingeva e notare le sue mani aggrapparsi alle lenzuola. I gemiti che tratteneva a suon di parolacce, che in qualche modo riuscivano ad accendere la voglia di Izuku se possibile ancora di più.

Katsuki era sempre stato volgare, ma Deku lo faceva uscire di testa. Lui voleva prenderlo, possederlo, farlo gridare ma finiva sempre che era più la voglia di sentirlo addosso, dentro, prepotente più di lui. In qualche modo si era ritrovato ad essere sottomesso, nonostante il suo carattere. Lo distruggeva senza nessun tipo di freno.

Non ti fermare, disse Katsuki con una voce che non sembrava minimamente la sua. Mentre Deku quasi ringhiava dal desiderio. 

Merda, così durerò a malapena due minuti, pensò Katsuki mentre sentiva Deku affondare senza freni. Eppure lui rallentò perché adorava essere sadico a letto. Sei un bastardo nerd di merda, non ti facevo così.

Deku iniziò a dargli piccoli colpi secchi ma assolutamente lenti. Katsuki imprecò tra i denti.

Pregami, disse Izuku. Pregami Kacchan.

Katsuki stava impazzendo, lo sentiva lento, lo sentiva oltre il suo corpo, radicarsi nella sua fottutissima anima. E più lo faceva incazzare, più era incazzato, più cadeva. Oh se cadeva.

Ti prego Deku. Cristo ti prego smettila di andare così lento. Giuro che ti ammazzo.

Deku non se lo fece ripetere neanche per intero la seconda volta, spinse così avido che Katsuki venne all'istante e nei suoi occhi vide letteralmente il piacere diffondersi fino a inondarlo.

Non hai il minimo controllo merdeku.
Disse ridendo.

Mai quando si tratta di te Kacchan. 

Qualche ora dopo, un po' sfatti e stanchi più di quando rincorrevano senza freni Endeavor, ricevettero finalmente il messaggio con il loro giorno di riposo. 

Vogliamo andare a fare un po' di trekking? Chiese Katsuki mentre cercava invano le sue mutande per rivestirsi.

Izuku si ricordava perfettamente  quando erano piccoli quante volte erano stati nel piccolo bosco accanto alla loro casa a giocare, fin quando perlomeno Kacchan non cadde in acqua. 

Se cadi in acqua stavolta la mano non te la do. Disse Izuku per provocarlo.

Che nerd di merda che sei, se non mi aiuti vengo a prenderti e mi lancio con te in braccio nel fiume.

Izuku si voltò sorpreso dalla risposta di Kacchan e sbottò a ridere completamente fuori controllo. Kaminari bussò alla porta attirato dalla sua impossibile curiosità e dal suo tempismo completamente fuori grazia di Dio. 

Kacchan alzò gli occhi al cielo mentre Izuku andava ad aprire. Uscendo rapido dalla finestra per andare nella propria con ancora i vestiti in mano.

Cosa guardavi? Sentì dire a un Kaminari curioso. E perché sei in mutande?

La gelosia di Katsuki esplose a tal punto che rientrò di corsa in camera solo per uscire e piazzarsi sulla porta di Deku con fare disinvolto ma impaziente. Deku vestiti. Non ti dobbiamo vedere mica in mutande. Solo senza. Pensò Katsuki e si morse le labbra con il suo solito sorriso sadico e uno sguardo carico di gelosia.  Deku arrossì violentemente. In qualche modo sapeva perfettamente cosa stesse pensando.

E' in camera sua Bakugo! Provò a difenderlo Kaminari.

Non me ne frega un cazzo. Vestiti ho detto. Ho un nuovo gioco da provare. Disse incazzato con Kaminari. Scendiamo. 

Finalmente Kaminari fu distratto abbastanza da smettere di prestare attenzioni a Deku in mutande e Katsuki si avviò in sala con lui alle costole che bussava a tutte le porte che superavano per scendere a giocare.

Dio e pensare che volevo stare ancora con lui. Pensò Izuku svogliatamente passandosi la mano sul viso per cercare di riprendersi. In quel momento Todoroki passò davanti alla sua porta e fermandosi lo osservò rigorosamente in silenzio. La carica che trafisse l'aria era così densa che per un attimo nessuno dei due si mosse ne respirò. Poi andò via grattandosi la testa con imbarazzo e Izuku finì realmente per vestirsi, stavolta chiudendo la porta per sicurezza.

"Vada per il trekking, domani" scrisse a Kacchan.

"Era ovvio bastardo, te la farò pagare per aver aperto in mutande a Kaminari."

Cazzo. Sussurrò Izuku ridendo per poi mordersi le labbra. 
Le sue parolacce sono contagiose.

Inevitabilmente - BakuDekuITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora