Telefonata

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Essere padre è difficile, comunicare con qualcuno così diverso da te è difficile, alcuni potrebbero obbiettare che forse Noah esagerava, che parlare con i propri figli non richiede così tanta fatica. Infatti hanno ragione, si può anche parlare con un muro infatti, peccato che il muro non ascolti per nulla. Infondo parlare non è comunicare, si parla del nulla a volte o a vuoto, comunicare invece vuol dire togliere l'armatura è mostrare le cicatrici sul tuo corpo. Con Stiles era facile, suo figlio minore era sempre stato un ragazzo spontaneo e sarcastico ma Kai, Kai era incomprensibile, aveva cercato per anni di decifrare il suo primo genito ma era sempre stato tutto inutile, Kai aveva i mostri in testa. << Papà >> lo richiamo preoccupato Stiles. << Mi consola che tuo fratello abbia trovato qualcuno che lo abbia capito anche se per poco >> ribatte pacato il più anziano. << Credo che lo amasse sul serio, Peter era disposto a cambiare per Kai >> ammise Stiles con amarezza. << Avrei voluto conoscerlo >> disse lo sceriffo chiudendo gli occhi esausto e aggiunse << Sai avrei voluto ringraziarlo per aver decodificato la mente di tuo fratello >>. Stiles sorrise tristemente ma non ebbe modo di far nulla che il telefono suonò facendolo sobbalzare  << Pronto? >>. << Sono Derek, non mi dica che non ha registrato il mio numero agente, così mi ferisce >> asserì la voce familiare roca. Stiles roteò gli occhi rispondendo << Che vuole Hale? >>. << Sei un tipo impaziente, mi piace >> lo stuzzico divertito il bel moro. << HALE >> lo richiamò duro l'agente non aveva tempo per i capricci di quel viziato figlio di papà. << Puoi venirmi a prendere, mio caro Agente? >> chiese serio Derek. << Perché non chiama un taxi o che so? >> chiese infastidito Stiles. << Su non faccia il prezioso, in più ho una sorpresa per lei >> ribatte il più anziano sornione. << Di che si tratta? >> chiese l'agente interessato. << Di qualcosa che ti piacerà molto, un grosso indizio sul nostro caso >> riprese Derek senza però rispondere veramente alla domanda. << Sa che posso farla arrestare perché sta trattenendo informazioni durante un indagine federale? >> ribatte duro Stilinski. << A qualcuno non piacciono proprio le sorprese >> rispose Derek divertito e aggiunse con voce seria << Ho il fascicolo di Peter su Deaton, l'ho trovato >>. Stiles si irrigidi << Serio? >>. << Certamente, le mando la posizione e la aspetterò con trepidazione >> rispose Derek chiudendo così la conversazione. << Che succede? >> chiese Noah osservando la faccia contratta del figlio. << Derek ha trovato il fascicolo di cui abbiamo parlato, vuole che vada a vederlo >> disse incerto Stiles. Noah lo interruppe determinato << Vai a prendere quel bastardo figliolo >>. Stiles gli sorrise grato prima di arpionare le chiavi e il cappotto...

I fari illuminarono la macchina bloccata, Derek non ebbe modo di scendere che percepì la voce stridula dell'agente urlare << MUOVITI >>. Il giovane veloce salì nella macchina << Sempre così impaziente >>. Stiles scosse la testa con disappunto << Disse l'arrogante >>. << Sa che non ha mai una parola dolce per me nonostante tutto quello che faccio per lei >> rispose fingendosi offeso Derek. Stiles di tutta risposta sbuffo sonoramente, quel tipo sembrava essere stato creato apposta per fargli saltare i nervi << Hai già letto il fascicolo? >>. Derek rispose lapidario << No >>. Gli occhi color miele cercarono di sbirciare la figura contratta del passeggero tramite lo specchietto, era tentato di chiedere come fosse arrivato a quel luogo, forse era una casa di famiglia eppure sembrava abbandonata. << Era ad un appuntamento? >> chiese di punto in bianco Derek cambiando discorso. << No, ero con mio padre >> rispose cercando di rimanere vago Stiles, anche lui aveva argomenti di cui non voleva discutere e la sua famiglia era uno di questi. << Sa mi sono appena accorto che ci diamo ancora del lei, ormai siamo partner dovremmo darci del tu >> riprese senza un nesso logico Derek portando lo sguardo smeraldo a scrutare il guidatore. << Noi non siamo partner ma se lo desideri possiamo usare il tu >> rispose cedendo Stiles, infondo aveva senso smettere con le formalità, Derek lo stava aiutando ed era una risorsa preziosa anche se non glielo avrebbe mai confessato. << Grazie per la tua concessione, agente Stilemes >> ribatte arrogante Derek. << Sai bene che il mio cognome è Stilinski per quanto ancora intendi storpiarlo >> ribatte Stiles con disappunto. L'altro uomo non rispose, si limito a continuare a fissarlo insistentemente quasi volesse scorgere nella sua figura chissà quale segreto di stato. Stiles riusciva perfettamente a sentire quello sguardo sul suo corpo, piccoli aghi che sfioravano piacevolmente la sua cute,  lo rendeva nervoso << Smettila di fissarmi >>. Derek rise piano prima di far scivolare gli occhi sulla strada. Le spalle del giovane agente si rilassarono finalmente, il respiro torno limpido e quel formicolio dietro la nuca smise di dargli fastidio anche se uno strano senso di vuoto si disperse sotto la pelle, non era un bene qualsiasi cosa fosse, odiava sul serio quel Derek Hale...

Non ti muovere, sei in arresto!!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora