Stiles si intrufolò silenzioso per i corridoi della clinica, non riusciva davvero a prendere sonno complice l'adrenalina e i litri di caffè assorbiti nei giorni passati. Si incamminò fino alla camera del fratello e socchiuse la porta per poter sbirciare all'interno. Due occhi duri lo sorpresero, Stiles indietreggio e Peter usci felino dalla stanza fissandolo duro << Non fare rumore >> lo ammoni e aggiunse << Dovresti essere nella tua stanza >>. Stiles fece una leggera smorfia infastidito << Anche tu >>. Peter gli mostrò un sorriso di scherno << Io dormo con Kai >> e aggiunse alla domanda che sapeva sarebbe arrivata << Non lo lascio mai da solo >>. Quell'uomo non gli piaceva, non c'era una sola fibra del corpo del minore che apprezzava quel bastardo borioso, conosceva ogni aspetto della sua vita e sapeva quanto potesse essere arrogante e capriccioso ma era anche consapevole di quanto stranamente venerasse suo fratello, era come se Kai per Peter fosse una specie di angelo da custodire, gli era stato chiaro durante l'intera indagine e ora che li aveva visti insieme tale certezza si era radicata dentro di lui ancora di più. << Lo ami allora >> disse, non era certo fosse una domanda. << Da quando ne ho memoria, tuo fratello è l'unico che ho sempre voluto avere al mio fianco >> rispose senza neppure titubare Peter. << Grazie per esserti preso cura di lui >> sussurrò debolmente Stiles senza però riuscire a continuare, la verità era dura da mandare giù, quell'uomo era più bravo di lui ad accudire suo fratello, sembrava capace di tenere a bada il mostro di Kai. << Non sono così eccezionale, mi limito solo a stargli accanto, a volte questo basta >> ammise con semplicità Peter e aggiunse << Per me è facile, lui è il centro del mio sistema e intorno a tuo fratello che fluttua ogni mio desiderio o azione >>. Stiles non era certo di aver capito il significato di quelle parole ma acconsenti con un debole cenno << Notte >>. << Buonanotte >> rispose di rimando Peter rientrando nella camera. << Stiles sta bene? >> gli chiese una voce facendolo sobbalzare. << Ti abbiamo svegliato? >> chiese l'uomo facendo aderire le mani ai lineamenti del più giovane << No >> rispose l'altro. << Sta bene >> rispose Peter dando un leggero bacio sulla fronte tesa. << Dovresti andare con loro, non c'è bisogno che rimani con me domani >> provò a convincerlo Kai debolmente. Peter gli regalo un mezzo sorriso indecifrabile, e l'altro colse le parole non dette, non intendeva lasciarlo solo, l'amore certe volte poteva essere soffocante....
Derek non aveva dormito molto quella notte, quella struttura non era certo un luogo accogliente e forse non era stata neppure progettata per esserlo. Non riusciva davvero immaginare come qualcuno potesse scegliere di rimanere lì volontariamente. Infastidito inserì l'ennesima moneta nella macchinetta, mancavano ancora tre ore prima della partenza. Il rumore metallico riempì il silenzio, il caffè venne versato con lentezza nel bicchiere di carta, forse Stiles era ancora sveglio, forse anche lui era in piena frenesia come Derek. << Eccoti >> lo richiamo la voce familiare, Peter lo affiancò e prese la sua bevanda. << Era mia >> ribatte poco convinto il nipote offeso. << Come sta Talia? >> chiese Peter incerto. << Se la cava, era distrutta dalla tua morte, lo eravamo tutti >> rispose sincero Derek reinserendo le monete nel distributore e cliccando il medesimo caffè corto senza zucchero. L'altro uomo si zitti per qualche minuto, assaggiò piano la bevanda calda e fece una smorfia evidente << E Malia? >>. Il minore lasciò andare un debole sospiro mentre raccoglieva il caffè appena fatto << Non bene ma tua figlia sa come difendersi, gli manchi, va spesso a trovare la tua tomba solo per parlare e per cambiare l'acqua dei fiori >> e aggiunse pacato << Spesso mamma l'accompagna, immagino che nonostante le vostre controversie tenga ancora a te >>. Lo zio svuotò veloce il bicchiere << Anche loro mi mancano, vorrei dirle molte cose, ma non sono certo di poterlo fare >>. Derek gli rivolse un'occhiata confusa mentre l'altro riprese << Non voglio tornare alla mia vita precedente, Der, il dottore dice che il clima temperato potrebbe giovare alla salute di Kai, quindi pensavo di comprare una casa con vista sulla spiaggia dove poter vivere con lui, lontano dal nome degli Hale >>. Il più giovane ingoio a vuoto debole e chiese << Vuoi davvero ricominciare con lui? >>. Peter annuì piano << Dovresti dirlo tu a Talia di Laura, conoscendoti non avrai avuto un vero dialogo con lei dall'inizio di questa storia >>. Derek non rispose, ma l'altro aveva ragione, gli sembrava passato un secolo dall'ultima conversazione seria con sua madre, all'inizio temeva che potesse essere lei la causa di tutto, temeva di scoprire un lato nascosto della donna che da sempre era stata il suo eroe, infastidito sorseggiò la bevanda rimanente. << Inoltre dille che ho ritrovato il mio giglio, che questa volta non permetterò a nessuno di tagliarlo o farlo appassire, dille che me ne prenderò cura come lei ha fatto con il suo fiore di campo >>. Derek aggrottò le sopracciglia ma non chiese oltre, conosceva abbastanza l'uomo che lo fronteggiava da sapere che non avrebbe aggiunto altro << Immagino che questo sia una specie di addio >>. << Preferirei considerarlo un arrivederci, sono certo che ci rivedremo, sai Kai adora davvero Stiles, prima o poi vorrà rivederlo e ho la sensazione che ti troverò al suo fianco >>. Il nipote gli regalo un mezzo sorriso malizioso << Lo spero >>. Peter gli diede una leggera pacca sulla spalla prima di ritornare nella stanza di Kai e Derek odiò ammetterlo ma gli era mancato, quell'uomo rimaneva lo zio che gli era rimasto accanto dopo la morte del padre quasi fino a sostituirne i contorni, gli augurava davvero di essere felice, lo meritava nonostante non fosse esattamente un angelo. Tutti meritiamo un angolo di pace, un granello di felicità che possa colorare il nostro lento percorso verso l'oblio.
Stiles nervoso osservò la macchina parcheggiata, era giunto il momento di chiudere quel caso, doveva anche affrontare suo padre e arrestare la stronza che aveva provato a rapirlo. Derek lo sorpasso dirigendosi verso il lato del guidatore con passo sicuro, sembrava aver ripreso la sua solita arroganza, l'arrendevolezza della sera precedente sembrava solo una sbiadita memoria. << Aspetta, lascia che guidi io, tu sei ancora in convalescenza >> ribatte Stiles rianimandosi. << Per quanto intendi farla durare la mia convalescenza, agente? >> lo apostrofo impertinente l'altro e senza attendere risposta si sedette nella postazione di guida. << Dannato idiota borioso, perché non mi ascolta mai? >> disse irritato Stiles mentre una leggera risata familiare lo costrinse a voltarsi per vedere il volto rilassato del fratello che lo fissava con orgoglio. << Sarai qui? >> chiese debole il minore quasi speranzoso. << Non credo, ma ci rivedremo presto promesso >> ammise sincero il fratello e lo avvolse in un abbraccio leggero. << Saluta papà da parte mia >> gli sussurrò debolmente all'orecchio. << Lo farò >> si premurò a promettere Stiles e aggiunse << A presto, fratellone >>. Il maggiore gli fece l'occhiolino asserendo << A presto, moccioso >>. I raggi placidi del sole invernale accompagnarono quella lenta partenza....
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Non ti muovere, sei in arresto!!
FanfictionDalla storia : " Non ti muovere e rialza le mani" disse Stiles fingendo spavalderia. Derek obbedi divertito e chiese "Tu saresti un poliziotto?" . Stiles rispose burbero "Sono l'agente Stiliski, la pregherei di non usare quel tono con un funzionario...