CHAPTER 13

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Il giorno dopo a scuola si comportarono come se non fosse successo niente. Ma non è successo niente, Gea.
Passarono la giornata ad evitarsi, o forse era solo lei che evitava lui. Ti mette a disagio, eh?
Non si era mai illusa che a toccarla per la prima volta sarebbe stato il principe azzurro, ma le sarebbe bastato qualcuno di meno odioso di Turner. Come se ti avesse obbligata, idiota.

Aveva un'ora libera, decise di non avvisare nessuno e rifugiarsi in biblioteca, scivoló con i Jeans scuri sulla sedia di legno e poggió il quaderno sul tavolo lucido dello stesso materiale. Intorno a lei c'era così tanto silenzio che si chiese per quale motivo non avesse pensato prima a quel posto per nascondersi. L'unica pecca era che non si poteva fumare, ma per quella pace poteva farne anche a meno. Aprì un libro giusto per far finta che la sua presenza lì avesse uno scopo e poi prese a guardarsi intorno per passare il tempo, c'erano i soliti secchioni immersi nei loro compiti e nei vari progetti, gente come lei che cercava solo un luogo lontano senza confusione e le coppie che ogni tanto si sentivano ridacchiare negli angoli nascosti dei corridoi.
Chi aveva un amico a cui parlare, un porto sicuro, non si chiudeva dietro le porte in legno massiccio della biblioteca, lo faceva chi non aveva niente. Adesso che ci pensava Sid era diventato sempre meno presente nella sua vita da quando avevano inziato a frequentare gli altri, le sue attenzioni erano totalmente assorbite da Cassie che pareva non accorgersene e in ogni caso lei si era fatta da parte, come se si sentisse di troppo.
Che stupida.

E piu c'era Cook, non lo vedeva da giorni ma sicuramente tutto il tempo che ci aveva passato insieme aveva contribuito ad allontanarla dal suo vecchio amico, si morse una guancia, a volte le cose cambiavano in una maniera che non si sarebbe mai aspettato nessuno. Allungó le gambe sotto al tavolo e ripensó a quanto fosse assurdo che non avesse raccontato a Sid di Alex, di cosa avessero fatto e di quanto fosse gelosa di Michelle. Prima si dicevano tutto, ora lei non sapeva neppure cosa combinasse con la sua fidanzata. Erano effettivamente fidanzati? Ti stai perdendo, Gea.

Tutta colpa del divorzio dei suoi, le aveva mandato in confusione il cervello. Chiuse il libro con un tonfo leggero e decise di camminare tra gli scaffali, facendo finta di cercarne un altro solo per passare il tempo, sgranchirsi le gambe. Qualcuno la riconobbe e aggrottó le sopracciglia, era sicuramente strano vedere Ligeia Williams e i suoi occhi truccati di nero posarsi sui tomi impolverati che scrutava con finta attenzione. Ma quando lei li fulminava con lo stesso sguardo freddo con cui pietrificava chiunque non le andasse a genio, tornavano con la faccia nei libri.

Vorrei aver avuto la stessa fermezza con Turner, quell'idiota. Quell'idiota peró ci sa fare da morire, cazzo, ora capisco perchè tutte gli vanno dietro...
Scosse il capo, spostandosi la chioma corvina dietro le spalle, aveva caldo? Tiró il collo della felpa scura, era larga e cortissima, le arrivava sotto il seno e lasciava scoperta la pancia magrolina coperta solo da un sottile strato di tessuto viola trasparente. Da sotto infatti indossava una canotta trovata ad un mercatino vintage, l'aveva pagata due sterline e la sfoggiava come pezzo forte dei suoi look più aggressivi.

« Ma che ci hai fatto? » Una voce catturó la sua attenzione, nel silenzio assordante di quel posto anche i mormorii più insignficianti si udivano distintamente. Assottiglió lo sguardo, cercando di capire da dove provenisse.

« Eh, non proprio tutto, ma c'ero quasi. »
« Avresti fatto di piú? »
« Sssh, abbassa la voce! »

Erano due amiche, si erano rifugiate lí per rivelare i propri segreti più intimi certe che nessuno potesse ascoltarle. E invece avrebbero fatto meglio a chiudersi in bagno. Ligeia sorrise divertita e tornó alle sue cose, non le interessava particolarmente sapere di chi parlassero.
« Davvero, per fortuna mi sono trattenuta, anche perchè poi non mi ha più riscritto. »

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