CAPITOLO 32

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Playlist:

• Marble Syrup - The Beackseat Lovers
• Taking Pictures Of You - The Kooks
In The Heat Of The Morning - The Last Shadow Puppets
• Money - The Drums
• Robbers - The 1975
• Atlantis - Seafret
• Ed Sheeran - Everything You Are

Era tornata.
Finalmente Ligeia era tornata e lui non riusciva a pensare ad altro se non a lei da quando si erano visti l'ultima volta. Non aveva idea di cosa avrebbero fatto, sapeva solo che non avesse intenzione di sprecare nemmeno un secondo in silenzio, non ci sarebbe stato neppure un attimo morto di quelli che passavano a guardardarsi negli occhi senza dirsi nulla e poi fingevano di odiarsi.

Era chiuso in camera sua, in attesa che gli scrivesse qualcosa, non voleva sembrare così patetico da chiamarla per primo. Che stupido.
La consapevolezza che di lì a poco si sarebbero incontrati riusciva a rendere sopportabile anche la presenza di sua madre, gli sguardi minacciosi del padre e quelli inquietanti di Eva. Non avevano più parlato di Michelle, probabilmente Abraham stava cercando di capire come dirlo alla moglie senza scatenare alcuna crisi. Stava aspettando di avere abbastanza coraggio. Alex non si sentiva in colpa, non verso di lei. Quella donna non gli aveva mai fatto da madre e per tutta la vita lui si era comportato da figlio, come se glie lo dovesse ma in realtà non sentiva ci fosse niente a unirli.
Con suo padre aveva un pessimo rapporto, e anche se lo odiava, almeno c'era qualcosa a legarli, sebbene fosse un sentimento orribile. Invece con lei neppure l'odio, neppure il disprezzo. Niente.
Si era convinto di non avercela, una madre. Era l'unico modo che conoscesse per non soffrire, il bambino di dodici anni, nascosto nella sua stanza, aveva preferito credere di essere solo al mondo piuttosto che abbandonato.

Se ne stava sdraiato sul suo letto e si teneva pronto a prendere la giacca. Non aveva idea di che piani avesse Ligeia, si stava trattenendo dalla voglia di scattare impiedi e raggiungerla a sorpresa. E se non avesse voglia di vederti? Si alzó e cercó nel cassetto una maglietta diversa, ne aveva scelta una nera ma non gli piaceva più. I jeans erano i soliti consumati, ai piedi le converse nere di sempre, rovinate dalla pioggia e dal clima orribile di Bristol. Cercó tra le sue cose un pacchetto di sigarette, decise di uscire solo per fumarne una senza paura di essere scoperto, quella era una cosa che gli mancava: da quando non era più solo in casa aveva dovuto ricominciare a nascondersi, quando beveva, quando fumava, e se aveva voglia di vedersi con i suoi amici non poteva chiamarli da lui. Prima che tornassero i suoi pensava di odiare la solitudine, invece ora aveva capito che condividere il suo spazio con loro fosse molto peggio.

Suo padre lo fermó che aveva appena fatto scattare la maniglia della porta, prima di uscire. « Dove vai? » Alex si bloccó un momento, non lo sapeva neppure lui dove stesse andando. Era agitato e per quanto non avesse atteso altro che quella sera per giorni, non gli piaceva quando si sentiva in quel modo. « Esco. » Fu l'unica risposta che gli concesse, prima di chiudersi la porta alle spalle.

Camminó per qualche isolato e poi tiró fuori dalla giacca il pacchetto di Marlboro, lo aprì e con i denti afferró una sigaretta. Cercó nell'altra tasca l'accendino, ma non trovó nulla, solo degli scontrini vecchi e la carta trasparente che copriva la scatoletta di carta delle cicche. Che palle.
Prese il telefono e sbloccó il display luminoso, decise di mettere una storia su instagram, quindi aprì l'app e vide che c'era una storia di Gea: una foto della sua stanza e No Buses degli Arctic Monkeys in sottofondo.
Senza pensarci scattó una foto della sigaretta spenta e glie la mandó.
Hai un accendino?

Riusciva ad immaginarla sorridere mentre leggeva il suo messaggio, gli rispose subito. Si, dove sei?

Non ci pensó neppure, le dita andarono in automatico e le gambe si mossero in avanti velocemente. Sto arrivando.
Incastró la sigaretta dietro l'orecchio sinistro e non calcoló neppure che da lì a casa di Ligeia fossero almeno quindici minuti a piedi, l'aria gelida gli graffiava il viso e gli scompigliava i capelli lucidi mentre si spingeva verso la via dov'era l'appartamento in cui viveva. Le strade gli sembravano diverse, troppo lunghe ma meno squallide del solito. Decise di ascoltare qualcosa, prese le cuffie e fece partire Tongues dei The Frights.

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