𝐼𝓁 𝓈𝑜𝓁𝑒 𝑒 𝓁𝒶 𝓁𝓊𝓃𝒶 || ᴢᴇɴᴢᴏɴᴇʟʟɪ

ғᴇᴀʀ ᴏғ ᴛʜᴇ sᴛᴏʀᴍ

𝚂𝚙𝚊𝚣𝚒𝚘 𝚊𝚞𝚝𝚛𝚒𝚌𝚎:

Come nella precedente one shot (che non centra assolutamente niente) scriverò smut e se non vi piace, contrassegno con <-> l'inizio e la fine. Con questo invece # contrassegno inizio e fine di una riflessione di Chri e un suo momento particolare.

Buona lettura <3

Mattia era un ragazzo pigro per fare le piccole cose come alzarsi, ritoccarsi leggermente lo smalto nero quando serviva o anche solo mettersi le lenti a contatto. E questo era una grave cosa.

Quando era in casetta ad Amici, la prima cosa che faceva era togliersi gli occhiali e infilarsi le lenti, perché semplicemente non si piaceva con quelle lenti enormi che gli coprivano il viso. Così pensava lui, ma non proprio la pensavano allo stesso modo del biondo.

Quando lo vide per la prima volta, pensò di morire di infarto: a Christian piaceva, anzi no, amava vedere Mattia con gli occhiali. Ricordava alla perfezione quando lo vide con quelli, appollaiati tranquillamente sul naso mentre studiava le dispende, inutili a detta del moro, della Celentano. Appena il biondo alzò la testa e gli sorrise, pensò sul serio di morire di infarto per la sua troppa bellezza e arrossì di tutto colpo, scappando sotto lo sguardo confuso del biondo.

Ad oggi, luglio inoltrato, quella caratteristica non gli era minimamente passata, anzi. Le fantasie che il moro aveva sul più piccolo, rigorosamente tutte con gli occhiali, lo facevano vergognare di sé stesso, ma fino a che le lasciava in un cassetto chiuso nell'angolo più remoto della sua mente con almeno 100 lucchetti, andava bene.

Esatto, andava bene.

La settimana prima, Mattia lo aveva chiamato per avvisarlo di scendere da lui, visto che i suoi con suo fratello minore sarebbero partiti per un mese in vacanza e gli avrebbe lasciato casa libera. Inutile dire che il moro era letteralmente sceso il giorno dopo, presentandosi alla porta di casa Zenzola come se niente fosse, ovviamente avvisando almeno Giulia, la madre del biondo. Mattia gli aveva aperto pensando fosse il postino e invece si ritrovò il moro sorridente con le braccia spalancate con una valigia nera che sembrava essere molto pesante alle sue spalle, aspettando solo il momento in cui il biondo si sarebbe attaccato a lui come un koala.

Cosa che non avvenne, perché si subì una cinquina per non averlo avvisato, un'altra per essere sceso in anticipo e cercò di dargliele un'altra per un motivo totalmente a caso che non centrava niente in quel contesto ma Christian lo abbracciò prima che potesse fare qualsiasi cosa.

Il biondo si sciolse in quell'abbraccio, sotto al tocco esperto del moro nei suoi confronti e inspirò a pieni polmoni il profumo dell'altro. Gli faceva sempre uno strano effetto sapere che Christian sapeva perfino dove mettere le mani, nei momenti e nei posti giusti. Quel particolare lo scioglieva tutte le volte.

E lui odiava il contatto fisico

"Mi sei mancato" sussurrò rocamente Christian nell'orecchio dell'altro e il biondo tremò.

"Mi sei mancato anche tu" sussurrò di rimando con le labbra attaccate al suo collo e il cuore del maggiore sussultò a quel contatto.

Mattia finalmente si sentiva a casa, nel suo posto. Christian invece, si sentiva come se tra le mani avesse tutto quello che effettivamente potesse desiderare e non poteva chiedere di meglio.

"Volete rimanere sulla porta o entrate?" chiese la madre del biondo divertita.

"Mamma" si lamentò Mattia arrossendo lievemente ma fu presto coperto dalla voce di Christian.

"Entriamo subito signora" sorrise, mentre scioglieva l'abbraccio ma rimanendo sempre vicini, fianco contro fianco, con il minore ancora con le braccia attorno al busto del moro in modo possessivo mentre Christian gli mise la mano destra sul fianco per tenerlo più vicino a sé. Non gli era nemmeno venuto in mente a Mattia di staccarsi dal suo migliore amico e aveva intenzione di passare insieme quel mese insieme da favola, come un ricordo che vorresti stampare su carta come in Harry Potter, troppo bello da tenere chiuso nella mente e non poterlo condividere.