La scoperta

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È mattina, primo giorno del liceo qui a New York e, nonostante ci viva da un bel po' i questa città, non mi sono ancora abituata al freddo delle giornate che persiste molte volte anche d'estate.
Sono le 7.00 ma non sento la sveglia:
" t/n alzati! Farai tardi al primo giorno di scuola!" Urla mia mamma dalla cucina. " Arrivo " .
Come sempre faccio colazione e con latte e biscotti ma, questa mattina, più velocemente a causa del mio ritardo nello svegliarmi. Mi preparo ( un vestito che volete) e corro a scuola.
Appena arrivata arriva un prof e un ragazzo, che dice di chiamarsi n/a ( nome amico) che mi fanno fare il giro del liceo. Vado al liceo scientifico di New York.

Skip time: pomeriggio
Sono finite le lezioni in bellezza con matematica, metto a posto lo zaino ed esco con n/a che scopro abitare affianco a me. Andiamo a casa insieme e nel frattempo ci raccontiamo varie cosa sulla nostra vita.
Arrivata a casa mi accorg che le luci sono spente. " Strano, i miei non dovrebbero essere usciti ..." avvicinandomi mi accorgo anche della porta forzata così mi precipito in casa per cercare i miei genitori: " Mamma! Papà!" Nessuna risposta.
Mi preoccupo,provo a chiamarli ma hanno il telefono a casa, più precisamente su un tavolo completamente sfasciato. Solo in questo momento mi accorgo che la casa è un completo disastro: tavoli e mobili rotti, il divano capovolto, vetro ovunque...
Come se questo non fosse abbastanza inquietante mi ritrovo una bambina che mi fissa sulla porta. " hey, come ti chiami?" La bambina non risponde così mi avvicino ma questa mi salta addosso cercando di uccidermi.
Cerco di togliermela di dosso ma questa si " trasforma" in un vero e proprio mostro: un essere con una bocca strana e appuntita che cerca ripetutamente di uccidermi.
Mi mette all'angolo sento una fitta alla spalla " sono morta" penso. Inizia a farsi tutto sfocato e mi sento bollente. Un ragazzo,moro con occhi verdi quasi azzurri uccide il mostro e mi chiede come sto. Cerco di rispondere ma mi dole la testa così mi accascia su di lui che dice un qualcosa simile a " è stata morsa.... istituto.... ci penso io...." . Questa è l'unica cosa che ricordo, poi tutto si fece buio.

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