𝐒𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐞𝐞𝐧'𝐬 𝐆𝐚𝐦𝐞 // ѕєνєηтєєη

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[MINGHAO'S POV]

{24h prima}

Ritorno nella camera zoppicando.
Cazzo, mi sono fatto un male cane al ginocchio, spero solo non sia rotto perché sarebbe veramente un grandissimo problema.

Raggiungo il mio letto affaticato e mi guardo attorno. Siamo rimasti solo in 112.

Spaventoso.

Cerco con lo sguardo il ragazzo dell'altro giorno e lo vedo vivo e vegeto sul suo letto. Mi rassicura.

Faccio vagare ancora un po' il mio sguardo per la stanza e trovo il mio vero obiettivo: il numero 182.

Eccolo lí, che parla con il numero 156.

Che cosa diamine ci fará qui?
La cosa mi puzza.

Ricordo bene l'ultima volta che l'ho visto, é stato proprio il giorno in cui ho conosciuto Joshua.

Fino a quel momento avevo lavorato solo con Mingyu e non avevo mai parlato con gli altri agenti, invece per quel caso ci eravamo dovuti unire tutti insieme.

Il caso Yoon.

Joshua aveva insistito molto per partecipare a quell'indagine.

All'inizio pensavo che fosse in qualche modo coinvolto nella scomparsa di quel ragazzo, Yoon Jeonghan, e per questo gli ero anche stato lontano, ma poi si era scoperto che lui e Jeonghan erano fratellastri e tutto é diventato piú chiaro.

Non mi ricordo il nome di quell'agente segreto però, quel 182 che ora sta a pochi metri da me.

Ricordo solo che era venuto a dirci che era stato assunto dalla famiglia di Jeonghan per indagare su di lui, ma non aveva trovato nessuna posta da seguire.

É difficile fidarsi di un agente segreto, ma il capo del nostro distretto ci ha assicurato che fosse davvero chi diceva di essere.

Jeonghan era sparito nel nulla, questo agente ne era sicuro.

Ho sempre avuto qualche risentimento, qualche motivo per non fidarmi completamente di quel ragazzo, ma non ho mai avuto modo di parlarci o di indagare su di lui.

Noi tutti eravamo stanchissimi di portare avanti quell'indagine, e non trovando piú nessun altra pista da seguire dopo mesi abbiamo dovuto archiviare tutto.

In realtà però una pista c'era: un testimone ci aveva detto di aver visto un ragazzo che corrispondeva perfettamente alla descrizione di Jeonghan buttarsi da una scogliera, ma le indagini non avevano portato a niente nemmeno in quella pista.

Povero Joshua.

In ogni caso, ora voglio capire cosa ci fa qui quel ragazzo.

Mentre il mio cervello segue teorie intricate, il suo sguardo incrocia improvvisamente il mio. Mi scruta cosí seriamente che ho paura che anche lui mi abbia riconosciuto.

I miei dubbi si tramutano in realtá quando lo vedo congedarsi dal 156 e venire verso di me a passo spedito, continuando a guardarmi serissimo.

Il suo sguardo mi riporta indietro a quelle giornate di 4 anni fa, passate in mezzo alle scartoffie del mio ufficio, tracciando linee sulla mappa delle piste possibili.

Non so come mai io mi ricordi così bene quel caso, ne perchè io mi ricordi così bene la faccia di questo ragazzo. 

Si arrampica velocemente verso il mio letto senza staccare quasi mai i suoi occhi dai miei e si siede sul materasso senza dire niente.

Cambio immediatamente la mia identitá da "Xu Minghao: artista 25enne e ragazzo normale" in "Seo Myeongho: Agente n°88 del distretto centrale di polizia di Seoul, specializzato nello spionaggio"