𝙏𝙝𝙚 𝙡𝙚𝙜𝙚𝙣𝙙

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La fredda e minuscola branda sul pavimento sembra in qualche modo richiamarmi, ma non riesco ugualmente a chiudere occhio. Continuo a vedere gli stessi volti e ad udire le stesse voci, e questo posto ha solo amplificato quelle sensazioni e il panico che percepisco nelle ossa. Mi accorgo tardi che qualcuno ha bussato alla porta. La geisha è difronte a me. Fa un mezzo inchino e mi lascia degli abiti piegati tra le mani per poi prepararsi ad andare via. "Come ti chiami?" le domando in mandarino. "Chan Li" fa un altro inchino e in pochi secondi sono di nuovo da solo. Siamo esiliati qui, senza possibilità di contattare nessuno. Prendo la mappa dalla tasca e la nascondo sotto al cuscino, per poi indossare gli abiti per la celebrazione imminente. Lungo il corridoio che porta alla sala centrale, incontro Shawn con il mio stesso abito ma di un colore differente. "È uno changshan" spiega alzando le spalle, fiero di conoscere la cultura cinese. "È molto comodo, non trovi?" mostra un insolito sorriso soddisfatto. "Mi stai dicendo che sei felice di essere qui?".

"Finché non ci uccidono, mi sta bene passare un po' di tempo lontano da casa". Tiro un grosso respiro. "Non abbiamo telefoni e neanche la carta da lettere per poter contattare nostra madre. La conosci. Darà di matto non appena saprà che non ci siamo presentati al concerto a Minneapolis..." Shawn fa una smorfia per poi darmi una pacca sulla spalla. Ivan ci raggiunge, e scopro che il suo changshan è bianco e nero. In qualche modo, i nostri abiti rappresentano quello che siamo, quello che ci definisce. Il mio è completamente nero, il che è tutto dire. Le quattro geishe se ne stanno in piedi davanti alla porta, e ci invitano ad unirci all'imperatore e alla sua famiglia con un cenno della mano e della testa chinata verso il basso. Chan Li indossa un Hanfu rosso con decorazioni floreali dorate. È una bellissima donna, affascinante ed ha qualcosa di magnetico. Forse è il suo sguardo, gli occhi neri e le labbra a cuore o il fisico asciutto e longilineo. Questa volta evita di incrociare la mia occhiata languida, e lo apprezzo perché quello che è successo ad Austin non si può ripetere. Devo placare quell'impulso e concentrarmi su altro. Ci sediamo sul pavimento, muovendoci sotto gli occhi imperscrutabili dell'imperatore Xiun Li. È a capotavola e non concede il permesso di iniziare a mangiare fin quando i suoi servi non avranno parlato per lui.

"Questa serata è molto speciale per sua maestà. Ci tiene a ribadire i suoi omaggi verso i tre componenti della band che hanno scelto di partecipare al suo compleanno. Sua maestà vuole un unico regalo e sarà da parte vostra..." vorrei domandargli quanto dovremo restare nel suo tempio ma mi trattengo. Muovo gli occhi a destra e sinistra esaminando la stanza e le persone che sono sedute intorno al tavolo. "Di conseguenza, vi invito caldamente a rispettare il suo desiderio". Dopo, ci fa un cenno con la mano e la servitù si allontana per poterci dare modo di consumare la cena. Riconosco il pollo alle mandorle e l'anatra alla pechinese, già assaggiati tanto tempo fa e anche apprezzati. Prendo un po' di tutto, tentando per qualche secondo di allontanare il pensiero che ci sia qualcosa che grava sulla mia testa. Mentre uso le bacchette per afferrare i ravioli al vapore, alzo lo sguardo e ritrovo gli occhi di Chan Li fissi su di me. Lei si porta una ciotola alla bocca, sorseggiando il brodo di pollo. Ancora quegli occhi neri su di me. Ricambio il suo sguardo, percependo un brivido lungo la schiena. La cena prosegue nel più completo silenzio. Io, mio fratello e Ivan prendiamo parte a questa strana serata indifferenti a ciò che ci ha portato qui. La mappa, le voci, la donna con il volto dipinto di bianco, il regalo dell'imperatore e adesso la geisha. Questa parte del mondo mi ha sempre affascinato, e anche per questo mi sono fatto insegnare il cinese ed ho visto i film di Bruce Lee, però adesso è tutto così diverso, strano. Rientro in stanza alle undici, riprendendo la mappa tra le mani per poter capire qualcosa in più sugli ideogrammi scritti sui bordi.

𝙁𝙞𝙧𝙚 𝙖𝙣𝙙 𝘽𝙡𝙤𝙤𝙙 | 𝘑𝘢𝘳𝘦𝘥 𝘓𝘦𝘵𝘰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora