Seconda lettera

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Louis pensò molto a quel biglietto nel pomeriggio.

Aveva continuato a rileggerlo, per captare un segno che identificasse l'identità dell'autore, ma non aveva cavato un ragno dal buco.
Sapeva solo cosa doveva fare:doveva chiamare Harry.

Lo conosceva da quando erano alle medie, quando il riccio era disseminato di brufoli e Louis aveva ancora i capelli a scodella.

All'inizio si odiavano;Louis pensava che il ragazzo dagli occhi verdi fosse un nerd-lo è veramente, solo che è simpatico-e che riuscisse a parlare solo di Iron Man.

Invece no, si era rivelato un grande amico, timido e riservato, ma che se voleva mostrava il suo lato malizioso.

Louis compose il numero del riccio sul suo cellulare ma prima di cliccare sul tasto verde si fermò a riflettere.

Sapeva quanto Harry fosse geloso nei suoi confronti e metterlo a conoscenza di questa persona che gli scriveva enigmatiche lettere lo avrebbe fatto diventare ancora più attaccato e possessivo.

Così torno al menù principale e bloccò il cellulare, sistemandolo sulla scrivania.

Non voleva pensarci molto, d'altronde quello sconosciuto non gli recava nessun fastidio e in realtà gli faceva anche piacere che quel misterioso personaggio avesse scelto lui come personale sfogo.

Così ,inondato dai suoi pensieri, si sdraiò sul letto e prese a fissare il soffitto, su cui compariva una foto di lui ed Harry.

Sorrise al ricordo.

Era un afosa giornata di luglio, i due amici erano appena usciti dalla gelateria vicino al centro cittadino.

Come al solito Louis aveva optato per un gelato al cioccolato e pistacchio, mentre Harry per uno al limone e fragola.

Stavano camminando verso il parco, per finire il dolce all'ombra di un albero, quando una bambina era passata davanti al ragazzo riccio, facendolo inciampare sui suoi stessi piedi.

Louis, quando lo aiutò a rialzarsi, notò che il gelato di Harry era sparpagliato per terra e il suo viso era un po' sporco di ghiaia, oltre ad essere rosso per l'impatto.

Harry aveva una faccia abbastanza triste, su cui compariva il suo solito broncio-che faceva tanta tenerezza al liscio-e Louis, per evitare di vederlo così dispiaciuto, gli offrì il suo gelato, ma Harry rifiutò.

Alla fine lo divisero e mentre il liscio finiva l'ultimo pezzo di cialda, Harry gli scattò una foto in cui compariva anche lui.

A Louis piaceva molto quella foto, sapeva, ne era assolutamente certo, che l'avrebbe tenuta fino alla vecchiaia.

***

Il giorno dopo Louis, appena entrato in classe, notò subito il pezzo di carta attaccato al suo banco-questa volta con lo scotch-e, salutando Harry con un cenno a cui il riccio rispose con un timido sorriso, staccò la lettera e l'aprì, portando il testo sotto gli occhi.

"Ciao Louis,
a quanto pare non sei rimasto spaventato dalla prima lettera e questo mi ha reso veramente felice.

Ieri ci ho pensato molto e ho deciso che continuerò a scriverti finché non ti stancherai o non mi stancherò io-sappi che non lo farò mai hahaha-.

Comunque, ieri non è che abbia fatto niente di interessante, ho solo guardato film depressi con mia sorella-eh sì, ho una sorella-inondandoci di pop corn.

È come una migliore amica per me, cioè voglio dire, c'è qualcun altro di meglio ma non ti starò a dire chi.

Penso di essermi innamorato, Louis.

È normale che ogni volta che lo vedo ho le farfalle nello stomaco e voglio buttarmi dalla finestra per la vergogna?

No ,penso di no.

Solo che è troppo bello aiutoooo.

Sì ,te ne importa della mia vita sentimentale, lo so :)

Naturalmente lui non lo sa(se lo sapesse sicuramente non mi parlerebbe più) perchè sì, insomma, penso sia etero.

In realtà non gliel'ho mai chiesto, mi vergogno un po' ,sono domande personali.

Ugh.

Ti starò annoiando scuuuusa.

Solo che ho bisogno di sfogarmi, sai.

COMUNQUE, parliamo un attimo di te...

In realtà non vorrei illuderti Louis, insomma, tu non sai chi sono e probabilmente vorresti saperlo ma non posso dirtelo.

Non posso ,perchè tu ti spaventeresti e ti chiederesti" Perchè mi fai questo?"ed io non voglio poiché sei importante per me.

Sei la persona più speciale dell'universo, Tomlinson, e ti voglio un casino di bene.

Vado che è meglio (l'ultima confessione è stata imbarazzante ooops)
byee :)

Ti voglio un casino di bene.

Quelle frase rimbombò nella testa di Louis come una cantilena e lui, senza accorgersene, sorrise impercettebilmente.

sclero time

bella genta (?)
sì ok.
ecco il nuovo capitolo e il prossimo sarà con il pov di harold.
E niente...
viva la nutella.

30 letters from nobody||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora