Ventiquattresima lettera

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((Come vi stanno andando le vacanze?))

(((Mi fermo solo per dirvi che dopo questo capitolo ci saranno dei salti temporali enormi.Giusto per avvisarvi)))

Dire che Harry fosse agitato per l'appuntamento era poco.Aveva completamente svuotato l'armadio, tirando fuori pantaloni, camicie e magliette varie. Poi aveva chiamato sua sorella Gemma per qualche consiglio ma quando lui aveva iniziato a piangere perchè"Diavolo Gemma! Non credo che a Louis piaccia il rosso"lei se ne era andata.
In quel momento il ragazzo era steso sulla montagna di vestiti con i capelli scombinati e il viso imbronciato.

Beh certo, si rendeva conto di essere abbastanza ridicolo, anche perché a 18 anni non aveva la minima idea di come presentarsi a un cavolo di ristorante, ma si sentiva demoralizzato.
Per di più era un appuntamento con il suo migliore amico!

Perché Louis, prima di essere il suo fidanzato, era sempre il suo migliore amico no?

Poi lui sarebbe stato perfetto come al solito, mentre Harry avrebbe nascosto la faccia nel piatto per la vergogna!

Decise quindi, di prendere il cellulare e chiedere qualche consiglio a Louis, così almeno non avrebbe fatto figuracce inutili.

"Louis dimmi cosa posso mettermi.Ti prego, almeno una cavolo di indicazione"

Louis lo aveva chiamato e alla fine si erano accordati per un jeans e una camicia, insieme alle sue amate converse.

***

Louis aveva accolto il più piccolo con un bacio sulla guancia, poi i due erano entrati in macchina.
Il clima era mite anche se era inverno ,e Harry amava quando non era né troppo caldo né troppo freddo.Inoltre la luna era appena uscita dal suo nascondiglio e il ragazzo, appoggiato al finestrino semi-aperto, la ammirava in tutto il suo splendore.

Neanche si era accorto che erano arrivati al ristorante, se non perché il motore della macchina si era improvvisamente fatto silenzioso e perché Louis era uscito dalla portiera e stava prendendo qualcosa dai sedili posteriori.

"Allora scendi?"

Harry accennò a un sì, prima di scendere dalla macchina e guardarsi intorno.

Tutto quello che vedeva era una sorta di dirupo ricoperto di vegetazione, mentre alla sua destra c'era un piccolo ristorante e dietro di lui, a quanto pare, un piccolo boschetto.Non che si vedesse molto; d'altronde la zona era parzialmente illuminata da qualche lampione disseminato di qua e di là e gli alberi, che gettavano delle ombre sinistre, schermavano in qualche modo la luce delle stelle.

"Ma dove mi hai portato?"chiese al ragazzo di fianco a lui.

Louis non rispose subito, era impegnato a sistemare un foglietto nella tasca dei pantaloni.

"Beh, questo è un ristorante con una posizione strategica.Così se poi fai indigestione vomiti giù dal dirupo"

"O magari butti giù il tuo fidanzato che fa battute squallide"

"Anche"

I due ridacchiarono, poi il maggiore fece strada all'interno del locale.

Era un piccolo ristorante, con le panche di legno.Si poteva anche definire un pub se non per le pareti pitturate di un color crema che contrastavano con il parquet scuro.Inoltre, era anche abbastanza affollato e questo rese Harry leggermente nervoso.

Mentre il ragazzo osservava delle candele sistemate su un tavolo, una cameriera con un grazioso grembiule fece accomodare la coppia a un tavolo, che per fortuna era abbastanza appartato in modo da non mettere il riccio troppo a disagio.

"Okay, eccoci qui"

"Okay"

***

La cena era trascorsa tranquillamente tra le battute di Louis, le risate di Harry e i silenzi occupati dal rumore di cibo masticato.Pian piano la maggior parte della gente se ne era andata, lasciando i due da soli insieme a una famiglia e a qualche altra coppietta.Ormai tutti avevano finito di mangiare e si stavano alzando per tornare a casa.

Anche Harry, dopo la solita battaglia per sapere chi avrebbe pagato la cena ("Ma ti ho invitato io!" "Sì, ma io ho mangiato di più! ") aveva iniziato a prepararsi ma Louis, notando i movimenti dell'altro, lo fece risedere.

Poi barcollando leggermente, si alzò dalla sedia e rivolgendo un timido sorriso al ragazzo riccio, prese un foglietto dalla tasca, lo distese e iniziò a leggerlo.

"Caro Harry,
le ho contate tutte e sono ventitré.
Ventitré lettere in cui ci offendiamo, ci amiamo, parliamo di cose futili.
Questo vuol dire che ci scriviamo da un mese che, per dirla tutta, è stato uno dei più pesanti ma anche sorprendenti della mia vita.
Devo rivelarti che all'inizio non mi sarei mai aspettato che fossi tu a scrivermi quei biglietti e anzi; pensavo fosse una ragazza in crisi ormonale e che non riuscisse a tenere un diario per sé.
In realtà è stato bello, ero come una valvola di sfogo per te.
Mi sono sentito importante.
Tu mi fai sentire importante.

È tutto così strano per me, ma mi esce con una facilità estrema che mi sconvolge.Voglio dire, sono sempre stato attratto dalle femmine e poi arrivi tu che mi sconvolgi i piani.
Beh certo, so giudicare se un ragazzo sia bello o meno, ma non ho mai immaginato un maschio come qualcosa di più.
Tu mi hai scombussolato tutto,mi hai fatto entrare in questo vortice piacevolmente senza uscita che sei.È spaventoso quanto bello.
E tu sei fantastico perchè mi sopporti e supporti in tutto e non so, forse sei innamorato perso o forse lo siamo entrambi, ma non mi è mai capitato di provare queste emozioni così forti.
Certo, questa non è una dichiarazione d'amore eterno ,è solo uno stupido messaggio scritto da un diciottenne innamorato del proprio migliore amico.

Finisco dicendo che non si può sapere cosa ci riservi la vita, ma ti giuro che rimarrai comunque sempre e profondamente nel mio cuore."

Louis aveva finito il suo discorso e l'aria sembrava essersi fatta densa come panna.Gli unici rumori udibili erano il respiro affannato del liscio e i singhiozzi soffocati della cuoca, che a quanto pare, si era commossa per il giovane amore dei due.Naturalmente il maggiore era spaventato, pensava di aver raggiunto il limite, di aver detto cose sconvenienti o simili.

Poi c'era Harry.

Harry che era disposto ad ogni cosa pur di far mantenere la promessa stretta dal ragazzo davanti a lui.

30 letters from nobody||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora