30 letters from nobody||Larry Stylinson||

Diciassettesima lettera

"Caro Louis,
non so con certezza chi ti consegnerà questa lettera.Forse io, quando deciderò di uscire da questa camera,o forse chiederò a Gemma.

Oh,Gemma.

Gemma,che quando ha scoperto della mia cotta per TE l'ha detto a mia madre,che ha detto che"Sì,okay,va bene."ma mi ha anche detto che ti sei fidanzato con mia sorella.

Da quanto tempo state insieme?

Quando avevi intenzione di dirmelo?

Sono così insignificante?

E pensare che io mi ostinavo a credere che un minimo ti piacessi,ma evidentemente quella era tutta pietà verso di me.So com'è fatta la gente,so come agisce un cervello,so perché tutto va così male.

Rimane solo una cosa da fare:dobbiamo dimenticarci tutto e tornare amici.
Tu starai con Gemma,io con Luke,che è stato l'unico onesto in tutto questo casino"

Harry non aveva pianto mentre scriveva quelle righe.Stranamente,si sentiva forte,una forza che caratterizza chi è abituato a certe delusioni.Una forza di una persona arresa che alla fine,dopo averci tentato e ritentato,si è stufata e ha detto"Okay.Ormai è inutile."

Sentiva questa forza,Harry,mentre chinato sulla scrivania si sfogava indirettamente,con uno stupido foglio,l'unico che non avrebbe mai protestato.L'aveva scritta la notte del giorno in cui Louis si era arreso all'evidenza.

"Ho fatto un danno irrecuperabile."

Il danno era aver ferito il cuore di Harry.

La mattina del giorno dopo,Harry scese le scale quasi con un'aria spensierata,sotto il cipiglio confuso di Anne.Aveva passato tutta la notte chiuso in camera,con la luce accesa,e in quel momento come faceva a non morire di sonno?

Beh,la donna sapeva di aver spezzato il cuore di suo figlio dopo avergli rivelato la relazione che Louis aveva con sua sorella e,minimo minimo,si aspettava che il ragazzo rinnegasse qualunque forma di essere vivente,fino a che non lo avrebbe accettato del tutto.

Ma,evidentemente,si era sbagliata.

Così Harry uscì di casa e si diresse a scuola,con un'aria apparentemente troppo tranquilla.

Come al solito,attaccò il biglietto sul banco di Louis e aspettò che la seconda campanella suonasse,prima di sedersi e prestare attenzione al professore che era arrivato in quel momento.

Prestò attenzione fino a un certo punto però,fino a che non vide Louis voltarsi verso di lui con disinvoltura,per poi lanciargli un'occhiata amara.

Le ore erano trascorse velocemente e ben presto la maggior parte degli studenti si ritrovò in mensa,pronti a mangiare quello che là veniva definito cibo.

Insomma,una poltiglia rivoltante.

Harry cercò con lo sguardo il tavolo in cui era seduto Luke e quando lo trovò si avvicinò al ragazzo,prima di sequestrarlo ai suoi amici e portarlo in un tavolino lì vicino,accanto alla finestra.

"Harry?Tutto bene?"chiese il rosso,vedendo l'espressione vuota del ragazzo,che subito si apprestò a cambiarla in una più sorridente.

"Sì,sì,stavo solo pensando..."rispose,prima di fargli cenno,per poi sedersi sulla sedia.

"Allora,ti serve il mio aiuto?"

Harry osservò attentamente l'espressione del ragazzo davanti a lui,notando quanto cercasse di essere il più confortante possibile mentre in realtà,sicuramente,avrebbe vouto solo prenderlo per il colletto della maglietta,sbatterlo al muro e chiedergli il motivo per cui lo aveva lasciato in una latrina a piangere.

"In realtà no,volevo chiederti una cosa."

"Cosa?"

Il riccio prese coraggio,gonfiò un po' il petto mentre respirava,per poi far apparire le fossette sulle guance.

"Vuoi essere il mio ragazzo?"

Inutile dire che Luke gli era saltato addosso e,sotto gli occhi di tutti,lo aveva cosparso di baci mentre urlava dei "Sì"esaltati,tanto da fare sorridere ancora di più Harry.

Lo rendeva fiero farlo diventare così felice e avrebbe volentieri preso pure l'abitudine.

Solo una persona non rideva nella sala.

"E' una battaglia persa già in partenza..."borbottò Louis,sistemandosi sulla poltrona sui cui di solito giocava alla Play,affiancato da Gemma che nel mentre stappava una lattina di Coca Cola.

"Cos'ha fatto questa volta Harold?"chiese,quasi divertita.

Perché già,loro non stavano veramente insieme,avevano approfittato della fiducia di Harry,inducendolo a pensare che avessero una relazione.In realtà no,l'unica cosa che al massimo condividevano era l'amore che provavano verso il riccio,anche se in modo totalmente diverso.

Louis le porse la famosissima diciassettesima lettera,prima di sprofondare nuovamente nella poltrona,stuzzicando con i denti la cannuccia della sua bibita.

Quando la ragazza finì di leggere,Louis le disse"L'ha fatto per davvero.Si è fidanzato con quello là."

Gemma fece una smorfia di sconforto.Non le era mai piaciuta la famiglia di quel ragazzo,il padre spesso tornava a casa a orari improponibili della notte e cominciava a fare rumori abbastanza molesti,senza togliere il fatto che la moglie molte volte usciva di casa con molti lividi.

Ma già,non si deve fare di tutta l'erba un fascio.

"Non so che dirti,Louis"sospirò la ragazza,accavallando poi le gambe.

"Che dici,lo facciamo entrare nel coro di voci bianche?"le ammiccò Louis e lei rise.

"Ci entrerebbe pure senza il tuo intervento,secondo me"

"Questa era pesante."

Gemma,quella sera,invitò Louis a cenare in casa Styles per poi chiamare sua madre e dirle di mettere un posto in più a tavola.

Così,dopo essersi vestito decentemente,il ragazzo chiuse la porta di casa e salì in macchina insieme alla ragazza,per poi guidare fino a casa sua.

"Mamma,perché hai messo quattro posti se ti ho detto di metterne uno in più?"chiese la bionda,entrando in casa.

"Che bel modo di salutare"la rimproverò Anne,girandosi verso i due e mostrando un sorriso bianco a Louis.

"Dai,non fare la difficile."

"Harry non cena con noi,stasera."

Louis sentì una specie di dolore nel petto,che gli provocò una piccola smorfia.Era deluso,sicuramente,anche se Harry non aveva promesso a nesssuno che sarebbe rimasto a cena,quindi che motivo aveva?

"Mamma,io esco!"salutò il ragazzo riccio dalla porta,non accorgendosi per niente della presenza di sua sorella e del moro,che intanto stringeva i pugni in malo modo.

"Divertiti con Luke!"esclamò la donna,prima di sentire il botto della porta che si chiudeva.

Alla fine,da quello che la donna gli disse a tavola,Louis scoprì che quella sera Harry era stato invitato da Luke ad andare in discoteca,una nuova,un po' in periferia.Il ragazzo si appuntò mentalmente il nome del locale,in caso avrebbe dovuto intervenire,d'altronde sapeva quanto il riccio odiasse quel tipo di locali.Troppo rumorosi e troppo alcool.

Alcool che lui non reggeva.

sclero time

Sì lo so, dovreste picchiarmi.
Sia per Luke sia perchè Harry e Louis sono cretini.

Compatiamoli.

Comunque, ditemi se avete capito la cosa delle voci bianche, che mi è venuta fuori ieri sera.

Vabbè, me ne vado :D

Adios