chapter thirteen~oh Trè!

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Salimmo nell'auto di Mike, direzione: San Francisco! Il viaggio iniziò tra patatine e pop-corn, birra, coca-cola e altre schifezze "Billie! Non finire la pizza!" Gridò Mike... "ma secondo te ci riesco? Dio mi fai salire il crimine Mike! 20 pezzi, 20 fottutissimi pezzi di pizza. Come faccio a finirla?" Billie era agitato. Troppo agitato "facciamo sesso collettivo?" Trè spuntò dal sedile dietro "oh Trè! Ma che ti passa per la testa!?" "Io ho proposto... poi voi fate cosa volete"
Arrivati a San Francisco
"Okay... dove cazzo è finita casa nostra?" Ci guardammo intorno. Il quartiere era diverso, c'erano solo macerie, nessuna casa "in così pochi giorni hanno distrutto un continente!" Avevo le lacrime agli occhi. Non per la casa, ma per il valore morale che aveva avuto per me quel posto. Io ero cresciuta in Germania. A 3 anni mi trasferii a Berkeley, ci rimasi fino a 10 anni poi andai a San Francisco, lì feci molti amici e amiche. Non riuscivo a guardare il nostro quartiere distrutto, Berkely deserta... svenii seguita da Ele. "Hey! Rose, Ele, siete sveglie? Rispondete vi prego!" Billie cercava di parlarci, aprii gli occhi e vidi qualcuno che mi abbracciava. Non sapendo chi fosse mi limitai a cantare "i walk a lonely road the only one that i have every know, don't know where it goes, but it's home to me and i walk alone" mi accorsi che era il mio nanetto (Billie) che mi baciò subito "sei sveglia finalmente! Siamo a casa della sorella di Mike. Ele non è ancora sveglia" "ah ricordo cosa è successo... il nostro quartiere distrutto, Berkely deserta... sì mi ricordo tutto" una lacrima corse lungo il viso di Billie, io iniziai a piangere come una fontana (6 volte quella di Trevi). Non potevo restare in silenzio. Un'idea mi passò per la mente: un attentato. Sì, un attentato terroristico, con bombe e fucili, pistole e quant'altro. "Billie, li ucciderò" pronunciai quelle fredde parole, senza alcuna emozione "ma sei impazzita!? Cosa ti passa per la testa!?" Era preoccupato, ma non mi importava. Ero diventata una fredda macchina da guerra.
Billie's pov
Rose non aveva nessuna emozione in quel momento. Improvvisamente si alzò, come controllata da qualcuno, mi spinse ed uscì dalla casa. La seguii, era diretta al negozio di fuochi d'artificio ed esplosivi, entrò. Non ebbi il coraggio di raggiungerla. Si diresse al sexi shop dove comprò una frusta, sapevo che non le sarebbe servita per me. Per poco non mi scoprì uscendo dal negozio. Andò nel centro di San Francisco, accese un esplosivo e lo lanciò a terra. Esplose (spazio autrice: ovvio che esplose! Che cretina che sono hahaha) era una piccola esplosione, ma non passò inosservata. Rose mi scorse tra i cespugli e si diresse verso di me. "Aiutami ad andare a Washingthon D.C. (non sò scriverlo). Devo ucciderlo." Non capivo cosa intendesse, chi voleva uccidere? "Chi vuoi uccidere Rose?" "Sai di chi parlo. Il governo. Farò saltare la casa bianca!" Aveva la malvagità nei suoi occhi. Scoppiò in una risata maligna, non avevo mai conosciuto questo lato della sua personalità, era malvagia, come impossessata da qualcuno o qualcosa "no! Non sai nemmeno dove si trova! Torna a casa con me!" Cercai di fare la voce dura, ma uscì solo un sussurro insignificante "tu casa me non dove sta heem... no!" Mi guardò perplessa "cosa hai det..." svenì davanti a me, chiamai un'ambulanza che arrivò subito "cosa ha la signorina?" "Troppo complicato da spiegare... poi forse lo saprà da lei"
Weilà! Scusate se non ho aggiornato ma ho avuto problemi con la connessione e con la scuola. Spero vi piaccia il capitolo, non sò scrivere quella città, lo sò, sono somara, ma non mi interessa più di tanto scrivere bene 1 cosa nella storia.
A prestoo
#lovegreenday

american love ||billie joe armstrongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora