6.

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Erano le 21:30 e tra poco sarebbe toccato a loro. Al suo rientro Alessandro non trovò nessuno all'interno del camerino. Ne fu sollevato, non voleva ascoltare le battutine dell'amico e non voleva affrontare nessun discorso su quanto accaduto. Ora che si avvicinava il momento della loro esibizione, però, si pentì di non aver parlato con Riccardo. Non potevano esibirsi senza aver dialogato neanche un minimo precedentemente.

Andò dritto verso il camerino del più piccolo e una volta arrivato davanti la porta bussò, senza però aspettare nessun assenso la aprì. Vide Riccardo che stava appassionatamente baciando Giulia, che era seduta sul bancone.

<<Scusate, ho bussato ma non ho aspettato nessuna risposta>> disse Alessandro.

<<Tranquillo, io tanto devo andare. Buona fortuna, spaccate lì sopra>> fu la risposta di Giulia che prese la sua borsa e uscì dal camerino.

<<Vi stavate divertendo, eh?>> chiese Alessandro al più piccolo.

<<Sì, sai com'è, io ho una ragazza e non sono gay>>

<<Ok?>> sospirò <<Eppure l'altro giorno avevi detto di essere bisessuale. Ma comunque non capisco cosa possa c'entrare>>

<<Non lo sono. L'altro giorno stavo scherzando>>

<<Ok>> bisbigliò Alessandro, confuso <<Riccardo, lo stai dicendo per quello che è successo poco fa?>>

<<Non so a cosa tu ti riferisca>>

<<Riccardo...>>

<<Ah sì, forse ho capito>> esclamò Riccardo <<quando hai deciso di toccarmi il cazzo come se nulla fosse>>

<<Non mi sembrava ti dispiacesse>> fu la risposta di Alessandro.

<<Alessandro, io non so come sei abituato a fare con i tuoi amici, ma io non faccio così>>

Alessandro non capiva perché stesse reagendo in questo modo, finora non gli aveva mai risposto così. Riccardo, dal canto suo, decise che non avrebbe mai detto all'altro dei suoi sentimenti. Non voleva rovinare quell'amicizia e stava già risentendo delle sue azioni.

<<Riccardo non capisco se sei serio>> disse Alessandro avvicinandosi all'altro.

<<Sono serissimo>> rispose Riccardo indietreggiando.

<<Fino a questo momento non ti ha dato fastidio niente, perché ora stai reagendo così?>> chiese continuando ad avvicinarsi.

<<Fino a questo momento non ti eri ancora strusciato su di me>> rispose continuando ad indietreggiare fino a raggiungere il muro. Alessandro lo bloccò al muro stendendo le braccia ai lati della sua testa.

<<Quindi se il cazzo poggiato al culo è il tuo va bene, se è il mio non va più bene?>> gli chiese il più grande avvicinando il suo viso a quello dell'altro>>

<<Sì, io non sono omosessuale, né bisessuale; tu sì>>

<<Ti senti quando parli?>> gli chiese Alessandro con rabbia <<Ma poi poggiarmi il cazzo ti sembra da etero?>>

Riccardo restò in silenzio per pochi secondi, avrebbe tanto voluto confessargli i suoi sentimenti ma proprio non riusciva <<Sinceramente sì, mi sembra abbastanza da etero, poi sei liberissimo di giudicare i miei comportamenti>>

<<Riccardo, che cazzo di problemi hai?>> gli chiese Alessandro ancora più arrabbiato.

<<Tu che cazzo di problemi hai. Perché stai facendo tutte 'ste storie?>> urlò Riccardo <<Forse sono io il ragazzo che ti piace?>> gli chiese. Sapeva che non fosse così, ma in questo modo lo avrebbe fatto arrabbiare e avrebbero chiuso lì il discorso.

Capirsi con uno sguardo | Blanco & Mahmood |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora