2.

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Riccardo non tornò tardi quella sera, varcò la porta di casa che era passata da poco mezzanotte. Vide Alessandro steso sul divano che guardava un film.

<<Ma stai guardando il secondo o è ancora il primo?>> chiese Riccardo

<<Ciao Riky, sei già tornato? Non c'è Giulia?>>

<<No, sono solo>>

<<Se vuoi il film è appena iniziato, sul tavolo in cucina c'è la tua pizza>>

Riccardo andò a prendere il cartone della pizza e si sedette vicino ad Alessandro sul divano.

<<Vedi? Ti avevo promesso pizza e film e così è stato>> disse Riccardo cercando di far ridere l'altro.

<< Tu sei una testa di cazzo>> fu la risposta divertita di Alessandro <<ma come mai non c'è Giulia?>>

<<Non mi piace fare sesso silenzioso e non mi piace neanche essere preso in giro>>

<<Ma te la sei presa sul serio? Oh Riccardo, guarda che scherzavo, puoi urlare quanto vuoi>>

<<Vedi? Stai continuando a prendermi in giro>>

Alessandro si posizionò meglio sul divano e si girò verso Riccardo <<no aspetta, ora sono serio. Scusa se ti ho preso in giro, era per scherzare. Non sono fatti miei sapere come fai sesso, puoi farlo come vuoi>>

Riccardo lo guardò negli occhi per poi abbassare lo sguardo <<No scusa tu, non so perché me la sono presa così tanto. So che stavi scherzando>> fu la sua risposta.

<<Quindi mi perdoni e mi prometti che non ti fai problemi a far venire Giulia?>> chiese Alessandro facendo un grande sforzo

<<va bene>> risposte Riccardo poggiando la testa sulla spalla dell'amico.

<<Certo però che dire alla tua ragazza mentre scopate che glielo fai venire duro non mi sembra il massimo eh>>

<<Ohhh non ricominciare daii>> piagnucolò Riccardo esasperato

<<Le tue labbra sono così carnose, vorrei mordertele>> disse Alessandro imitando l'altro <<Quindi vuoi morderle a tutte quelle che hanno le labbra carnose?>> gli chiese.

<<Alessandro giuro che se continui ti faccio arrivare ultimo a Sanremo, giuro, te la faccio pagare>>

<<Anche le mie labbra sono carnose, se vuoi puoi morderle>> disse Alessandro per continuare a dargli fastidio.

Riccardo si girò verso Alessandro e il suo sguardo cadde subito sulle sue labbra. Il più piccolo si avvicinò lentamente all'amico, la distanza tra i due era minima.

<<È vero, le tue labbra sono così carnose>> disse Riccardo quasi sussurrando sulle labbra di Alessandro. Quest'ultimo non capiva cosa stesse accadendo, la distanza tra i due era così poca che non riusciva a riordinare i pensieri. Riccardo gli prese il labbro inferiore tra i denti e inizio a morderlo delicatamente e succhiarlo, tenendo lo sguardo fisso su quello dell'altro. Il più piccolo avrebbe voluto approfondire il bacio, avrebbe voluto che quel morso si trasformasse in qualcosa di più dolce e profondo ma sapeva che Alessandro non avrebbe acconsentito, sapeva di non avere speranze con il più grande. Eppure, non aveva indietreggiato a quel contatto, perché? Perché era rimasto fermo, impassibile? Continuava a mantenere il contatto visivo e sembrava le sue pupille si stessero allargando sempre di più. Ma Riccardo sapeva di non avere chance. Più volte aveva cercato di mandargli dei segnali, ma niente. Niente di niente. Da settimane stava pensando di lasciare Giulia, ma aveva paura che potessero scoprire la sua cotta per l'amico.

Blanco mise fine a quel contatto stringendo forte il labbro tra i suoi denti, in modo da provocare del dolore all'altro.

<<Ahia!! Ma ti sei rimbambito?>> esclamò un Alessandro con il labbro dolorante.

<<Così impari a prendermi in giro e a prendere in giro quello che dico quando faccio sesso>>

Ovviamente lo aveva baciato soltanto per la provocazione, che stupido fu Alessandro a pensare diversamente. Lui lo aveva provocato e giustamente aveva avuto la sua risposta.

<<Non provare mai più a baciarmi ragazzino>> disse il più grande per paura che l'altro potesse aver capito che quel contatto lui lo aspettava da tanto.

<<Non era un bacio, era un morso>> rispose Riccardo <<E mi hai detto tu di morderti il labbro, piuttosto tu non provocarmi più>> disse pensando che sicuramente quel bacio ha provocato fastidio ad Alessandro.

<<Certe volte mi chiedo come faccia a sopportarti la tua ragazza. Ora zitto, mangia la piazza e guardiamo il film>> cercò di dissimulare il più grande. Si era creata una strana tensione nell'aria.

<<Va bene, vuoi un po' della mia pizza?>>

<<Sì, grazie>> rispose Alessandro avvicinandosi di più all'altro per non sporcare il divano. <<Allora, come ti senti per Sanremo? Mancano soltanto due giorni>>

<<Ho un po' di ansietta ma nulla di serio. Tu? Come ti senti a vincere per la seconda volta?>>

<<Riky smettila, non puoi essere certo della nostra vittoria senza prima aver sentito le canzoni degli altri>>

<<Ma se lo dicono tutti che vinceremo noi e poi la nostra canzone è spettacolare>>

<<Tutta questa convinzione ti farà male>>

<<A te farà male tutto questo pessimismo>>

<<Vabbè ho capito, tolgo il film e passiamo la notte a parlare>> disse Alessandro cercando il telecomando per spegnere la tv.

<<Hai capito perché ti ho abbandonato per la serata? Perché tanto non vediamo mai il film>>

<<No, tu mi hai abbandonato perché preferisci stare con la tua ragazza>>

<<Questo non è assolutamente vero, preferisco cento volte stare con te>> disse Riccardo accorgendosi troppo tardi delle parole pronunciate.

<<Davvero?>> chiese Alessandro.

<<Sì, cioè no, non sempre. Tipo stasera mi sarebbe piaciuto stare con te ma avevo promesso a Giulia di passare del tempo con lei e sai com'è, poi lei ci resta male. Cioè non è che non mi piace stare con lei, la amo, certo che preferisco stare con lei, però mi piace anche la tua compagnia>>

<<Dove cazzo è il telecomando?>> chiese quasi urlando Alessandro, che aveva smesso di ascoltare il più piccolo per concentrare tutte le sue energie nella ricerca del telecomando.

<<Penso tu l'abbia fatto cadere sotto il divano quando ti ho morso il labbro>> disse Riccardo mettendosi a 90° per cercare il telecomando sotto il divano. Alessandro non poté evitare di guardare il culo del più piccolo, era così tondo e sodo che non riusciva a sopprimere pensieri poco puri.

<<È lontano, non ci arrivo col braccio, se mi spingo un po' ci riesco>> disse Riccardo inarcando la schiena.

Alessandro non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, lo stava letteralmente mangiando con lo sguardo. Si accorse che gli stava venendo duro quando iniziò a sentire male.

<<Ok il telecomando puoi recuperarlo da solo, poi spegni la tv. Io vado a letto perché sto morendo di sonno. A domani>> disse Alessandro coprendosi l'erezione ed andando via dal salotto.

Riccardo alzo la schiena e sorrise soddisfatto, il telecomando lo aveva nascosto nella piega del divano per poter fare quella scenetta. Sapeva che quella posizione gli avrebbe provocato quell'effetto.

Soddisfatto, spense la tv e andò a letto.

Capirsi con uno sguardo | Blanco & Mahmood |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora