Sorte

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I ricordi  di ieri sera mi sono impressi sulla pelle.
E sulle labbra.
Ero... così... felice.
Era tutto perfetto e avrei continuato all'infinito se avessi potuto.
Invece lui si è fermato.
Mi ha allontanato dalle sue labbra e mi ha lasciato come una cretina.
Io in quel momento ero scossa e mi sono messa sotto le lenzuola.
Lui invece era... incazzato nero.
Tratteneva al meglio possibile le parolacce, ma si capiva abbastanza cosa volesse dire.
Poi era uscito dalla camera ed era sceso al secondo piano.
Mi ricordo come se li sentissi ora le sedie cadute e i pugni con i calci sbattuti sulle superfici.
Tremavo come una foglia e più di una volta volevo scappare dalla finestra.
Ma poi i rumori sono cessati.
Prima che la porta della camera si riapriva ho sentito un singhiozzo, ma sul momento non ci ho fatto molto peso.
Ora invece è il mio punto fisso.
Stava piangendo?
Perché?
Per cosa?
Per chi?
Per me?
Gli ho fatto schifo?
Forse anche lui crede che sono una traditrice e mi detesta.
Magari mi ha mentito tutto questo tempo solo per qualcosa che vuole.
Anche se non so cosa.
Stamattina quando mi sono svegliata lui non c'era.
Ma sul comodino dalla sua parte c'era un biglietto.
---
Sono andato a sistemare tutto per "l'interrogatorio". Quando avrò finito mangerai qualcosa e andremo.
A dopo.
Scusa
---
Ancora ora non capisco per cosa si stia scusando.
Il messaggio è freddo e non trasmette nulla di quello che abbiamo provato ieri sera.
Perché io sono sicura che lui ieri non è rimasto indifferente a quello che è successo.
In fondo a cominciato lui.
E ha interrotto lui.
Mi sono sentita così male... e ancora adesso ho un gran freddo dentro al petto.
Nel cuore.
E ora mi sento così stupida... a guardare questo maledetto soffitto.
Provo a riaddormentarmi, ma la luce che entra dalla finestra mi ferisce gli occhi e se mi alzassi non riuscirei di certo a riaddormentarmi.
Così mi alzo e stranamente trovo la porta aperta.
Esco in corridoio e scendo al primo piano.
Giù in cucina il tavolo è apparecchiato e Alex sta mangiando delle fette di pane con la marmellata.
Tutto intorno alla bocca è impiastricciato di rosso, anche le mani sono un disastro e sul pavimento un pezzo di pane caduto giace solitario.
Trattengo le risate a stento.
Io《 Sei un disastro 》
Pulisco velocemente il pavimento con un tovagliolo di carta e la bocca di Alex con un altro.
A《 Scusa mamma, ma la marmellata è troppo buona 》
Lo aiuto a farsi un'altra fetta senza che si sporchi tutto e lo guardo mangiare.
A《 Mamma oggi usciamo? 》
Io《 Scusa Alex, ma oggi io e Drake abbiamo da fare. Ma ti giuro che domani faremo qualcosa insieme 》
Il suo broncio è tenerissimo, ma finisce presto.
Sorride a trentadue denti e continua a mangiare dicendo un "ok" soffocato dalla marmellata.
Mentre sto mettendo apposto il pane con il barattolo di vetro la porta di casa si apre ed entra Drake.
D《 Forza andiamo 》
Provo a incrociare i nostri sguardi, ma i suoi occhi sono occupati a guardare il pavimento, poi mi da subito le spalle e senza aspettarmi esce di casa.
Saluto veloce Alex e lo seguo.
Ruandiamo nella casa dell'altra volta e scendiamo in cantina come l'ultima volta.
Giù è già pieno di licantropi e come al solito non vedo nessuno guardarmi con dolcezza.
Drake mi fa un cenno con la testa di sedermi sull'unica sedia che c'è nella stanza e ubbidisco.
Nel momento stesso in cui mi siedo nessuno apre più bocca.
Il brusio che c'era di sottofondo è sparito e al suo posto un fastidioso silenzio mi rozza nelle orecchie.
D《 Andiamo al sodo. Non voglio fare giri di parole e neanche ingannarti. Guarda questo 》
Mi porge un volantino e lo prendo titubante.
È un normalissimo foglio di carta solo che c'è la mia faccia stampata sopra.
Sotto scritte alcune righe e la calligrafia mi è familiare.

Questa ragazza è scomparsa. So che può non importarvi, ma per me lei era molto. È scappata di casa a causa di un capriccio e io non so dove possa essere. Per favore se qualcuno la riconosce chiami il numero qui sotto.
Licanster John.

In un attimo la nebbia mi offusca il cervello.
Molto?
Per lui sono molto?
Ah giusto.
Per lui sono la sua adorabile puttana giusto.
Ha addirittura sprecato il suo prezioso tempo per scrivere parole sul mio conto.
Dovrei sentirmene onorata giusto?!
D《 Sappiamo che Licanster è una famiglia molto potente di licantropi. Ma qualcosa mi sfugge. Non capisco perché sei scappata. In fondo parliamo di una famiglia ricca e nobile. Perché scappare? Per tutti sei solo una puttana bugiarda- per un attimo il silenzio viene interrotto da un verso di stupore del pubblico, ma solo un attimo- ma io volevo sapere prima la tua opinione su questa faccenda. E nel caso rimandarti a casa e prendere la ricompensa o aiutarti in qualsiasi modo 》
Per questo mi ha rinchiusa qui?
Perché sapeva che li fuori prima o poi qualcuno avrebbe fatto la spia?
Perché sa che i Licanster sono una famiglia di stronzi?
E voleva solo... proteggermi?
Io《 Non sono nulla per lui. I tuoi lupi hanno ragione alfa. Sono una puttana. O almeno ho l'onore di stare in quella casa solo se faccio la puttana. Sono scappata perché mi ero stufata.... di essere sottomessa da uno stronzo del genere 》
Provo a fare respiri profondi per poter continuare a parlare, ma sento il cuore in gola e ho paura che esploda da un momento all'altro.
Le lacrime mi bagnano le guance e dopo due, tre passate le maniche della maglietta di Drake sono già fradicie.
Vorrei dirgli di quello che ha fatto a me, di come mi ha trattata, dirgli anche i particolari pur di convincerlo.
Dirgli di quello che ha fatto al mio...
D《 Allora gente. La considerate ancora colpevole di tradimento? O avete capito quanto siete stati stronzi con lei e gli chiedete scusa? 》
Sento qualcuno alzarsi dalla sedia e una voce forte parlare a Drake con rabbia.
《 Solo perché fa qualche lacrima non vuol dire che abbia ragione! Ti stai facendo prendere dai sentimenti che provi stupido ragazzo 》
Stringo forte il volantino tra le dita accartocciandolo, i miei singhiozzi riempiono la stanza e comincio a tremare sulla sedia.
Non possono riportarmi da lui.
Non dopo tutto questo...
La mano di Drake mi afferra il mento e mi fa alzare la testa.
Ho gli occhi offuscati dalle lacrime, ma vedo abbastanza bene i volti stupiti del branco.
Cosa?
Credevano stessi piangendo per finta?
D《 Signori... se questa vi sembra una bugiarda, o se queste vi sembrano lacrime finte... chiameremo la famiglia Licanster e gliela consegneremo. Sta a voi decidere la sua sorte 》

Ti amo maledetto alfa (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora