Pt.1

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Strecatto, era un ragazzo povero, viveva con la zia, o meglio zia acquisita dato che era una cara amica della madre ormai defunta, il padre faceva il marinaio ma non si faceva vivo da anni, il violetto faceva il fruttivendolo, o meglio consegnava per le case la frutta o la verdura che essi ordinavano.
«Stre svegliati! Sei in ritardo!» esclamò Titina, sua zia acquisita, mentre cercava disperatamente di svegliare quel ragazzo.
«Aspetta zia, altri cinque minuti» rispose Strecatto, con ancora la voce impastata dal sonno.
«Ah si cinque minuti? Sono le dieci e tu dovresti andare a lavoro alle dieci e trenta» disse Titina, diventando seria.
«Sono le dieci?» urlò Strecatto, alzandosi di colpo dal letto.
«Si ti muovi ora?» domandò ironicamente la donna.
«Si ora vado, ma un momento, tu non dovresti stare a lavoro ora?» chiese Strecatto, alzandosi finalmente dal letto.
«Beh le clienti a quest'ora non vengono a farsi i capelli!» rispose Titina, incrociando le braccia.
«Ed è per questo che sembri offesa?» domandò il violetto.
«Ovviamente no, dov'è il bacio del buongiorno?» rispose Titina, facendo la finta offesa.
«Scusami zietta» disse Strecatto, facendole la voce dolce, detto ciò, baciò la guancia della donna.
«Ora vai che è tardi» disse Titina, sorridendo.
«Corro!» rispose il violetto.

«Signor Cico per favore ho bisogno che lei e la signorina Delfina torniate! Qui è tutto un casino, la bambinaia è andata via e sono rimasta da sola!» esclamò Greta, una donna che lavorava nella villa di Cico, Greta era molto importante per i ragazzi, lavorava in quella casa da quando Cico era nato, e continuò a farlo anche dopo la morte dei genitori del rosso.
«Va bene Greta, io e Delfina stasera stessa prendiamo il volo per ritornare» rispose Cico, egli si trovava in Germania con la sua ragazza, Delfina.
«Va bene signore, a stasera!» esclamò Greta, staccando il telefono, se non si fosse capito, Cico aveva due fratellini, Martin che aveva sui 14 anni e Thomas che ne aveva 10, oltre alla casa, all'azienda di famiglia, Cico doveva fare da tutore anche ai suoi fratellini, aveva un incarico enorme per la sua età, aveva solamente 23 anni.

«Cico ma noi stasera dovevamo andare alla festa! Non possiamo tornare domani mattina?» domandò Delfina, la ragazza di Cico.
Il rosso in realtà non la amava, non ne sapeva niente dell'amore, stava con lei solo perché i suoi genitori lo desideravano, dato che la famiglia di Delfina e quella di Cico erano amici stretti.
«Delfina per favore, avremo altre opportunità per andare a delle feste, ma ora Greta e i miei fratelli hanno bisogno di me» rispose Cico.
«Va bene amore, come vuoi tu» disse Delfina, abbracciandolo, girando gli occhi al cielo.
Delfina all'apparenza sembrava buona, ma in realtà è l'esatto contrario, neanche lei amava Cico ma lei stava con lui non per desiderio delle famiglie, ma per i soldi, dato che Cico era una ricco imprenditore.
«Grazie per la comprensione, prepara la tua valigia che io vado a prenotare il volo» disse Cico, staccandosi da quell'abbraccio.
«Me lo dai un bacio prima?» chiese Delfina, sorridendo, senza avere risposta, Cico baciò la donna.
«Ora vado» disse Cico, prendendo poi la giacca.
«Ciao amore mio!» esclamò Delfina.
«Non sopporto più quei mostri, rovinano sempre tutto anche a distanza!» parlò fra se Delfina, una volta che Cico abbandonò l'appartamento in cui erano alloggiati.

«Ora basta! Calmatevi!» urlò Greta, facendo spaventare i bambini.
«Ma dai Greta non sto facendo niente io!» disse Martin, mentre leggeva un libro.
«Prima non facevi niente, ma ora stai litigando con Thomas, per vostra informazione stasera finalmente tornerà Cico, e assumerà una nuova babysitter!» esclamò Greta, incrociando le braccia.
«Ma come Cico già torna!» esclamò Thomas, sbuffando.
«Già è finita la pacchia nanetto» rispose Martin, ridendo.
«Stai zitto tu! Te ne devo dare altre?» urlò Thomas, preparando i pugni.
«Basta!! Andate in camera vostra!» urlò Greta, esausta.

𝓲𝓵 𝓶𝓲𝓸 𝓯𝓻𝓮𝓮𝔃𝓮𝓻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora