«Stai bene?» Chiese Cico una volta che ebbe accostato la macchina, riuscendo a schivare la macchina che li stava per colpire.
«Cosa?» Domandò Strecatto, intontito dalla poca distanza che separava lui e Cico, quasi si sfioravano le labbra.
«Ti ho chiesto se stai bene» Ripeté il rosso a tono basso, senza muoversi di un centimetro.
«Credo...di sì, lei?» Disse Strecatto senza muoversi a sua volta, nessuno dei due aveva intenzione di farlo.
«Credo anch'io di stare bene» Disse avvicinandosi involontariamente al volto del violetto.Come se l'avesse colpito un fulmine, però, si allontanò di scatto da Strecatto mettendosi a sedere meglio, al che il violetto rimase deluso, ma senza ribattere si sistemò a sua volta sul sedile.
«Che fortuna ho avuto» Disse Cico, confondendo Strecatto.
«In che senso?» Domandò il violetto.
«Niente, meglio se andiamo» Disse sospirando Cico.
«Si, è meglio» Rispose Strecatto, ancora confuso.Cico provò a far partire l'auto, ma essa emetteva rumori senza mettersi in moto.
«Che succede?» Domandò allora il violetto.
«Non parte la macchina» Sospirò Cico.
«Non parte?!» Chiese incredulo Strecatto.
A quel punto Cico appoggiò la testa al volante, esausto da quella giornata.
Decise, quindi, di chiamare il carro attrezzi.«Non ci posso credere! Mi sta dicendo che devo aspettare 45 minuti l'arrivo del carro attrezzi?» Iniziò ad alterarsi al telefono dopo qualche minuto.
«No! Non so cos'abbia l'auto! Proprio per questo la sto chiamando!» Esclamò dopo qualche attimo di silenzio.
«Beh d'accordo, con voi è sempre la stessa cosa, vi aspetto qui» Disse per poi chiudere la telefonata e rientrare in auto.
«Non è possibile, un'altra volta» Sussurrò esasperato.
«Beh andiamo stia tranquillo Cico, è stato quasi un incidente e per fortuna non è successo nulla» Disse Strecatto, provando a tranquillizzarlo.
«La fortuna è che ho avuto dei buoni riflessi, ma come ti viene in mente di scendere dalla macchina quando è ancora in movimento? Cosa hai in quella testa!» Esclamò con un misto di rabbia e preoccupazione in voce.
«Che cosa ho nella testa? Ma se lei mi stava strillando! E poi, senta, chiudiamola qui per favore!» Disse Strecatto.
«E poi chi guida deve guardare avanti, perché la colpa è mia? Chi è che mi ha rinchiuso qui?» Riprese il discorso il violetto.
«Ah quindi la colpa sarebbe mia?» Chiese Cico.
«Beh si! Perché sempre io devo avere la colpa?» Ribatté Strecatto gesticolando.
«Basta adesso, non voglio più discutere ora, siamo per strada e non mi va» Tentò di porre fine alla discussione il rosso.
«Invece discutiamo! Discutiamo perché fa freddo, così ci riscaldiamo, che cosa mi doveva dire?» Continuò Strecatto gesticolando.
«Shh! Io devo aspettare qui il carro attrezzi, ora ti chiamo un taxi, così vai a casa» Cico lo zittì, prendendo il telefono per chiamare un taxi.
«No! Macché! Io resto qui a farle da aiutante!» Ribatté il violetto.
«Che?» Domandò Cico confuso.
«Farle da aiutante! Aspettare! Attendere!» Rispose Strecatto con tono di ovvietà.
«Questo l'ho capito, ma te ne vai lo stesso, stai morendo di freddo, ti chiamo un taxi» Ribatté Cico, vedendo come il violetto si passava le mani sulle braccia scoperte per riscaldarsi.
«No! Ora basta, io rimango con lei! E voglio congelarmi accanto a lei, vuole litigare anche per questo?» Disse con determinazione Strecatto, prendendogli il cellulare dalle mani per chiudergli la chiamata.Cico rimase piacevolmente stupito da quel gesto, Delfina non avrebbe mai fatto questo per lui, tutt'altro.
Anziché tranquillizzarlo si sarebbe lamentata di come a delle persone ricche potessero accadere cose del genere, inoltre, non avrebbe mai atteso che Cico le dicesse di andare a casa, bensì, l'avrebbe fatto di sua spontanea iniziativa.
Cico era consapevole di tutto ciò, ma era consapevole del fatto che anche Strecatto avesse i suoi difetti insopportabili, ed erano più sopportabili quelli di Delfina, o almeno, voleva convincersi di questo.Cico prese la sua giacca dai sedili posteriori e la poggiò sulle spalle del violetto.
«Grazie» Sussurrò il rosso, riferendosi all'attesa che avrebbe sopportato Strecatto assieme a lui, a costo di gelarsi.
Strecatto sorrise lievemente a Cico, che gli accarezzò il volto, gesto che fece chiudere gli occhi al violetto.
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𝓲𝓵 𝓶𝓲𝓸 𝓯𝓻𝓮𝓮𝔃𝓮𝓻
Romanceper scrivere questa storia mi sono ispirato a una serie che ho visto, Flor. Ci tengo a precisare che a scrivere alcune scene, mi ha aiutato una mia amica. La storia non contiene parolacce o scene troppo esplicite per rispetto di Cico e Strecatto :...