«Delfina possiamo parlare?» Cico era ormai determinato, avrebbe chiesto alla donna di tornare con lui, infondo era ciò che lei voleva più al mondo, lei lo amava davvero, o almeno così faceva credere all'uomo, cosicché quest'ultimo arrivò a sentirsi in colpa, fino ad andarle a chiedere di sposarlo al più presto possibile, prima che lei morisse.
«Certo, vieni pure amore...cioé...volevo dire Cico, scusami é che sono così abituata al pensiero di noi due felicemente innamorati che stento ancora a credere che il mio più grande sogno si sia ormai infranto» Disse Delfina con voce alquanto drammatica, non facendo altro che aumentare i sensi di colpa di Cico, e così anche della sua determinazione.
«Proprio per questo sono venuto qui» Fece per dire il rosso, sedendosi sul letto accanto alla donna.
«Ci ho riflettuto molto, la nostra storia é stata davvero intensa, due anni di relazione non si scordano facilmente, per quanto io abbia avuto incertezze su di noi ora sono abbastanza sicuro di una cosa, Delfina, voglio sposarti, voglio far sì che il tuo sogno più grande si realizzi e renderti felice, perché lo meriti» Affermò con sicurezza Cico, neanche una delle parole appena dette era vera, egli era così innamorato del violetto che, se non fosse per una situazione così critica, non sarebbe mai tornato con Delfina, ormai non provava più niente per lei, dubitava di aver provato qualcosa anche in passato, da quando aveva conosciuto Strecatto, il rosso provava sensazioni mai sentite prima con nessun altro.«Amore mio...dici sul serio? Aspetta, non sarà perché ti faccio pena, vero? Cico, sai che non accetterei mai una cosa del genere e che se dovessi tornare con me vorrei che lo facessi solo ed esclusivamente perché mi ami e-» Quella sceneggiata perfettamente strutturata fu interrotta dal rosso, che pose fine a tutte le finte paranoie che la donna aveva nominato.
«Sono pienamente sicuro della mia scelta Delfina, voglio sposarti, vuoi essere mia moglie?» Domandò Cico con il sorriso più falso che potesse avere in volto, l'uomo non riusciva ad essere felice neanche accontentandola, sapeva che sposare una donna che non amava non l'avrebbe mai reso felice, tantomento Strecatto l'avrebbe sposato una volta vedovo.«Oh amore mio, credevo non sarebbe mai successo! Certo che voglio sposarti!» Così dicendo, la donna si fiondò sulle labbra dell'uomo, che ricambiò dopo poco.
«Dobbiamo organizzare tutto! Gli inviti, i vestiti, dobbiamo arredare la casa e preparare tante pietanze deliziose, gli invitati resteranno a bocca aperta!» Iniziò a farneticare la donna, gesticolando e non smettendo di sorridere.
«Aspetta, invitati? Vestiti? Delfina, hai intenzione di festeggiare? Sei troppo debole, non mi pare il caso di-» Fece per dire Cico, interrotto dalla donna.
«Non preoccuparti amore mio, la mamma mi aiuterà, non sarò sola ad organizzare tutto, inoltre, per te farei questo ed altro, ti amo» Sussurrò le ultime due parole la donna, avvicinandosi all'uomo per stampargli un ultimo bacio ed andare via dalla sua camera per raccontare tutto alla madre ed organizzare la festa di fidanzamento ufficiale al più presto, o, come a lei piaceva chiamarla, la loro festa di matrimonio.time skip: 1 settimana dopo
Era passata una settimana, Delfina aveva organizzato tutto, per quanto riguarda la festa. Martin continuava ad andare in quel posto per prendersi a pugni con uomini più grandi.
Questa volta aveva deciso di andare via per davvero, ma i due uomini non volevano fargliela passare liscia così facilmente, gli avrebbero fatto fare delle prove, con o senza il suo consenso, quest'ultimo non era presente, il che obbligò gli uomini ad intrappolare il ragazzo, legandolo con una corda;
inoltre questa sera ci sarebbe stata la festa di "matrimonio" fra Delfina e Cico, e Thomas e Roberta non ne erano per niente felici, ciò porto loro, a rovinare il più possibile quella festa, mettendo del colorante nelle bibite, dei vermi nel cibo e sabotare poi in seguito la serata.
Strecatto si era rifiutato di partecipare, preoccupato per Martin che non lo vedeva da ore, decise di andarlo a cercare.«Ti giuro che io sono qui per scaricare la mia rabbia come tutti gli altri» disse Martin, mentre uno dei uomini gli portò da bere.
«E cosa ti fa arrabbiare? Una ragazza?» chiese l'uomo.
«Si una ragazza speciale» disse Martin, per poi bere un sorso d'acqua.
«Un classico, speciale ma innamorata di un altro» disse l'uomo, accentuando una risata.
«Già...ma che schifo! Ma questa non è acqua! È porcheria!» disse Martin sputando l'acqua.
«Non approfittare della mia gentilezza, ora devo legarti di nuovo» disse l'uomo, per poi legarlo nuovamente.
«Ti prego lasciami andare!» implorò il più piccolo.
«Non sono io che decido» affermò l'uomo, per poi andarsene.
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𝓲𝓵 𝓶𝓲𝓸 𝓯𝓻𝓮𝓮𝔃𝓮𝓻
Romanceper scrivere questa storia mi sono ispirato a una serie che ho visto, Flor. Ci tengo a precisare che a scrivere alcune scene, mi ha aiutato una mia amica. La storia non contiene parolacce o scene troppo esplicite per rispetto di Cico e Strecatto :...