I'm serious - Day6

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- Ti piace di più il thè alla pesca o al limone?Mi chiese Chan improvvisamente

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- Ti piace di più il thè alla pesca o al limone?
Mi chiese Chan improvvisamente.
- Perché me lo chiedi?
- Perché potrebbe compromettere la nostra relazione.
Lo guardai con la coda nell'ochio.
- Allora?"
- Ehi! È difficile ok? Una domanda come questa ha un rischio troppo elevato.
Scherzai.

Passai le dita sul tavolo, Chan è tipo da thè alla pesca o limone?

- Preferisco la pesca.
- Ahhh Y/n, sei davvero senza speranze.
- Preferisci davvero il limone?
- No, mi fa schifo l'estathè.
- Cosa me lo chiedi a fare allora?!
- Y/n... ti rendi conto di star bevendo un estathè al limone vero?
Guardai il mio bicchiere con accanto la lattina color giallo, avevo appena fatto l'ennesima figura da stupida.

- Le opzioni sono due. O hai detto pesca pensando che piacesse anche a me o sei semplicemente stupida.
- Stupida, sicuramente.
Presi un sorso.
- Certo, decisamente stupida.
Mi diede ragione.

- Scusi!
Attirò l'attenzione di una cameriera.
- Possiamo pagare?
- Certo! Sono 6000₩.
Cominciai a cercare i soldi nel portafoglio per poter pagare, Chan d'altra parte sembrava essere in difficoltà, conoscendolo avrebbe voluto sicuramente pagare la mia parte, questa volta toccava a me.

- Aspetti... ci sono quasi.
Parlò contando le monete.
- Ecco a lei.
Le sorrisi invece consegnando la mia banconota.
- Grazie mille!
- Ma cosa hai fatto?!
Mi guardò Chan.
- Ho pagato.
- Ma dovevo pagare io!
- Tu mi offri sempre tutto!
- Perché sono una persona gentile!
- E io non lo sono?
- No! Non mi hai lasciato pagare.
Fece un finto broncio.

Guardai attraverso la vetrata del bar, il sole era ancora alto nel cielo, si prospettava essere una bella giornata questa.

- Ti è mai capitato di voler volare verso il cielo?
Mi risvegliò dai miei pensieri proprio Chan che sembrava essersi messo a fissarmi.
- Come?
- Dico... sei bella quando guardi il cielo. Sembra che tu voglia raggiungerlo a tutti i costi.
Mi sorrise.
Non gli risposi, non c'era bisogno.
Poi la sua espressione cambiò, come me, guardò il cielo e questa volta fui io ad osservarlo.
Il suo viso non traspariva alcuna emozione, non riuscivo a decifrarlo, pensai solo all'ora quanto Chan potesse sembrare un libro aperto, in realtà era tutto il contrario.
Nonostante fosse il primo a volersi far conoscere, dentro nascondeva un mondo, inesplorato, sarei mai riuscita a conoscere tutto di lui?

- Andiamo al parco?
Si voltò di scatto verso di me spaventandomi.
- Bell'idea.
Gli sorrisi.

Entrambi ci alzammo all'unisono uscendo dal bar.
Mentre camminava, affianco a me, sentivo le nostre mani sfiorarsi ogni tanto, era strano, non riuscivo a ritirare la mano.

- Attenta!
Mi prese di scatto dalla schiena obbligandomi a venirgli in contro.
Sentì le ruote di una bici oltrepassarci.

- Meno male che esiste la pista ciclabile...
Ironizzò Chan mentre mi lasciava andare.
- Wow... era vicinissimo.
- Ti ha solo sfiorata fortunatamente.
Mi passò una mano sulla testa passandola fino alla mia spalla dalla quale mi strinse.
Mi sentì al sicuro accanto a lui.

- Quindi Park Y/n...
Attirò la mia attenzione.
- Ti sta molto bene la mia giacca.
Sorrise.
Guardai la giacca che mi aveva prestato tempo prima, una sera qualsiasi fuori dal locale. Dopo quel giorno mi dimenticai di restituigliela.
- La rivuoi vero?
- Nah, sta meglio a te che a me.
Parlò fiero guardando avanti a sè.

- Prendiamo un gelato al parco?
Ci dovrebbe essere il carretto dei gelati aperto...
Pensai.
- Potremmo si. Vediamo quando arriviamo lì.

- I ragazzi stanno bene? La tua crew intendo.
- Penso di si, ci alleniamo spesso di recente.
- Prenderete mai parte a qualche competizione?
- Ne abbiamo fatto qualcuna l'anno scorso. Ora ci siamo dati un anno sabbatico di soli allenamenti.
- Non sforzatevi troppo.
- Si mamma.
- Ehi!
Gli tirai un pugno.
- Io mi preoccupo!
- Non ti devi preoccupare per noi Y/n.
Poi mi superò camminando all'indietro per guardarmi negli occhi. Mi metteva in soggezione il suo silenzio, teneva le mani in tasca ma la sua espressione felice e spensierata gli dava un'aria totalmente diversa, mi faceva impazzire.
- Che c'è?
Chiesi con una mezza risata.
- Ti va una corsetta?
- Una corsetta? Per morire contro di te?
Stai scherzando spero.
- Chi ha detto che tu devi correre?
Detto ciò mi venne in contro inginocchiandosi a terra.
- Forza!
Mi invitò.
- Vuoi che salga sulle tue spalle?
- Dai! Sarà divertente!
- E se tu dovessi cadere?
- Non ci faremo male, e se dovesse succedere farò di tutto per farti uscire illesa.

Decisi di dargli ascolto, saltai sulle sue spalle, lui teneva le braccia strette alle mie gambe.
Sentivo il vento svolazzare tra i miei capelli, i mille sguardi dei passanti che superavamo, le nostre risate che riempivano la città.

Arrivammo in un batter d'occhio al parco.
Chan si fermò proprio all'entrata per riprendere fiato.

- Wow... che corsa...
Sospirò.
- Chan?
- Si?
- Adesso io come scendo però?
Chiesi imbarazzata.
Lui si guardò attorno decidendo di seguire il sentiero del parco.
Alla prima panchina che incontrammo mi fece scendere facendomi appoggiare su essa.

Mi sedetti accanto a lui rimettendomi in ordine e riabutuandomi alla sensazione della terra sotto i piedi.

- Facciamo qualcosa di più tranquillo la prossima volta.
Scherzai aggiustandomi i capelli.
- Ci sarà una prossima volta?
- Perché no? Non vuoi?

Non mi rispose, si alzò in piedi roteando su se stesso qualche volta.

- Settimana prossima torniamo qui, sai che se segui tutto il percorso di questo parco si arriva su una collina che ti fa vedere tutta Seoul?
- Mh no, non lo sapevo. È lunga la strada?
- È tipo un sentiero di montagna, circa due ore, solo che qui è collinare, non sarà difficile arrivarci.
- Mi piacerebbe vedere tutta Seoul.
- Allora lo faremo.
- Settimana prossima...
- Esatto... quindi vuoi il gelato ora?

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Scusate il ritardo

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