Capitolo 4
Una strana sensazione si propagò dentro di me, forse troppo comune per il resto del genere umano, quando quel tipo di noia si faceva sentire tanto da non riuscirla a domare e più mi rigiravo nel letto e più quella sensazione peggiorava.
Presto decisi di alzarmi, e solitario scelsi un posto del letto per riuscire a guardare la gente mentre passava, come se aspettassi qualcuno.
Oggi era la terza sigaretta, e di Thomas nessuna traccia. Nessun messaggio, nessuna risposta alle mie seicento chiamate per smettere con quel dannato telecomando.
Avevo ancora quelle palline fastidiose, vibravano quando ero più rilassato come se thomas mi stesse fissando, come se sapesse cosa facevo. Masturbarmi non aiutava,peggiorava solo, ero stufo di quello strano prurito che portava a grattarmi sui pantaloni, strusciando il palmo contro quella che era la mia erezione.
Incrociai lo sguardo di quache passante, dovevo distrarmi, e non rischiare di alzarmi con il cazzo duro mentre premeva forte contro la stoffa dei boxer che grudava di essere liberato, succhiato, schiaffeggiato dal mio migliore amico.
Quello che mi aveva causato tutto questo.
Stavo cercando di limitare i miei impulsi animaleschi, tutto era troppo bagnato, le mie strazianti grida trattenute erano arrivate alla villa di fronte. "Spegmi questi maledetti aggeggi Phomas" scrissi al moro, "ti ofio" esclamai. Ma nulla.
Il correttore automatico non era d'aiuto.
Senza accorgermene la mia mano era di nuovo sul mio pigiama per garantirgli una posizione più comoda, e meno visibile ad occhi estranei.
Mi preparai.
Il mio intento? Vendetta. Non sono Thomas poteva infilarmi dei vibratori a pallina dentro il culo solo perchè volevo lui su di me. Indossai una camicia bianca, stretta e aperta all'addome, il suo costume che calzava alla perfezione e come tocco finale gli occhiali da sole; lasciai i capelli spettinati, piacevano tanto al mio tommy.Una colonia di lavanda, misto con la menta inondò la casa intera, una cosa che feci prima di uscire di casa, con tutte quelle palline vibranti, era maledire thomas. Presi uno dei miei rossetti e colorai tutti gli specchi, <<anche io so giocare bene, mio caro>> esclamai sorridente, parlando tra me e me.
Riuscendo a scendere le 10 scalinate della sua amata casa al mare iniziai a passeggiare per raggiungere il chiosco dove aveva da poco iniziato a lavorare Thomas.
La testa è calda e le mani sono fredde. Già da questo si dovrebbe capire che la mia testa andava per conto suo, dei rumori fini, veloci e per nulla delicati erano ormai fin dentro le orecchie, iniziai a sudare, peggio di quella stessa mattina.
<<Bastard- ahhh>> liberamete mi usci un gemito, per niente trattenuto fui costretto a piegarmi, tremante poggiai le mani sulle ginocchia, senza aprire gli occhi, li strizzai.
Iniziai ad ansimare, le gambe nn si reggevano più e le mai stritolavano già da diversi secondi le mie nude ginocchia. Cercai di prendere il telefono per mandargli un qualsiasi insulto, ma appena lo sfiorai cadde sulla sabbia calda, bollente, <<thomas io- ahh -dio>>strizzai ancora di più gli occhi sentendo vagamente il vibratore, che stava diventando più veloce che mai.
Stavo iniziando a sudare quando un suono richiamò la mia attenzione.
<<Stai bene?>>.
Una figura mascolina si prestò davanti a me. Lui era alto, biondo e con un sorriso luminoso, gli occhi erano grandi e sul verde scuro. Non era chi cercavo. Il ragazzo a petto nudo poggiò subito la mano venosa sul mio fianco destro, trattenni un verso seccato quasi stanco.
STAI LEGGENDO
Neverending Story - Storia Infinita
Teen Fiction[COMPLETA] Quei due sapevano a memoria dove volevano arrivare..💒 "Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per il mondo, che mi rasserena soltanto il sapere che sono stato autentico, che sono riuscito ad essere quanto di più somigliante a me st...