|| Battito d'ali ||

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Capitolo 7

<<è tutta questione di tecnica pivello- devi solo trovare il momento per.. diventare farfalla.. o bruco>> blaterò pensante, Minho, mentre camminava al mio fianco senza un valido motivo.

Erano venti minuti che parlava di me e di thomas, voleva faeci mettere insieme, ma non volevo dirglielo. Non ora. Non senza Tommy.

Per rispetto, annuii, mentre rimettevo in ordine dei libri in un carrello, e rimetterli nei rispettivi scaffali in legno. La biblioteca era grande, sempre pulita, illuminata da una finestra grande non appena qualcuno percorreva le scalinate per andare al piano di sopra, coperto da altri libri che parlavano di soprannaturale.

<<Questo posto sarebbe perfetto per una scopata gay>> aggiunse, gesticolando <<minho- noi non->> provai a dire, mami bloccò, bloccandomi le braccia, mettendo le mani su entrambe le clavicole.

Sorrise aggiungendo un'occhiata maliziosa <<senti me- che ne diresti di festeggiare il tuo nuovo lavoro, andando in un pub dove- casualmente ti trovassi due attivi gay e.. che ne so.. magari, una cosa a tre-.. solo per farlo ingelosire con un pompino>>.

Lo aveva appena detto? "Quattro vibratori a pallina, tenuti per 24h, sono peggio di una cosa a tre" osai pensare. Subito tolsi le braccia di Minho, schifato dalla sua proposta di sesso a tre con sconosciuti, ma lui mi guardò sbalordito, confuso.

<<Cinque anni fa avrei accettato perchè sapevo del suo punto debole, ma ora Thomas è... imprevedibile>> provai a dire, ma presto mi resi conto di come Minho voleva dare voce al so grido, iniziò a sbracciare saltellando. Non capivo.

<<Ti sei messo degli oggetti erotici per ventiquattro ore-? Io->>.

Sbarrai gli occhi, misi una mano sulla sua bocca sbattendolo contro il mobile, facendo cadere un libro, cercai di zittirlo il più presto possibile. Ma non appena tolsi la mano, sentendo vagamente una voce, lui ripartì <<come hai fatto ha metterti quei cosi- Thomas si è insospettito? Perchè li avevi..?>>

Immobile, non parlavo, non mi muovevo.
Come se fosse immune al suo tocco mentale.
Avevo davvero dato voce ai miei pensieri?

<<T-thomas -minho fece un acuto fastidioso, che obbligò due giovani a girarsi- shh zitto.. diciamo che thomas..>> provai a dire, ma non riuscivo, diventai rosso in viso dall'imbarazzo.

Cosa potevo inventarmi?

<<Prova a dirmelo con nonchalance.. è semplice->> disse l'asiatico, mentre balbettava gioie impossibili da capire, provai ad aprire la bocca, spiccicare qualche parola ma qualcosa venne in mio soccorso.

Lo stomaco iniziò a contorcersi, mostrando al mondo bandiere lgbtqia+ e cuori rossi, con delle farfalle blu per dare più colore.

..."Tommy".

Era lì. Che mi baciava, mi stringeva i fianchi facendomi sentire importante, capito. Vidi tutto bianco intorno a noi, le persone erano sparite, il rumore di libri che cadevano era ormai lontano. S
Eravamo solo noi due.

<<Provocazioni. Me lo avevi consigliato tu minho>>

[...]

Thomas's pov:

<<Quindi fammi capire bene- tu hai finto di essere ubriaco per.. scoparti Thomas, ma a lui non gli è piaciuto, così ti ha messo dei vibratori... Ma ora la domanda viene spontanea..c-come hai fatto a toglierle?>> Elencò l'asiatico, contanto e indicando noi due come se fossimo sconosciuti.

Newt era rosso in viso, forse sperava di star vivendo un incubo, ma io ero il contrario, glielo avrei detto e lo avrebbe accettato. Avrei fatto di tutto pur di non sentirlo mentre chiedeva al biondino di una cosa a tre con tizi ubriachi.

Neverending Story - Storia InfinitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora