|| Pride Paradise||

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Capitolo 8

Come faceva ad essere così idiota...

Aveva avuto una delle idee più stupide che potesse avere, il luna park. Minho, sapendo che io e Thomas non eravamo solo amici, aveva pensato che sarebbe stato divertente stare lontani per un po', accennandogli il fatto che io e Thomas non avevamo fatto nulla di quello che pensava lui.

Ovvero il sesso.
La sua testa fra le gambe, è un conto. Ma il suo membro dentro di me era qualcosa di inaspettato, ma allo stesso tempo mi faceva crescere la voglia di provare quella sensazione di vuoto che tutti dicono.

Il luna park aveva iniziato ad affievolirsi e a silenziarsi attimo dopo attimo, lasciandosi sommersi dalle nostre risate e dalle luci di quei pochi giochi ancora rimasti accesi. Probabilmente si era fatto più tardi di quanto fossi abituato a fare, ma il fatto che mi stessi divertendo con il mio ragazzo mi aveva influenzato gravemente sul mio bisogno di tornare a casa che era improvvisamente scomparso.

Potrei distrattamente la mamma sul prezzo di Thomas, mentre gli sorridevo tenendo grasso nel cervello l'aneddoto raccontato per l'ennesima volta da galli, che chissà perché ci faceva sempre ritrovare tutti in cerchio ad ascoltare punto era così trascinata dalle risate da ritrovarmi a lacrimare e a dover cercare di trattenermi la pancia, e il trucco.

Amavo truccarmi, e Thomas lo sapeva, non avendo portato i miei trucchi con me, mi era stato detto che dovevo rimanere per un solo mese al mare e con il mio migliore amico. Invece mi sono ritrovato con il mio gruppo gli amici della scuola, e con un milione di persone pronte a giudicarmi.

Non è da tutti i giorni vedere un ragazzo toccato e vestito in modo paranormale. Ma era più forte di me. Era la mia comodità.

Avevo i capelli sparati in aria, gli occhi erano ricoperti di mascara e matita sulla parte sotto, sfumato, poi ero accompagnato da un leggero rossetto ma che non mi dava troppo peso; la maglia l'aveva scelta Thomas, mi stava larga , era una delle sue, così mi misi un jeans nero attillato è strappato sulla retro della coscia e sotto il ginocchio. Le scarpe erano abbastanza grandi, ma con un piccolo tacco che mi faceva più alto.

Ho sempre pensato di essere alto quanto Thomas, ma più gli stavo a fianco, più capivo di essere basso. Per l'esattezza di 6 cm.

Rimasi a tastare il muscolo di Tommy per qualche secondo, ma che per me sembrava un'eternità, come se fosse una scena a rallentatore. Sentire quanto nel suo bicipite fosse tremendamente duro mi piace pensare a quella sera, in spiaggia, con dei vibratori del cazzo. Mi misi a pensare a cosa provava Thomas mentre sentiva la punta del mio cazzo arrivargli in gola.

Era tremendamente erotico, dopo quella sera, anche se non passati tanti giorni, mi fece pensare a dove potevamo fare un altro giro. Thomas sapeva quello che mi passava per la testa perché in quel momento, Thomas si gira verso di me, sorridendo mi scusi dando la testa come se non capisse cosa stavo facendo.

Accarezzai la sua pelle morbida per poco tempo spostando da destra a sinistra, su e giù, il pollice. Mi guardai intorno arrossendo di poco ma non smettendo di volerlo.

Io e Thomas non potevamo sparire ad un certo punto, misteriosamente, per poi tornare tutti e due spettinati e con della rossetto sbavato sul collo, sulle braccia, sui contenuti. Anche se l'idea mi stuzzicava, non potevo rischiare di farmi beccare.

Con noi c'erano Gally, Minho e Sonya.
L'asiatico aveva invitato anche gli altri però essendo nove di sera era difficile che potevano raggiungerci, così optammo per un piccolo viaggio al luna park non lontano dalla biblioteca dove avevo preso a lavorare quella stessa mattinata.

Tutti i miei amici erano in piedi, ad aspettare me che invece ero beatamente seduto, poggiato sulla spalla del mio Thomas. Felice.

<<Mi sto annoiando- Minho mi sto annoiando~>> blaterò mia sorella Sonya, scuotendo di poco le braccia lungo i fianchi slanciati. Lei era bionda come me, capelli lunghi e mossi fino al sedere, aveva occhi scuri e grandi ma con un pizzico di lucidità che se glieli guardavi.. lei rideva come una bambina.

Neverending Story - Storia InfinitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora