Capitolo 14

73 1 0
                                    

E così passai due ore a guardare Zack ballare. E devo dire che anche se dopo un po' incominciai ad annoiarmi, ho davvero adorato le performance di Zack. Quando lui finì la lezione, ringraziai ancora Miss Joséphine per avermi fatto assistere alla lezione. "Nessun problema, e torna pure quando vuoi" disse in risposta sorridendo. Chiacchierammo ancora un po' io e lei mentre Zack si cambiava, dopodiché ce ne andammo insieme. Parlammo per un po' della sua lezione di danza. Lui continuava a dire che poteva migliorare, e che voleva impegnarsi, e io continuavo a dire che secondo me era stato fantastico. "Lo dici solo per fare il lusinghiere" diceva Zack con fare scherzoso, e io per ripicca:" Ma no, non è vero, sono sincero, sei stato veramente bravo" e continuammo a ridere così per un'oretta. Quando arrivammo in prossimità di casa sua ci salutammo allo svincolo prima. "Bhe allora ci vediamo lunedì" disse lui, "Certo, a meno che non ti manchi troppo la mia presenza" risposi scherzando. "Tratterrò questo forte impulso" disse seguito da una risata. E si avviò verso casa. Lo guardai da lontano finché non lo vidi entrare in casa. Quindi alzai i tacchi e  me ne tornai a casa. Dopo mezz'ora di camminata, mentre ero quasi arrivato a casa, mi squillò il telefono. "Pronto?" "Ehi Vincent, sono Zack." "C'è qualcosa che non va?" chiesi io stupito di quella chiamata. "Mi dispiace disturbarti, ma non è che potresti ospitarmi fino a lunedì?". C'era la fortuna che i miei fossero in visita dai miei nonni per un mese, e quindi sotto questo punto di vista non c'erano problemi, avrei dovuto pulire e sanificare tutto dopo, ma pazienza. "Per me non ci sono problemi" dissi dopo un momento di ragionamento. " Posso sapere perché?" "..." Zack stava in silenzio, senza accennare ad una risposta. Pensai che se mi aveva chiesto di ospitarlo doveva essere successo qualcosa di spiacevole. "Fa lo stesso, me lo spiegherai con calma più tardi, ti vengo a prendere dove ci siamo lasciati" "Se vuoi vengo io da te, mandami la tua posizione-" ma non ebbe il tempo di finire che gli riattaccai in faccia. Se lo avessi lasciato continuare, avrebbe insistito ancora di più. Così tornai indietro, ragionando su cosa poteva essere successo. Dopo un altra mezzora di camminata, arrivai allo svincolo per la casa di Zack. Era rannicchiato per terra sulle ginocchia. Aveva la felpa sulle spalle e la testa contro le gambe. Gli diedi due colpetti con la testa e lui l'alzò piano la tesata. "Ehi ciao" disse lui mogio "Ciao, come stai?" chiesi io un po' preoccupato. "Sto bene..." era molto stanco, si vedeva. Però detto ciò si alzo in piedi di scatto:" E comunque non si riattacca in faccia alle persone" e mi diede un pugno sul braccio. "AHIO" mi aveva fatto male, non mi aspettavo mi tirasse un pugno! Lo guardai con una espressione imbronciata e lui si mise a ridere. Ero sollevato, se stava ridendo la situazione non doveva andare così male. Senza quasi accorgercene ci misimo a chiacchierare del più e del meno, e ci dirigemmo verso casa mia. Arrivammo al portone di casa mia, dopo un ulteriore mezzora di camminata. Ricordo che le mie gambe erano allo stremo, e anche di fluttuare non ne avevo più la forza. Vivo in una grande casa a due piani. All'esterno è bianca, con un paio di finestre sul lato frontale dell'abitazione. Mentre prendevo le chiavi di casa dalla tasca, Zack mi afferrò il polso e mi chiese:" Sei proprio sicuro che non sia un problema che io stia a casa tu?" mi chiese un po' preoccupato. "Se ti dicessi di sì torneresti a casa tua a dormire nel tuo letto?" chiesi guardandolo negli occhi. Lui abbassò lo sguardo e non rispose. "Ti ripeto che non c'è assolutamente nessun problema per dormire a casa mia." cercai di rassicurarlo ancora una volta. "In più è da un po' che avrei voluto invitarti a casa mia, questo è stato un ottimo pretesto" dissi mentre aprivo la porta di casa mia.

///////////////////////////////////

Non avevo mai visto una casa così grande e ordinata. Appena si entrava c'era una piccola anticamera e subito dopo un immenso salotto, con una grande televisione sulla parete e di fronte un grande divano bianco, sotto un tappeto dello stesso marroncino dei miei capelli. "Woah hai veramente una bella casa" dissi mentre giravo la testa curioso. Lui mi guardò con aria soddisfatta e mi rispose:" Sono felice che ti piaccia". Ad un certo punto però, sentì una vocina, che veniva dal piano di sopra. "FRATELLONEEEEE, sei tornato a casa?". Mi si rizzarono la coda e le orecchie dallo spavento. "Sì, sono tornato" urlò lui a quella vocina che si udiva dalle scale.  Si sentirono dei passi che si avvicinavano. Sempre di più, sempre di più, fino a che una figura arrivò alla fine delle scale e girò l'angolo, incontrando lo sguardo. Era una bambina, avrà avuto 10 anni, aveva tanti capelli bianchi e neri, raccolti in codini, due grandi occhi rossi e una pelle molto bianca. Indossava un vestitino nero in tulle e teneva in mano un orsacchiotto. "E questo chi è?" chiese lei con gli occhi spalancati. "Questo è un mio carissimo amico. Starà da noi per un paio di giorni" disse lui con la massima tranquillità, mentre io lo guardavo scioccato. Non mi aveva detto che aveva una sorella, tanto meno che vivesse con lui. Mi si avvicino all'orecchio e mi disse:" Non preoccuparti, ti adorerà" disse lui tutto convinto.  Io non ne ero molto sicuro, e continuavo a guardare quel piccolo esserino negli occhi. Lei intanto si avvicinava a me, fissandomi sempre, finché non fu esattamente sotto di me. Poi abbassò lo sguardo e notò qualcosa e si diresse verso essa. Era la mia coda. "Oddio che bella! Posso accarezzarla, posso accarezzarla?" chiese lei entusiasta.  Solitamente non lascio che nessuno mi tocchi la coda, ma in questo specifico caso volevo fare una bella prima impressione, quindi acconsentì con un cenno della testa. Lei fece un sorriso a quarantadue denti, e prese ad accarezzarla. Vincent si abbassò vicino a lei: "Mi raccomando stai attenta a non fargli male". Era una situazione particolarmente imbarazzante, ma sentire che la sorellina di Vincent rideva mi fece sentire sollevato. "Che ti avevo detto?" si rivolse a me lui, poi a sua sorella. "Ascolta, Zack è un lupo mannaro come puoi ben vedere, quindi non devi dire nulla a mamma e papà. Me lo prometti?" "Tranquillo, non dirò nulla ai nostri genitori" disse con un sorrisetto innocente. "Grazie per avermi fatto giocare con la tua coda" disse poi lei a me, mentre si rialzava. "Oh nessun problema" risposi, poi lei soddisfatta della risposta se ne tornò disopra in qualche stanza. "Siamo sicuri che non dirà nulla" chiesi sottovoce a Vincent. "Tranquillo, è sincera ed è molto affezionata a me, non farebbe nulla per farmi un dispetto" e con questa risposta decisi di fidarmi. "Hai fame, hai mangiato?" mi chiese subito dopo Vincent. "No ma  non c'è problema" dissi, ma subito dopo il mio stomaco gorgogliò. "Dai andiamo a mangiare che pure io ho fame". Ci avviammo in cucina, piccola e con un lungo tavolo bianco. "Non ho molte cose commestibili per te, sono tutti alimenti aromatizzati al sangue", guardò un po' in frigo e poi aggiunse: "Ecco forse l'unica cosa che penso ti possa piacere al sangue è la carne, va bene?" Io annuì, un po' imbarazzato per il disturbo. Si mise il grembiule e cosse in fretta e furia delle fette di carne e poi le impiattò. "Vieni, andiamo a sederci" e portò i piatti in salotto. Accese la televisione e ci misimo a mangiare su un tavolino. Finita la cena ci misimo a guardare un altro film sul divano.  Avevo un po' di freddo , in quella casa la temperatura era troppo  bassa. D'altronde non avendo bisogno di calore, essendo vampiri,  non avevano il riscaldamento. Dopo un po' incominciai a tremare, e Vincent se ne accorse. "Torno subito" disse alzandosi. Tornò  con una coperta poco dopo. Ci misimo tutti e due sotto la coperta, anche se lui non ne aveva bisogno. "Posso avvicinarmi a te?" chiesi a Vincent. "Certo, però lo sai che non emano calore". Ma non mi importava, e quindi mi avvicinai a lui, che poi mi strinse più vicino. E anche se sapevo che non poteva tenermi al caldo, sentivo la mia faccia scottare e il mio corpo sentirsi al tiepido. 

Scusate la lunga attesa ma ho avuto vari contrattempi, farò in modo che per il prossimo capitolo non dobbiate aspettare troppo. Alla prossima!








Indistintamente Mostri (Boys Love)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora