II

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[Chifuyu]
Passai interi giorni, prima di arrivare a Ftia.
Ftia, era uno dei posti più conosciuti della Grecia, soprattutto, perché ci sono cresciuti, due giovani eroi, che hanno fatto la storia.
Durante il tragitto, mi ritrovai più volte, a suonare la lira di mia madre. Nonostante non fosse placcata d'oro, oppure costernata da pietre preziose, era davvero uno strumento meraviglioso, degno di ogni lode.
Arrivai dopo circa tre giorni, e mi diressi subito verso il palazzo. Ovviamente, non era grande quanto quello di mio padre, ma anch'esso, era davvero bello.
Non appena le guardie mi vedettero, mi fecero entrare, e dopodiché, mi tolsero i miei beni materiali. Distaccarmi dall'oro, e dalla lira, era stata una sensazione orribile. Erano l'unica prova, che facesse vedere, il mio valore.
Ma nonostante ciò, le guardie, mi fecero incamminare verso la sala del trono.
<<Il re vi vuole vedere.>> mi dissero, con tono rude. Stavo per rispondergli, ma solo tanto dopo, mi ricordai, che adesso non valevo più di un altro, che non ero più un principe, ne' tantomeno, un erede. Così, continuai a camminare, fino a quando, non arrivammo da armi ad una grande porta marrone, che i due soldati aprirono, dopo aver bussato tre volte, e dopo aver sentito un: <<Avanti>> come risposata.
E così, dopo avermi fatto entrare, si sistemarono dietro di me.
Ma al trono, non risiedeva il re, bensì, un ragazzino, dai lunghi capelli neri, e dagli occhi, che sembravano bronzo colato.
Baji Keisuke.
Improvvisamente, sentii un forte disprezzo, e un'invidia velenosa, crescere dentro di me.
<<Come ti chiami?>> mi chiese, con una lira, tenuta fra le mani, e le ginocchia.
Non gli risposi.
<<Come ti chiami?>> mi richiede, questa volta, con più agitazione nel suo tono.
<<Chifuyu>> gli risposi. Già, Chifuyu, soltanto Chifuyu; nessun cognome, mi apparteneva più.
<<Io sono Keisuke. Keisuke Baji.>> si presentò, e io, chinai leggermente il capo.
Dopodiché, non proferì più parola, e io, fui condotto nella camera, dove si trovavano già, molti altri ragazzi.
In non molto tempo, molti dei ragazzi mi si avvicinarono, e si presentarono; uno di loro, più piccolo di me, mi chiese se volessi giocare. <<Giocare? Come?>> gli domandai a mia volta, e lui, aprì la mano: <A dadi>> mi rispose lui, e presto, un senso di vomito, mi assalì, e con esso, l'immagine del ragazzo con la testa aperta, e con il sangue che colava a dirotto.
Così, mi affrettai a rifiutare l'invito, anche con troppa irruenza.

Quella notte, sognai nuovamente il ragazzo.
Si disse, che i morti ti possano perseguitare in molti modi, e uno di quelli, è proprio durante il sogno.
Quel ragazzo, con la testa spaccata, ricoperto di sangue, e con il cervello in vista, che si avvicinava verso di me; magari cercando vendetta.
Spero solo che Orfeo, sia buono con me.


Quella mattina, quando mi sveglia, sentii diversi borbottii.
Dopo aver fatto colazione, ci portarono ad allenarci con spada e arco.
Adesso ho capito perché il re, prende così tanti giovani, li usa, per ricavarne soldati.
Ma nonostante ciò, non potei oppormi, e dopo diverse ore, fu ora di pranzo.
Mi sedetti solo; tutti gli altri, facevano a gara per sedersi nello stesso tavolo di Keisuke, e ciò, gli faceva piacere. Quando parlava, tutti erano attenti, e dopodiché, scoppiavano a ridere.
Quel pomeriggio, venni riportato nella sala del trono, dove questa volta, mi attendeva il re.
<<Sai perché ti trovi qui?>> mi chiese.
<<Si>> gli risposi io.
<<Bene, spero tu possa espiare i tuoi peccati, e che ti renda conto di ciò che hai fatto.>> concluse, e io, venni condotto fuori.

Durante la cena, la voce di era già sparsa.
<<Ehi, quel ragazzino ha davvero ucciso una persona?>>
<<Eppure è così magro!>>
<<Sarà meglio stare alla larga da soggetti come lui.>>
Dovevano tutti, ma nonostante tutte le voci, rimasi indifferente, mi sedetti al mio posto, e mangiai poco e nulla. Anche quella notte, il ragazzo, si presentò nei miei sogni.

La mattina seguente, saltai gli allenamenti.
Ero accovacciato in uno sgabuzzino, avevo le ginocchia al petto, e non facevo altro che pensare, sicurante l'istruttore mi avrebbe frustato nudo davanti a tutti, come punizione.
Improvvisamente, la porta si aprì, e davanti a me, ritrovai una sagoma, con quei lunghi capelli neri, e con le mani sui fianchi.
<<Perché hai saltato gli allenamenti?>> mi chiese.
<<Non sto bene>> gli dissi.
<<È una bugia>> ribattè lui.
<<Lo so. Come so già che lo andrai a dire all'istruttore e a tuo padre.>> ma lui, non mi ascoltò.
<<Non sei credibile com il "non sto bene", dobbiamo trovare una scusa migliore>> disse all'improvviso.
<<Non puoi mentire, e dire che mi trovavo con te? Non mi faranno nulla, se partecipassi ad una tua lezione, tipi di lira.>> lo informai.
<<Bene, allora vieni alla mia lezione di lira, così, non sarà una bugia.>> mi rispose, e dopodiché, riaprì la porta.
<<Adesso?>> gli chiesi per conferma, e lui, mi guardò stranito.
<<Si>> mi rispose infine; e dopodiché, ci dirigemmo verso la sala, dove Keisuke suonava.
Non appena entrammo, Keisuke, si sedette, e prese la lira di mia madre.
<<Bella vero? Se vuoi te la regalo>> disse, tenendola ancora stretta, e iniziando a suonarla.
E improvvisamente, un suono dolce e armonioso, invase l'aria.
<<No, puoi tenerla>> gli risposi io, e dopo aver ricevuto un suo cenno, mi passò una lira.
Pochi minuti dopo, entrò il maestro di lira, che subiti si diresse verso di me, per strapparmi lo strumento dalle mani.
<<Cosa stai facendo?>> gli chiese subito Keisuke, con tono severo.
<<Vede principe, questa lira...>> lasciò la frase a metà.
<<Gliel'ho appena regalata io. È sua ora.>> gli disse subito Keisuke, e dopodiché, iniziò a suonare.

Qualche ora dopo, venimmo entrambi chiamati nella sala del trono, e quando entrammo, io mi inchinai, mente Keisuke, si dirigeva verso il padre.
<<Padre>> incominciò a dire.
<<Keisuke, perché oggi Chifuyu, non ha fatto l'addestramento?>> gli chiese subito, e lui, si mise una mano sulla nuca.
<<Ha partecipato alla mia lezione di lira.>> lo informò, e io re, alzò un sopracciglio stranito.
<<E perché?>> continuò a chiedere.
<<Perché voglio fare di Chifuyu, il mio Therapon.>> Therapon, un compagno non solo d'armi, ma pure di vita.
<<Keisuke, sono molti anni che ti propongo validi candidati. Gli altri ragazzi saranno gelosi.>> ribattè il re.
<<La scelta è mia, non degli altri ragazzi.>> continuò a dire Keisuke, e dopodiché, il re ci congedò.
<<Bene Chifuyu, andiamo a cena.>>







Ciao a tutti!💝
Spero che il capitolo vi sia piaciuto💘
Scusate eventuali errori di battitura💗

[𝐁𝐚𝐣𝐢𝐅𝐮𝐲𝐮] 💙𝕿𝖍𝖊 𝖘𝖔𝖓𝖌𝖘 𝖔𝖋 𝕶𝖊𝖎𝖘𝖚𝖐𝖊 & 𝕮𝖍𝖎𝖋𝖚𝖞𝖚🗡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora