VIII

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[Chifuyu]
<<Tanto mio figlio ti ha già tradito.>> disse alla fine.
E le parole mi morirono in bocca.
<<E perché dovrei crederti? Tu mi odi>> replicai, e lei mi guardò male, come solo una dea sapeva fare.
<<Se vuoi, possiamo chiedere alla ragazza che giace nel letto con lui.>> mi disse con tono di sfida. Ragazza. Io annuii. Con passo svelto, ci avviammo verso una camera a me sconosciuta, come il resto del palazzo.
Dovemmo superare svariate camere vuote, e due corridoi, prima di arrivare davanti ad una porta marrone, completante nuova. Artemide mese una mano sulla maniglia, e la abbassò piano, per poi spingere la porta in avanti.
Davanti a noi, si mostrò una camera di un rosa perla molto delicato, era una camera completamente nuova. Aveva tende di seta, nuove e perfettamente pulite. Attaccato al muro, risedevano vari divanetti, e un tavolino rotondo. Mentre dalla parte opposta, un'enorme armadio bianco, occupava gran parte della parete.
Dopo essere entrati in quella camera, camminammo un po' verso destra, dove davanti a noi, giaceva un'altra porta, questa volta bianca.
Senza bussare, Artemide aprì la porta, e davanti a me, si mostrò uno scenario che mai avrei pensato di vedere.
Un letto matrimoniale, con due sagome addormentate sopra di esso.
<<È incinta.>> ruppe il silenzio la dea, riferendosi a quella ragazza, e io la squadrai.
<<Non è vero, Keisuke non farebbe mai...>> non finii di dire la frase, che Artemide si avvicinò a quel letto, e gli strappò violentemente le coperte da sopra; e dopo aver visto il mio volto, sogghignò. <<E adesso, cosa mi dici?>> mi chiese.
Era raro, che una dea dasse tante attenzioni ad un umano. Ma lei, lei lo faceva. Doveva odiarmi davvero tanto.
Improvvisamente, un urlo inondò la stanza.
<<COSA? CHI SIETE?>> strillò la ragazza, ma dopo aver visto Artemide, si portò una mano sulla bocca.
<<Cosa succede? Che freddo!>> disse Keisuke, ma dopo aver puntato lo sguardo verso di noi, cambiò espressione.
<<Chifuyu, posso spiegarti. Mia madre... mi aveva detto che se l'avessi fatto con lei, ti avrebbe detto dove mi teneva.>> iniziò a dire, e svariate lacrime incominciarono a rigarmi il viso. <<Visto? Sono di parola.>> disse infine la dea, e dopo di ciò, scomparve.
<<Chifuyu...>> Keisuke, nudo, si alzò dal letto e si avvicinò a me, ma quando fece per mettermi una mano sul viso, gliela allontanai bruscamente.
<<Non toccarmi.>> e lui si impietrì.
<<Ehi senti, ma tu->> prima che quella ragazza potesse dire qualcosa, con tono arrogante, la fermai: <<Non parlare.>> le dissi, con il gelo nel tono.
<<E io che credevo... che fossimo come quei due>> continuai a dire, rivolgendomi a Keisuke, e lui mi guardò, imbarazzato, e triste.
<<Noi, siamo come loro>> si affrettò a dire, ma io lo guardai. Lo guardai freddo, con apatia, anche se dentro, morivo.
<<Vi auguro ogni bene. Addio, Baji-San.>> conclusi il discorso, andandomene.

Sentivo l'urgenza di uscire da quel castello.
Sentivo l'urgenza di piangere, di urlare.
Sentivo l'urgenza, di pensare che ciò che era appena accaduto, non fosse reale.
Ma lo era.

Baji-San. Non avevo mai chiamato Keisuke per cognome, figuriamoci con l'onorifico.

<<Mio figlio ti ha già tradito.>>; <<E adesso, cosa mi dici?>>; <<Non toccarmi.>>; <<E io che credevo... che fossimo come quei due>>; <<Noi, siamo come loro>>; <<Addio, Baji-San.>> tutto ciò mi girava ininterrottamente per la mente, e migliaia di lacrime amare, facevano a gara sul mio viso.
Tutti i ricordi costruiti insieme, come potevo dimenticarli?

Penando ciò, arrivai sul ciglio della scogliera, che si trovava poco prima del castello.
Si sentiva solo il vento, e il rumore del mare.

<<E così, tu saresti il famoso Chifuyu, eh?>> disse una voce, affianco a me, e quando mi guarda, vidi quella ragazza lì, affianco a me.
Era molto bello, questo era da riconoscere.
Aveva i lineamenti delicati, lunghi capelli biondi, occhi verdi, e un fisico invidiabile.
<<Mi chiamo Emy, sono la moglie di Keisuke>> si presentò, e io feci una smorfia. <<Ci siamo sposati non appena ha messo piede qui. Ma non è questo, ciò di cui ti voglio parlare.>> iniziò a dire, e io la guardai. <<Sai, lui, non mi voleva. È vero, sua madre l'ha costretto, però guardami.>> disse, e io la guardai meglio.
<<Che avresti?>> le chiesi, e lei fece un sorriso amaro.
<<Sai perché sono qui? Su Sciro? Perché sono la tua copia, ma al femminile. Avendo un figlio da me, sarebbe simile, a come uscirebbe da te.>> mi disse sorridendo.
<<Puoi smetterla per favore?>> le dissi, e lei mi guardò confusa.
<<Di fare la parte della persona forte. Smettila. Io soffro, e lo sto mostrando. Tu, in questo momento ti senti la scorta, la seconda. Come sempre mi sono sentito io.>> le dissi, e del suo viso, scese una lacrima; dopodiché, fece unire le nostre labbra, ma io la scostai.
<<Non ti odio, ma non posso darti, o farti, ciò che cerchi.>> le dissi infine, e lei annuii.
<<Sei la prima persona che mi comprende. Ho capito perché Keisuke ti ama.>> concluse il discorso, e se ne andò.

Ma dopo nemmeno cinque minuti, un'altra voce si fece spazio nelle mie orecchie.
<<Chifuyu>> disse Keisuke, e io gli tirai uno schiaffo.
<<Io non sono un oggetto.>>
<<Lo so.>>
<<Tu non puoi usarmi.>>
<<Lo so.>>
<<Tu non sei un oggetto.>>
<<Lo so.>>
<<Io non posso usarti.>>
<<...lo so.>>
<<E allora perché? Perché hai creduto a tua madre? Credevi che io non sarei venuto da te? Mi ha detto tuo padre che ti trovavi a Sciro.>> gli confessai, e dal suo volto piegato, intravidi cadere una goccia salata.
<<Io ti amo.>> gli dissi.
<<Anche io>> mi rispose questa volta, alzando lo sguardo.
<<Si, lo so>> gli dissi sorridendo, e dopodiché, ci baciammo.

Emy, ci fece dormire nella stessa stanza, e quella notte, Keisuke mi raccontò il tutto, e io, gli raccontai il mio viaggio.

<<Keisuke, non voglio che mio figlio sia senza cognome>> disse la ragazza, poco prima che noi partissimo.
<<È pure mio figlio>> le ricordò Keisuke.
<<Ah, Chifuyu... io... vorrei la tua benedizione, per il bambino.>> disse infine Emy, e io le sorrisi, sforzato, ma le sorrisi.
Ancora mi chiedo, come fece a rimanere subito incinta, ma del resto, c'era il tocco di una dea.
<<Principessa, auguro ogni bene, a voi, e a vostro figlio.>> le risposi.

Io e Keisuke, stavamo per salire sopra la nostra nave, ma fu in quel momento, che due imbarcazioni arrivarono. E io, riconobbi il simbolo di una. Ken Ryuguji.




Ciao a tutti!💖
Spero che il capitolo vi sia piaciuto💗
Scusate eventuali errori di battitura💖

[𝐁𝐚𝐣𝐢𝐅𝐮𝐲𝐮] 💙𝕿𝖍𝖊 𝖘𝖔𝖓𝖌𝖘 𝖔𝖋 𝕶𝖊𝖎𝖘𝖚𝖐𝖊 & 𝕮𝖍𝖎𝖋𝖚𝖞𝖚🗡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora