[Chifuyu]
Quando la mattina mi svegliai, Keisuke non era al mio fianco. Mi alzai, e girai per tutto il palazzo, ma nulla, non c'era traccia di lui.
Chiesi ai ragazzi, ai servi, e ai domestici; andai in cucina per chiedere ai cuochi, ma pareva essere scomparso nel nulla. Così, mi diressi verso il re. Per forza, doveva sapere.
Quando arrivai davanti alla porta, che conduceva alla sala del trono, venni bloccato da due guardie: <<E tu chi saresti? Non puoi entrare senza il consenso del re.>>, mi disse una di loro, e io li squadrai. <<Sono la persona più cara al principe, se volete, possiamo verificare.>> gli dissi con superiorità. Non era da me parlare così, lo usavo come scudo, per difendermi, e mostrarmi forte.
<<Come ti chiami?>> mi domandò l'altra guardia.
<<Chifuyu>> gli risposi io, loro si guardarono, ed entrarono nella sala, lasciandomi fuori.
Passarono pochi minuti prima che uscissero, e quando ciò successe, mi guardarono, e dopo aver sospirato, mi dissero: <<Può parlare con il re, signore.>> marcarono la parola finale, come se avessero subito una sconfitta personale; e dopo aver ringraziato, entrai.
<<Buongiorno>> dissi, e dopodiché mi inchinai.
<<Chifuyu, non c'è più bisogno dell'inchino, te lo dico sempre>> mi rispose il re, sorridendo leggermente, io mi alzai, e mi avvicinai di più.
<<Dimmi, cosa ti affligge?>> mi chiese poi, e io corrugai le sopracciglia.
<<Lei lo sa già>> gli risposi, e lui mi guardò dubbioso.
<<No, non lo so>> rispose.
<<Dov'è Keisuke?>> gli chiesi, e lui abbassò gli occhi.
<<Non lo so>> mi disse, e io sogghignai.
<<Non è vero, lei lo sa. Me lo dica.>> insistetti. La mia gola andava a fuoco, gli occhi mi bruciavano, il tono era tremolante, ma nonostante ciò, fui saccente.
<<Perché vuoi saperlo?>> mi domandò all'improvviso, e in me, si accese una speranza.
<<Perché io lo... cioè, perché io gli voglio bene, come una fratello. Si, come un fratello.>> mi corressi subito, ma nonostante ciò arrossii, e lui se ne accorse.
<<Vedo che sei molto legato a mio figlio, più di quanto potessi mai immaginare.>> incominciò a dire, e io abbassai lo sguardo. <<Nell'isola di Sciro. Una certa ninfa, aveva contatti la, e doveva un favore ad Artemide. Keisuke è a Sciro.>> mi disse il re sorridendo, e poggiando la testa sul palmo della mano. <<Troverai dei soldi sotto il letto di Keisuke.>> concluse infine. <<Grazie mille, davvero>> lo ringraziai, e dopodiché, uscii dalla stanza.Una volta dopo aver preso i soldi, mi diressi verso il porto più vicino, e mi fermai a parlare con un proprietario di barche.
<<Può accompagnarmi fino a Sciro?>> gli chiesi, e lui scoppiò a ridere.
<<E perché mai dovrei?>> mi domandò, io così presi il sacchetto di monete, e lo aprii, mostrandogli il contenuto.
<<Quando vuoi partire?>> mi chiese. <<Oggi. Ora stesso.>> gli risposi io, e lui, dopo aver fatto diverse smorfie, e versi incomprensibili, prese il sacchetto pieno di monete, e mi fece salire sulla barca.
Durante il viaggio, ebbi il tempo di pensare a quanto ironica fosse la mia vita, come quella di Keisuke: Achille e Patroclo, praticamente noi; pensai, e ciò mi fece sorridere, riuscì a sciogliere il mio cuore. A quanto pare gli Dei, non sono così cattivi.Arrivare a Sciro, vero la fine, si rivelò piuttosto complicato.
L'isola era circondata da rocce molto appuntite, che rischiarono di creare falle per tutta la barca, ma fortunatamente, arrivammo integri, sia noi, che l'imbarcazione.
Quando scesi, e misi piede sull'isola, la prima cosa che potei notare, fu la mancanza di vita.
Alberi spogli, terra arida, case poche e nulle, solo il castello si notava, ed era quasi malandato; ma nonostante ciò, mi avvia verso di esso.
All'ingresso, vi erano due guardie, che parlavano animatamente fra di loro.
<<Posso parlare con il sovrano?>> domandai, e loro mi squadrarono.
<<Chi saresti?>> mi chiesero all'unisono.
<<Chifuyu, sono mandato dal re di Ftia, per dei doni.>> gli mentii, mostrando il sacchetto ormai vuoto, che avevo preso dal pavimento della barca, e a cui poi, avevi messo dentro delle pietre.
<<Prego>> mi disse una delle due guardie, e le porte si aprirono.
Davanti a me, comparve un salone impolverato, antico, con la gli intonachi rovinati.
Anni or sono, doveva essere stato un castello bellissimo.
Senza bussare, entrai in una stanza, dove seduto, trovai un uomo anziano, con una lunga barba bianca. <<Prego?>> disse esitante.
<<Sono Chifuyu. Volevo chiederle un'informazione.>> gli dissi, inchinandomi.
<<Dimmi>> mi rispose lui, e io iniziai a parlare: <<Avete per caso ospitato, un giovane dai lunghi capelli neri, e dagli occhi color bronzo colato?>> chiesi, e lui mi squadrò.
<<Perché vi interessa ciò?>> mi chiese l'uomo.
<<È mio fratello>> mentii di nuovo.
<<Ma voi siete biondo, con gli occhi smeraldo!>> esclamò il re, sporgendosi un po' dal trono, e io annuii.<<E così sta accadendo di nuovo?>> sentii dire alle mie spalle, e quando mi girai, trovai davanti a me una donna bellissima: era alta, la pelle olivastra, capelli lunghissimi neri, e gli occhi del medesimo colore. La sua sola presenza, metteva in soggezione. Io sapevo chi era quella donna.
<<Io vi conosco. Voi siete la ninfa Teti, non è così?>> le domandai, e la donna, di come se mi bloccò il respiro.
<<Come fa un umano a conoscermi? Non osare pronunciare il mio nome.>> e proprio come aveva raccontato lui, la dea odia gli umani, più di Artemide.
<<Chirone mi ha parlato della storia di vostro figlio, e del suo amato.>> le dissi, marcando l'ultima parola.
<<Tu pecchi di hubris, proprio come l'amato che hai nominato.>> mi disse la dea, e dopodiché sparì, lasciando il posto, ad Artemide.
<<Mio figlio non combatterà. Una volta questo posto era famoso, ora non lo è. Keisuke è al sicuro.>> mi disse la dea.
<<Nemmeno io lo farei combattere, ma dipende da lui. C'è la profezia.>> dissi infine, e lei spalancò gli occhi.
<<Se tu lo ami, devi lasciarlo andare.>> mi disse la dea con tono severo.<<Mio foglio ti ha già tradito.>> aggiunse alla fine.
E le parole mi morirono in bocca.Ciao a tutti!💞
Spero che il capitolo vi sia piaciuto💖
Scusate eventuali errori di battitura💓
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[𝐁𝐚𝐣𝐢𝐅𝐮𝐲𝐮] 💙𝕿𝖍𝖊 𝖘𝖔𝖓𝖌𝖘 𝖔𝖋 𝕶𝖊𝖎𝖘𝖚𝖐𝖊 & 𝕮𝖍𝖎𝖋𝖚𝖞𝖚🗡
Fanfiction"Dimmi il nome di un'eroe che è stato felice" Riflettei. Eracle era impazzito e aveva ucciso la sua famiglia; Teseo aveva perso la sua sposa e suo padre; [...] "Non puoi." Si alzò a sedere e si sporse in avanti. "Non posso." "Lo so. Gli dei non perm...