[Chifuyu]
Il nostro viaggio continuava, e l'ansia incominciava a mangiarmi.
Gli altri ci navigavano affianco, eravamo molte barche, e con noi avevamo molti uomini, ma Troia era il loro territorio, la loro casa.
<<Chifuyu, andrà tutto bene>> mi disse Keisuke, come se riuscisse a leggermi nel pensiero, ma io non gli sorrisi.
<<Non è vero>> gli risposi, e lui mi guardò.
Non avevo intenzione di continuare a vivere dopo di lui.
<<Ruberemo più tempo possibile alle Morie, e io ti proteggerò!>> esclamò sorridendo.
"Non voglio essere protetto, preferirei morire prima di te, pur di non vederti cadere" avrei voluto dirgli, ma non lo feci.
<<Lo so>> gli risposi io, e mi sforzai di sorridergli.

Passò qualche giorno prima che intravedessimo terra, e quando accadde, i nostri uomini erano già pronti. Non appena intravvedemmo le coste di Troia, ci arrivarono svariate frecce e lancia, che noi ricambiammo. Nessuno dei nostri morì, avevamo degli scudi solidi, ma soprattutto, avevamo Keisuke. Sembrava nato per uccidere, il modo in cui scagliava le lance, il modo in cui si flettevano i suoi muscoli, la forma che assumeva il braccio piegato, pronto a lanciare. Non aveva mancato una persona, e i troiani ritirarono in battuta, trascinando con loro i cadaveri dei compagni, e amici, ormai perduti per sempre.

Non appena mettemmo piede sulla sabbia, tutti si esaltarono, e incominciarono a montare gli accampamenti. Io e Keisuke ci mettemmo più vicino alla costa, era un punto strategico, nessuno poteva avvicinarsi senza attraversare tutto il campo.
<<Come ti senti?>> chiesi a Keisuke, una volta nella grande tenda.
<<Non ho sentito le loro urla, non ho visto il loro sangue, non ho provato nulla. È una cosa così egoistica da dire, dopo l'aver strappato vite...>> mi rispose lui, con uno strano sguardo. All'inizio non capii che sentimenti provasse, ma dopo ci arrivai... Sconforto.
<<Keisuke, da domani... non sarà così. Li vedrai, li sentirai, andrete a saccheggiare città e innocenti. Ma ricorda che io sono qui per te, sempre. Se vorrai parlarne con me, sarò b n contento di ascoltarti.>> gli dissi, mettendo una mano sulla sua, e lui mi abbracciò.
<<Grazie>> fu la sua unica risposta, e dopo di ciò, ci addormentammo.

All'alba, Keisuke si alzò.
<<A dopo, ti amo>> mi disse sottovoce, e mi lasciò un bacio sulla testa, convinto che io stessi dormendo. La giornata passò lentamente, non potevo andare con Keisuke, i saccheggi erano riservati ai comandanti, che in quel caso, erano tutti principi e re.
Passeggiai per la spiaggia, osservai il mare ed esplorai un po' i dintorni, fino a quando ormai al crepuscolo, non sentii una tromba suonare nell'aria e mi precipitai nella mia tenda. Dopo pochi minuti, Keisuke entrò. Aveva i capelli attaccati fra di loro per via del sangue asciutto, la sua armatura era lurida, come molte parti del suo corpo. Mi venne naturale fare un'espressione quasi disgustata. <<Quanti?>> domandai a bassa voce, passandogli un panno umido.
<< 37>> mi rispose lui, con tono spento.
Gliel'avevo promesso, non lo avrei deluso.
Mi alzai, e gli lasciai un bacio sulle labbra. <<Come stai?>> chiesi.
<<Mi sento in colpa... non erano soldati.>> mi disse, e subito dopo, entrò un ragazzo dei nostri. <<Principe, sta per cominciare la spartizione.>> annunciò, ed entrambi ci avviammo verso gli altri. A Keisuke toccarono molte cose di valore, non avevano preso donne, non ne avevano trovate.
Quando tornammo nella tenda, Keisuke mi guardò, e io lo fissai confuso.
<<Posso parlarti di oggi?>> mi chiese, e sentii i conati salirmi, ma nonostante ciò sorrisi e annuii.
<<Ad uno ho rotto l'osso del collo. Un altro l'ho trafitto...>> incominciò a dire, e io cercai di non immaginare le loro facce. <<Sai come faccio ad uccidere la gente?>> mi chiese ad un certo punto, e io alzai il viso, e feci di 'no' con la testa.
<<Mio padre, una volta mi disse di far finte che non abbiano volto. Come dei pupazzi. Ma nonostante tutto il rimorso mi chiude lo stomaco.>> ammise. La sua dichiarazione mi spiazzò. Come se fossero pupazzi. Quelle parole mi rimbombarono in testa, e trattenni le lacrime. <<Keisuke, è il tuo destino. Non fartene una colpa.>> gli dissi, e lui annuì più volte.
<<Hai ragione, ma rimangono comunque persone innocenti>> mi fece notare.
<<E tu rimani L'Aristos Achaion, in più, siamo in guerra.>> ribattei, e lui mi baciò. Durante il viaggio non avevamo avuto un singolo momento per noi, anzi da ben prima, è da quando siamo andati via dal monte Pelio che non abbiamo un attimo libero.
<<Chifuyu, non dimenticare mai l'amore che provo per te.>> mi disse, e io gli sorrisi.
<<Ad una condizione>> gli risposi, e lui aggrottò le sopracciglia: << Ovvero?>> mi domandò. <<Solo se tu non dimenticherai mai l'amore che provo per te.>> dissi con le gote un po' arrosaste, e lui scoppiò a ridere. <<Accetto>> disse infine.

Da quel giorno, imparai a dormire la mattina per stare sveglio la notte, ad ascoltare la giornata di Keisuke. Aveva bisogno di una valvola di sfogo, aveva bisogno di me. E io per lui, ci sarei sempre stato.






Ciao a tutti!💓
Spero che il capitolo vi sia piaciuto💕
Scusate eventuali errori di battitura💞

[𝐁𝐚𝐣𝐢𝐅𝐮𝐲𝐮] 💙𝕿𝖍𝖊 𝖘𝖔𝖓𝖌𝖘 𝖔𝖋 𝕶𝖊𝖎𝖘𝖚𝖐𝖊 & 𝕮𝖍𝖎𝖋𝖚𝖞𝖚🗡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora